QT - “SCONGIURARE CHIUSURA CENTRO ANTIVIOLENZA ‘BELLINI’ DI PERUGIA” - A MELONI (PD) RISPONDE ASSESSORE AGABITI: “DA REGIONE PIENA DISPONIBILITÀ AL SOSTEGNO DEI CENTRI”

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25 Ott 2022 13:15

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(Acs) Perugia, 25 ottobre 2022 – Nella sessione dedicata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, la capogruppo del Partito democratico Simona Meloni ha interrogato l’assessore Paola Agabiti (per conto dell’assessore Luca Coletto) per sapere se e come la Giunta regionale intende intervenire per scongiurare la chiusura del Centro antiviolenza “Doriana Bellini” di Perugia, considerata la natura essenziale e la continuità indispensabile dei servizi che eroga a tutela di donne e minori in pericolo”.

“Il tema, negli ultimi giorni è stato affrontato anche dal Consiglio comunale di Perugia. I Centri antiviolenza di Perugia e Terni – ha ricordato Simona Meloni - sono luoghi dove le donne vittime di violenza possono trovare accoglienza e, nei casi più a rischio, ospitalità. Negli ultimi periodi però, anziché supportarli economicamente sembra si vada verso un depotenziamento. Nel territorio regionale sono stati realizzati diversi Cav, due di questi garantiscono anche la residenzialità: il Centro Antiviolenza "Catia Doriana Bellini" a Perugia, gestito dall’Associazione ‘Libera...mente donna’, e il centro ‘Libere tutte’ di Terni. I servizi offerti sono molteplici e diversificati e vanno dall'ascolto telefonico 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno alla residenzialità nelle situazioni a maggiore rischio per donne sole o con figli, dalla consulenza legale, sociale, psicologica all'avvio di procedure con i servizi territoriali (scuole, ospedali, consultori) e con le istituzioni. Dall’anno della sua apertura, al Cav Bellini di Perugia si sono rivolte 2mila 137 donne vittime di ogni forma di violenza in particolare quella domestica; ad oggi sono state ospitate 180 donne e 195 minori, provenienti sia dal territorio umbro che da fuori regione. L'effettuazione di tutti questi servizi necessita di risorse umane e soprattutto di coperture economiche. Al momento, e da oltre un mese e mezzo, al centro antiviolenza Bellini di Perugia, i servizi e gli orari sono stati drasticamente ridotti del 40 per cento a causa della mancata erogazione di fondi da parte del Comune di Perugia; già da agosto inoltre, è stato del tutto sospeso il servizio di Pronta Emergenza dedicato, pensato per rispondere nell’immediato alle situazioni di allarme che negli anni le operatrici del centro si sono trovate diverse volte a dover gestire. Le ripetute problematiche legate all’erogazione dei fondi da parte delle istituzioni ai Centri antiviolenza stanno mettendo a rischio non solo la continuità, ma anche la sopravvivenza dei Centri stessi. Attualmente l’intera provincia di Perugia può contare su un Centro antiviolenza Residenziale e sulla Casa Rifugio che non sono in grado di ospitare nuovi nuclei, a causa di risorse ridotte ed inadeguate per rispondere alle richieste di nuovi percorsi in accoglienza e ospitalità e per garantire la continuità di quelli già attivi. La situazione è molto grave e ormai insostenibile, tanto che non ci sono le risorse sufficienti per pagare gli stipendi alle operatrici da molti mesi, professioniste impegnate che dedicano la loro vita alla sopravvivenza dei Centri. Il regolamento regionale sottoscritto e firmato da Regione e Comuni nel 2021 ha di fatto mandato in stallo totale il settore, mettendo nuovamente a rischio la sopravvivenza dei Centri, tanto che a inizio luglio 2022 soltanto due Centri in tutta l’Umbria avevano ricevuto formale autorizzazione alla gestione dei servizi. È compito delle istituzioni farsi carico della tutela di donne e minori che vivono situazioni di grave pericolo per la loro incolumità psicofisica, anche garantendo la continuità dei servizi che gli sono stati dedicati con l'erogazione delle risorse economiche annuali destinate a tali attività”.

L’assessore Paola Agabiti, per conto dell’assessore Coletto, ha risposto che: “La Regione Umbria non ha mai pensato di chiudere alcun servizio. Ha assegnato già dal mese di marzo 284mila euro al Comune di Perugia per la gestione dei servizi anti-violenza ed ha liquidato allo stesso Comune le risorse assegnate per l’anno 2021 pari a 288mila euro. La Regione ha promosso, finanziato e consolidato dal 2014 il sistema regionale di prevenzione e contrasto della violenza di genere attualmente composto da: 10 centri antiviolenza, 1 centro promosso autonomamente dal Centro Pari opportunità, 6 case rifugio. L’erogazione delle risorse finanziarie viene effettuata dopo la firma di specifico accordo di collaborazione tra Regione e Comuni capofila. La Regione liquida annualmente al Comune capofila un acconto pari all’80 per cento delle risorse annuali programmate, il restante 20 per cento a saldo dopo la rendicontazione delle spese. Il programma per l’anno 2022 prevede risorse statali e regionali per oltre 800mila euro. Il riparto e le politiche sono stati condivisi con i soggetti della rete regionale e delle reti territoriali antiviolenza. Nell'agosto 2021 è entrato in vigore il regolamento regionale che stabilisce i requisiti minimi dei centri antiviolenza e delle case rifugio ed i criteri e modalità per il rilascio dell’autorizzazione al funzionamento dei servizi. Il regolamento regionale è stato modificato solo in seguito ad osservazioni e raccomandazione da parte del Cal e dalla Terza commissione consiliare. Il regolamento, lo stesso potrebbe essere rivisitato alla luce dell’intesa dello scorso settembre tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali. Per le procedure autorizzative previste dal regolamento, ad oggi l’Unione dei Comuni del Trasimeno, comuni capofila di zone sociali hanno rilasciato l’autorizzazione al funzionamento di Centri antiviolenza. Sui servizi antiviolenza è stato approvato e sottoscritto uno specifico accordo di collaborazione per il periodo gennaio-ottobre 2021 tra Regione e Comuni di Terni e Perugia per la fase transitoria necessaria per l’individuazione del nuovo soggetto gestore. Il Comune di Terni ha effettuato la gara e ha autorizzato il funzionamento del servizio sistema integrato per il contrasto alle violenze di genere gestito dall’associazione San Martino, quello di Perugia sta predispondendo una procedura di evidenza pubblica per individuare il nuovo soggetto. Le risorse finanziarie assegnate al Comune di Perugia consistono in 284mila euro. La Regione considera essenziali i servizi a tutela di donne e minori vittime di violenza destinando ogni anno risorse specifiche. La Regione garantisce dunque piena disponibilità a continuare a sostenere e finanziare i servizi antiviolenza anche per tutti gli anni che verranno”.

Nella replica, Meloni ha sottolineato “l’importanza dell’impegno a voler continuare il sostegno ai centri antiviolenza. Il punto - ha detto - è che fino allo scorso mese di luglio erano soltanto 32 i centri in Umbria con autorizzazione per gestire i servizi. Ad oggi ci sono tante operatrici che non percepiscono lo stipendio, ma che per coscienza continuano a mantenere l’erogazione dei servizi. Verificheremo attentamente se gli impegni presi da Regione e Comuni verranno realmente portati avanti. Serve la previsione di maggiori risorse”. AS/

 

Ultimo aggiornamento: 26/10/2022