QUESTION TIME (4): “MOBILITA' PASSIVA CURA DISTURBI MENTALI QUESTIONE COMPLESSA. PUNTIAMO A PSICHIATRIA DI VICINANZA E COMUNITÀ” - TOMASSONI RISPONDE A ZAFFINI (FARE ITALIA) CHE SUGGERISCE: “AFFRONTARE IL DELICATO PROBLEMA IN TERMINI AZIENDALI
21 Set 2011 01:00
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(Acs) Perugia, 21 settembre 2011 - “Quello della mobilità passiva relativa al trattamento dei disturbi mentali è un aspetto complesso, e anche molto delicato perché riguarda una patologia che già di per sé è complicata, sia per chi la subisce che per le famiglie che devono appunto ottemperare ai propri doveri di assistenza. La patologia è tale che anche per l’esigenza di cospicue risorse di cui ha bisogno deve essere trattata con particolare riguardo e con particolare attenzione. Devo dire però che
“Si tratta di capire che cosa accade nella mobilità extraregionale per questo tipo dipatologie, posto che già è un problema serio il fatto che noi si sia costretti a lavorare sui dati del 2009, nel senso che non abbiamo ancora disponibili i dati 2010. I dati della mobilità 2008–2009 – ha spiegato Zaffini - mostrano più di un’anomalia, la prima più evidente: nel 2008 poco più di 600 mila euro con una mobilità nel trattamento dei disturbi mentali pari al 22 per cento; nel 2009 abbiamo un leggero incremento dei casi trattati, da un 22, 78 per cento abbiamo a un 23 per cento, ma abbiamo un raddoppio della spesa, cioè noi a fronte di un bassissimo incremento dei casi trattati, perché è meno dell'uno per cento abbiamo speso come Regione più del doppio, perché passiamo da 660 mila euro a 1 milione 225 mila euro”.
Nella replica Zaffini ha ribadito che “l’elemento di maggiore criticità nella mobilità che non è l’aspetto economico, ma quello legato al disagio di pazienti e familiari costretti a emigrare. Per quanto riguarda l’aspetto economico, riteniamo che partendo dall’analisi della mobilità, come qualunque altra gestione aziendale va analizzato attentamente il dato perché da lì bisogna partire per mettere a punto i correttivi. Aspettiamo di vedere le proposte che porterete in Consiglio rapidamente, spero, ma non possiamo fin da questo momento non puntare il dito proprio sugli accordi interregionali, in specie quelli con
