(QUESTION TIME 3) SANITÀ: “QUALE IL COSTO COMPLESSIVO DERIVANTE DALLA ISTITUZIONE DEI COORDINATORI DI DIPARTIMENTO?” - SULL'INTERROGAZIONE DI LIGNANI (PDL) L'ASSESSORE TOMASSONI HA ASSICURATO: “NESSUN AUMENTO DI SPESA”

Il consigliere regionale del Popolo della libertà Andrea Lignani Marchesani ha illustrato stamani in Aula la sua interrogazione incentrata sulla ridefinizione della struttura sanitaria umbra e sull'introduzione della figura dei coordinatori di dipartimento. Lignani, ritenendo la “scelta inopportuna anche in considerazione dell’annunciata riforma del sistema sanitario umbro” ha chiesto di sapere quale è stato “il costo complessivo sostenuto dalla Regione per l’introduzione di questa nuova figura burocratica”. All'atto ispettivo del Lignani ha risposto l'assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni assicurando che “non ci saranno assolutamente costi aggiuntivi derivanti dalla istituzione delle figure del coordinatore di macroarea, e non di dipartimento, perché detta figura verrà scelta tra i dirigenti responsabili dei servizi che costituiscono la macroarea stessa”.

Data:

13 Mar 2012 00:00

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(Acs)Perugia, 13 marzo 2012 – “Qual è il costo complessivo a carico della Regione per l'istituzione dei coordinatori dipartimento?”. È questo il quesito contenuto nell'interrogazione del consigliere regionale del PdL, Andrea Lignani Marchesani e al quale stamani ha risposto in Aula l'assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni.

Nella presentazione dell'atto ispettivo Lignani ha ricordato che “la delibera della Giunta regionale per il riordino dei dipartimenti di prevenzione prevede l’introduzione di nuove figure giuridiche intermedie, ma di livello alto, figure non previste dalla normativa nazionale e che non si è capito bene – ha detto - come verranno selezionate, se tramite concorso o avviso pubblico. In questo momento di estrema difficoltà, attraverso un’altra delibera si è deciso l'aumento del 29 per cento del costo per le visite intramoenia, facendo ricadere sui cittadini il costo della mancanza di risorse nella sanità umbra. È chiaro che il combinato delle due delibere – ha osservato - crea una miscela esplosiva, tra l'altro, alla vigilia del riordino della governance sanitaria della Regione. Se mancano le risorse per garantire ai cittadini una sanità pubblica secondo il 'principio di appropriatezza' – ha fatto rilevare Lignani -, non si possono aumentare del 29 per cento le visite per reperire risorse e al tempo stesso introdurre figure burocratiche che hanno invece tanto di 'clientelare'”.

 

L'assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni, ha tenuto subito a sottolineare che “non ci saranno assolutamente costi aggiuntivi derivanti dalla istituzione delle figure del coordinatore di macroarea, e non di dipartimento, perché questa figura – ha spiegato -, verrà scelta tra i dirigenti responsabili dei servizi che costituiscono la macroarea. Detta figura avrà funzioni tipicamente gestionali, quali per esempio la definizione dei piani di attività integrata in occasione della predisposizione della proposta di budget per il dipartimento di prevenzione, la negoziazione degli stessi piani di attività con l’area professionale della prevenzione, la valutazione dei risultati dei processi integrati al fine di garantire una programmazione inserita in un percorso virtuoso di qualità. L'obiettivo – ha assicurato l'assessore - è quello di raggiungere un maggior coordinamento tra i servizi di un determinato dipartimento, con un risparmio delle risorse, sia per quanto riguarda gli uomini che per quanto riguarda la logistica. Si potrà raggiungere un maggiore livello di copertura del territorio, soprattutto per quanto attiene i controlli su tutta la filiera dell'alimentare, che è una delle filiere più delicate e, dall’altra parte, un risparmio per le imprese. Avere un unico coordinatore che racchiuda e coordini l’attività dei servizi, dovrebbe portare, quindi, oltre che dei risparmi, anche e soprattutto un miglioramento qualitativo e organizzativo dei servizi”

 

Nella replica, Lignani si è dichiarato “non soddisfatto” dalla risposta dell'assessore. “A prescindere dal fatto che queste figure possano essere direttamente impersonate dal responsabile del dipartimento – ha osservato Lignani -, così come è stato fino ad oggi, credo che se tutto il mondo che ruota intorno alla sanità, medici, sindacati, ma anche altre Regioni, non è d'accordo su questa questione, un motivo ci sarà. Questo è il pensiero di una vasta parte della società regionale che la Giunta regionale conosce benissimo”. Lignani ha anche rimarcato come oggi ci sia l'occasione per fare “una pausa di riflessione e ripartire con una nuova governance di sanità. Di fatto – ha concluso - queste riforme devono avere un aspetto condiviso, non tanto con l’opposizione, quanto con la società regionale”. AS/


 

Ultimo aggiornamento: 13/03/2012