(Acs) Perugia, 26 settembre 2011 - “La decisione di declassare la nostra regione è la diretta conseguenza delle decisioni e della politica del Governo Berlusconi che ancora a giugno negava, in Parlamento, le difficoltà dei nostri conti e la necessità di varare una manovra finanziaria. I nostri cittadini si dovrebbero sentire offesi ed umiliati rispetto a chi, più o meno furbescamente, fino ad oggi ha continuato a fare finta di niente. A coloro vorrei domandare se, con S&P, una Regione può avere un rating superiore allo Stato di cui fa parte e che garantisce i suoi debiti”. Lo scrive il consigliere del partito democratico Andrea Smacchi in merito alla decisione di Standard and Poor’s di portare il rating della Regione Umbria da 'A+' ad 'A'.
“Nell’agosto del 2008 – ricorda Smacchi - S&P ritirò il rating 'A+' della Lombardia su richiesta della stessa regione perché: In caso di declassamento dell'Italia, c'è un automatico downgrade della regione, mentre in caso di merito rimane il 'cap' del rating dell'Italia. Il rating della nostra regione, continua l'esponente del Pd - senza il fardello e l’ilarità del giudizio mondiale circa lo stato dell’economia nazionale e circa le soluzioni varate con la manovra del Governo Berlusconi, sarebbe addirittura superiore di due classi. Solo il Partito democratico – spiega Smacchi -, ha depositato alla Camera dei Deputati un progetto di legge che prevede la riduzione dei costi della politica, l’abolizione dei vitalizi e il passaggio al sistema contributivo per i versamenti dei parlamentari, oltre ad un serio programma di privatizzazioni per abbattere il debito pubblico”.
“Nella nostra regione, - osserva Smacchi - ci sono tante riforme da portare a termine per ridurre i costi degli apparati sia politici che amministrativi, tante altre se ne possono proporre, ma di certo non ci servono coloro che tifano per la disfatta totale. I conti della nostra Regione sono tra i migliori d’Italia al pari delle migliori regioni del Nord, piuttosto alcuni dovrebbero spiegare come mai la misura prevista nella manovra regionale per la trasformazione dei rapporti lavorativi a tempo indeterminato con una rimodulazione dell’Irap per l’azienda che assume, è stata impugnata dal Governo Berlusconi. Nelle misure allo studio del duo Berlusconi - Tremonti per il rilancio dell’economia – evidenzia il consigliere regionale - si prevedrebbe addirittura la possibilità di rivalutare, in un solo colpo, le rendite catastali della prima abitazione del 15-20 per cento, ma nessuno di quelli che oggi urla al buio ha il coraggio di dire se è giusto o meno tassare il capitali rientrati con lo scudo fiscale o applicare una patrimoniale sui grandi capitali immobiliari per coloro che, da generazioni, vivono di rendita senza contribuire né a generare lavoro né a rischiare il proprio capitale investendo nell’economia reale”.
“Mi auguro - conclude Smacchi -, che si torni a quello spirito unitario e super partes assolutamente imprescindibile per portare a termine le grandi riforme e disegnare un assetto regionale che sia proiettato verso una positiva ripresa dell’occupazione e del benessere. Questo è il ruolo della politica con la P maiuscola”. RED/as