QUESTION TIME (5): “DECLASSAMENTO RATING REGIONE CONSEGUENZA AUTOMATICA DI QUELLO DELL'ITALIA” - L'ASSESSORE ROSSI RISPONDE ALL'INTERROGAZIONE DI MONACELLI (UDC), CHE SOSPENDE LA VALUTAZIONE PER ANALIZZARE I DATI FORNITI

Data:

08 Nov 2011 00:00

Tempo di lettura:

2 minuti, 25 secondi

 

(Acs) Perugia, 8 novembre 2011 -  “Non resta che valutare in maniera più approfondita la nota esplicativa dell'assessorato. Credo che l’argomento sia serio e per questo sospendo il giudizio in attesa di una maggiore e più puntuale definizione del tutto”. Così il capogruppo regionale Udc, Sandra Monacelli, ha replicato alla risposta che l'assessore Gianluca Rossi ha fornito all'interrogazione discussa oggi in Consiglio regionale “sull'intervenuto declassamento del rating della Regione Umbria da parte delle agenzie Standard & poor's e Moody's”.

L'atto ispettivo firmato da Monacelli chiedeva all'Esecutivo regionale di spiegare “non solo i motivi dell’attuale declassamento, ma soprattutto la bontà o meno dei titoli sui quali poggia il relativo indebitamento, quali prodotti finanziari sono stati acquistati e venduti e quante sono le esposizioni finanziarie costituite da emissione di titoli”. Il riferimento è al settembre 2011, quando “l’Agenzia di rating Standard & Poors, dopo il giudizio sul debito italiano e delle banche del paese, ha valutato il debito di alcune Regioni, tra cui l'Umbria, e ha declassato la rivalutazione su titoli emessi con scadenza 2017, 2018, 2019, analogamente anche l’altra agenzia la Moodys dopo il declassamento del rating nazionale ha abbassato il rating di altri 30 enti locali tra cui l’Umbria che scende da 'A 'a 'A 2'”.

Rispondendo al consigliere regionale centrista, l'assessore Gianluca Rossi ha annunciato la consegna di un rapporto scritto (motivato dalla complessità della materia) ed ha spiegato che “il declassamento del rating dell'Umbria, così come quello delle altre Regioni è automatico ogni qualvolta quello dell’Italia subisce un declassamento, in quanto sia Standard & Poors che Moodys assumono nella loro metodologia che gli enti locali abbiano una certa dipendenza dallo Stato e siano intrinsecamente legati”. Rossi ha però rimarcato che “i rating attribuiti alla Regione Umbria corrispondono a un posizionamento elevato nella scala degli stessi di entrambe le agenzie interessate pari a una notevole capacità di rimborsare le proprie obbligazioni. Inoltre, c’è da sottolineare che il rating attribuito da Moodys, che prima del 5 ottobre era di un gradino sotto quello della Repubblica italiana e di alcune Regioni come la Toscana e il Veneto viene oggi valutato alla pari, il posizionamento relativo sia rispetto all’Italia che alle altre Regioni è quindi migliorato”. L'assessore ha poi puntualizzato che “i titoli emessi dalla Regione per il finanziamento degli interventi di ricostruzione delle zone terremotate non rappresentano debito dalla Regione, ma dello Stato, in quanto gli oneri finanziari sono pagati direttamente dal Dipartimento della Protezione Civile.  In merito a mutui e prestiti a carico del bilancio regionale, il debito della Regione al 31 dicembre 2011 è costituito da 5 mutui per un ammontare residuo complessivo di 55 milioni di euro, e 3 prestiti obbligazionari emessi rispettivamente nel 2001, 2003 e 2007, per un ammontare residuo complessivo di 286 milioni di euro. Al 31 dicembre 2011 il debito è quindi al 67 per cento a tasso fisso e per il 33 per cento a tasso variabile indicizzato all’Euribor sei mesi. La Regione ha utilizzato tali strumenti nel rispetto della normativa vigente e nell’osservazione dei principi di trasparenza e prudenza che caratterizzano la gestione finanziaria della Regione dell’Umbria. I relativi contratti sono stati inviati annualmente al Ministero delle Finanze, alla Corte dei Conti Sezione regionale di controllo dell’Umbria e alla Sezione centrale Autonomie a Roma”. MP/

Ultimo aggiornamento: 08/11/2011