RATING UMBRIA: “RENDERE PUBBLICI I DATI AGGIORNATI DELLA REGIONE UMBRIA IN MERITO AL PROPRIO DEBITO E AI PRODOTTI FINANZIARI CHE LO SOSTENGONO” - INTERROGAZIONE DI MONACELLI (UDC)

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07 Ott 2011 01:00

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(Acs) Perugia, 7 ottobre 2011 – Il capogruppo dell'Udc a Palazzo Cesaroni, Sandra Monacelli, ha presentato una interrogazione alla Giunta con la quale chiede quali prodotti finanziari sono stati acquistati e venduti e quale è il loro stato di salute – tossicità; quante e quali sono le relative esposizioni finanziarie, in che misura sono costituite dall'emissione di titoli sui mercati finanziari esteri e quanta parte dello stesso debito viene coperto da prodotti di finanza derivata”. Monacelli domanda infine di mettere a disposizione, estrema urgenza, i dati aggiornati della Regione Umbria in merito al proprio debito e ai prodotti finanziari che lo sostengono”.

 

L'atto ispettivo del consigliere regionale centrista prende spunto dal declassamento, da parte dell'agenzia di rating Standard&Poor's, della valutazione a lungo termine sui titoli della Regione Umbria emessi con scadenza al 2017, 2018 e 2019, da A+ ad A con outlook negativo. A ciò si sarebbe aggiunta una analoga azione da parte dell'agenzia Moody's che “il 5 ottobre 2011 ha abbassato anche i rating di lungo termine di 30 enti locali italiani con outlook negativo, compresa la Regione Umbria che scende ad A2. Nella nota di Moody's si sottolinea il deterioramento dell'affidabilità creditizia e l'impatto che le misure di austerità imposte dal governo centrale avranno sugli enti locali, in quanto il settore pubblico locale interviene per circa il 30 per cento sulla spesa complessiva dello Stato, e deve quindi contribuire allo sforzo che il paese deve fare per raggiungere gli obiettivi di consolidamento dei conti pubblici”.

 

“Tale situazione – secondo Monacelli - pur risentendo di un contesto negativo più generale, come si evince dall'elenco dei vari enti coinvolti, rende tuttavia evidente la responsabilità anche della classe dirigente locale, in quanto il taglio del rating coinvolge alcuni e non altri. In particolare Moody's suddivide i rating degli enti locali italiani in tre fasce: enti con rating superiori a quello nazionale; enti con rating uguale a quello nazionale ed enti con rating più basso di quello nazionale; questo di fatto smentisce quanto dichiarato dall'assessore regionale al Bilancio, Gianluca Rossi, in riferimento all'abbassamento del rating della Regione Umbria sia da parte di Standard & Poor's che di Moody's, da lui sbrigativamente liquidato come semplice conseguenza automatica del declassamento del rating nazionale, per cui la Regione Umbria pagherebbe, insieme agli altri Enti locali, per l'inaffidabilità dei conti pubblici dello Stato”.

 

“Non si può dunque sfuggire – continua - alla preoccupata richiesta di chiarimenti riguardo il forte indebitamento della nostra Regione che, se protratto tramite operazioni per lo spostamento del debito, non farà altro che mettere in difficoltà le generazioni successive. E’ importante comprendere dalla Giunta regionale non soltanto i motivi dell'attuale declassamento, ma soprattutto la ‘bontà’ o meno dei titoli sui quali poggia il relativo indebitamento. L'urgenza di avere risposte sul perché si è abbassata la fiducia del mercato internazionale verso la Regione Umbria per l'adempimento del suo debito, è dettata dalla preoccupazione per la maggiore difficoltà, a seguito del taglio del rating, che la Regione stessa incontrerà da parte del mercato ad acquistare i propri prodotti o comunque per l'aumento dei costi degli stessi, con presumibili conseguenze ulteriori sul bilancio regionale e quindi in sostanza sui servizi al cittadino”. PG/MP

 

Ultimo aggiornamento: 07/10/2011