QUESTION TIME (4): “RETE EMERGENZA SANITARIA NON FUNZIONA, ANCHE PER TROPPE REGOLE BUROCRATICHE” - MONACELLI (UDC) INTERROGA, MARINI RISPONDE: “CENTRALE UNICA 118 GESTISCE EMERGENZE SU INTERA REGIONE”

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27 Gen 2015 00:00

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(Acs) Perugia, 27 gennaio 2015 – Il capogruppo Udc a Palazzo Cesaroni, Sandra Monacelli, ha illustrato in Aula, durante la seduta odierna di question time, la propria interrogazione a risposta immediata relativa al “funzionamento della rete degli ospedali di emergenza in Umbria”. Monacelli ha spiegato che “a ridosso delle festività natalizie un cinquantenne è stato colpito da infarto a Gualdo Tadino e in seguito, dopo circa due ore, è deceduto. Il paziente è stato portato prima all'ospedale di Branca e poi trasferito a a quello di Perugia, quando invece l'ospedale di Foligno era sicuramente più vicino. Se quel cittadino avesse abitato a Perugia probabilmente si sarebbe salvato, invece si trovava in un territorio marginale ed è stato preso in carico da una rete dell'emergenza sanitaria che sembra non funzionare”.

Catiuscia Marini (presidente della Giunta e assessore alla sanità) ha risposto spiegando che: “Il dettaglio delle procedure seguite nel caso specifico verrà chiarito con le relazioni dei medici che si sono occupati del soccorso a quel cittadino, di cui non è opportuno parlare in Aula. Emerge però che il protocollo sanitario è stato correttamente seguito e che il paziente già da due giorni aveva fastidio al torace. La centrale operativa unica dell'emergenza urgenza agisce sull'intero territorio regionale, non per singole aziende sanitarie o ospedali. Alcuni ospedali, come Branca, Città di Castello, Orvieto, gestiscono l'emergenza di primo livello. Perugia e Terni invece gestiscono le emergenza di secondo livello: sono i medici, in base alle valutazioni dei singoli casi, a decidere in quale ospedale inviare il paziente. Nel caso in questione, il paziente è stato inviato all'ospedale di Perugia, il più vicino dei due per le emergenze di secondo livello”.

Sandra Monacelli si è detta “Non soddisfatta. Ci sono delle lacune nelle ricostruzioni. Il medico ha accertato la necessità di un intervento di angioplastica: a Branca c'è un angiografo costato migliaia di euro che però, in base a una convenzione, viene utilizzato un solo giorno alla settimana. Abbiamo, da un lato, la questione delle liste di attesa nella nostra regione, e dall’altro, abbiamo apparecchiature che costano milioni di euro parcheggiate negli ospedali, che nominalmente passano per essere ospedali dell’emergenza. Se sei sfortunato hai un attacco cardiaco nel giorno in cui quella apparecchiatura non può funzionare, come nel caso in questione.  All’ospedale di Foligno esistono operatori che sono in grado di svolgere certi interventi. Ma sembra che ci sia una organizzazione che difetta e che, per rispettare regole burocratiche, finisce per danneggiare i cittadini che vivono nei territori marginali”. MP/

Ultimo aggiornamento: 27/01/2015