(Acs) Perugia, 30 gennaio 2019 - “È il momento che le popolazioni locali pretendano chiarezza, risposte certe e ambiti politici competenti. Amministrare non è un gioco politico ma un atto di responsabilità per costruire il bene pubblico”. Lo afferma il consigliere regionale Claudio Ricci (misto Rp – Ic) facendo riferimento alla ricostruzione delle aree colpita dal sisma del 2016.
Ricci, prendendo spunto da una trasmissione di Radio Rai Uno, evidenzia che “in questi luoghi, si trovano più macerie e atti delle Procure che cantieri aperti. Le parole chiave sono immobilismo e rassegnazione. Molti sindaci si dichiarano al limite delle dimissioni per la impossibilità di agire concretamente. È mancata applicazione dell’esperienza positiva del 1997 (sisma Umbria-Marche), pochi poteri sono stati riconosciuti a sindaci e presidenti di Regione. C’è stata troppa centralizzazione delle procedure e c’è la necessità di norme speciali in deroga a tutte le normative per semplificate e fare velocemente. Andrebbero riconosciuti più poteri legislativi al Commissario per la ricostruzione e, soprattutto, più risorse certe per cassa: al 2018 erano disponibili solo 1.5 miliardi di euro sui 23 necessari. In questo modo la ricostruzione si dilaziona in 15 anni, condannando all’abbandono molti paesi e le zone di montagna”. MP/