QUESTION TIME (7): “NUOVO PIANO OFFERTA FORMATIVA SCOLASTICA A DICEMBRE. 175 DOCENTI TAGLIATI E 20 CLASSI IN MENO” – L’ASSESSORE CASCIARI RISPONDE A MONNI (PDL)

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06 Lug 2010 01:00

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    (Acs) Perugia, 6 luglio 2010 – “Con l’emanazione dei Regolamenti di riordino dei licei e degli istituti tecnici e professionali attraverso D.P.R. in data 15 marzo 2010 è stata avviata la riforma delle scuole superiori per l’anno scolastico 2010-2011. L’ufficio scolastico regionale invece ha fornito nel mese di giugno i dati che prevedono per l’Umbria un taglio nelle scuole superiori di 175 docenti e una diminuzione di 20 classi, a fronte di una crescita della popolazione scolastica. La Regione Umbria ha svolto un monitoraggio attraverso un tavolo tecnico a cui hanno preso parte Regione, Province, Uffici scolastici di Perugia e Terni e parti sociali, le cui risultanze sono giunte alla sottoscritta in Conferenza permanente il 26 maggio 2010. Il Piano organizzativo e didattico di riordino delle scuole superiori risentirà dei tagli operati dal ministro Gelmini e sottolineo che questa Regione non vede ancora concluso il processo di attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione che, all’articolo 17, definisce le potestà legislative delle Regioni anche in materia di istruzione, e che gli accordi Stato-Regioni sono fermi all’inizio del 2010. Di conseguenza le Province di Perugia e Terni invieranno i Piani provinciali sulle linee guida entro il 15 novembre prossimo ed entro il 31 dicembre la Regione invierà alla direzione dell’Ufficio scolastico regionale il nuovo Piano dell’offerta formativa”. Questa l’articolata risposta dell’assessore regionale all’Istruzione Carla Casciari all’interrogazione del consigliere Massimo Monni (Pdl), che chiedeva di sapere entro quali tempi la Regione avrebbe adempiuto agli obblighi derivanti dalle proprie competenze in materia d’istruzione riconosciuti dalla Corte Costituzionale, specialmente per quanto concerne il Piano di dimensionamento scolastico che in Umbria, “diversamente da quanto accade già dal 2008 per altre regioni come Marche, Toscana, Abruzzo e Molise – ha spiegato Monni – è ancora appannaggio degli enti locali, contrariamente a quanto indicato dalla Corte. In questa Regione – ha proseguito - sono i Comuni che hanno continuato a redigere criteri per il dimensionamento scolastico, tra l’altro non rispettando i parametri, come nel caso di Ponte San Giovanni dove ci sono oltre mille alunni a fronte di un limite massimo consentito di 900, e senza nemmeno sentire il parere di docenti e genitori degli alunni. Riconosco che la colpa non è attribuibile all’attuale assessore – ha concluso Monni – ma è evidente che questa Regione è in forte ritardo sull’emanazione dei criteri”. PG/pg

Ultimo aggiornamento: 06/07/2010