QT “QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA SANITARIA PER GLI STRANIERI TEMPORANEAMENTE E IRREGOLARMENTE PRESENTI NEL NOSTRO TERRITORIO” - PASTORELLI (LEGA) INTERROGA ASSESSORE COLETTO

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27 Set 2022 13:30

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(Acs) Perugia, 27 settembre 2022 – Nel question time odierno, il consigliere della Lega Stefano Pastorelli ha interrogato l’assessore alla sanità Luca Coletto per sapere: “Su chi gravano nello specifico i costi delle spese sanitarie per i soggetti STP (Stranieri temporaneamente presenti) e se eventualmente il rimborso verso l’Ente competente sia stato richiesto ed ottenuto; Il costo totale a carico della sanità umbra, eventualmente ripartito per singole Asl e/o Aziende Ospedaliere e per tipo di prestazioni sanitarie, dei trattamenti per stranieri extracomunitari STP presso tutte le strutture eroganti servizi clinico strumentali e di laboratorio, diviso per le ultime cinque annualità e la relativa incidenza sulla spesa sanitaria regionale; Qual’è il costo orario medio dei medici di medicina generale che devono fornire prestazione presso gli ambulatori per stranieri STP e a quanto ammonta il medesimo costo mensilmente/annualmente per l’intero servizio sanitario regionale umbro; Quali sono i costi per le altre figure professionali impiegate nell’assistenza agli extracomunitari STP; Quanti extracomunitari hanno usufruito del codice STP, con il rinnovo superiore a due volte; Quali azioni sono state poste concretamente in essere affinché gli operatori del front-office, i quali riscontrino irregolarità, abbiano tutele e minor rischi possibili al momento del riconoscimento o della negazione dello status di STP”.

Pastorelli ha ricordato che “i cittadini stranieri presenti irregolarmente sul territorio italiano ricevono in assegnazione, all’atto della richiesta di cure oppure su richiesta esplicita, un codice di identificazione, chiamato STP (Straniero Temporaneamente Presente), valido per 6 mesi e rinnovabile con semplice dichiarazione dei propri dati anagrafici, senza esibizione di un documento di riconoscimento. Il cittadino straniero che non dispone di sufficiente denaro pagherà solo una parte del ticket (quota di partecipazione), mentre il cittadino straniero totalmente sprovvisto di denaro (situazione di indigenza) potrà essere esonerato dal pagamento della quota di partecipazione al ticket, con la semplice sottoscrizione della ‘dichiarazione di indigenza’, valida 6 mesi. Inoltre, il codice di esenzione applicabile a tutte le ricette di prestazioni sanitarie, non è previsto per il cittadino comunitario, non italiano, verso cui la legislazione sanitaria nazionale sembra paradossalmente meno ‘garantista’. Con la normativa descritta è possibile che si verifichi lì ulteriore paradosso per cui soggetti stranieri, presenti in Italia ma lavoratori in nero, abbiano così garantite le prestazioni sanitarie, considerando che la condizione di STP viene sancita tramite una semplice dichiarazione dello stesso extracomunitario, mentre al contrario un italiano disoccupato o con basso reddito è passibile di controlli incrociati da parte del Ministero delle Finanze. I tagli alla sanità – ha sottolineato Pastorelli - si sono manifestati negli anni con la chiusura di reparti, unità organizzative, punti nascita, declassificazione dei Punti di Primo Intervento, diminuzione rilevante dei posti letto, motivi per cui abbiamo pagato dazio anche con la pandemia ed il tutto nell’ottica del mantenimento dei budget e della cosiddetta ‘perequazione delle risorse’, mentre al contempo il numero degli immigrati irregolari, anche nel nostro territorio regionale, è esponenzialmente aumentato gravando così i bilanci nazionale e regionale, con milioni di cittadini italiani che hanno rinunciato a curarsi, nonostante siano fiscalmente contribuenti, per la maggior parte anziani”.

L’assessore Coletto ha risposto che sono state previste due linee finanziamento erogate a stranieri indigenti e non in regola: per prestazioni sanitarie su gravidanza e maternità, salute del minore, malattie infettive e vaccinazioni previsto fondo nazionale dedicato che ammonta a 30 milioni 990mila euro, annualmente assegnato a ciascuna regione in base a quanti stranieri sono presenti e sulla spesa sostenuta per i ricoveri. La ripartizione fra le regioni avviene per quota. Per quanto riguarda il 2017 la quota è stata di 846mila euro, nel 2018 invece 873mila. Dal 2019 la risorsa di 30,49 milioni di euro è confluita nella quota indistinta del fabbisogno nazionale standard, ripartita secondo i criteri di quota d’accesso. Altra linea di finanziamento è stata prevista per le cure ambulatoriali, ospedaliere e urgenti: fino al 2016 con rimborso del Ministero dell’interno dietro richiesta delle aziende sanitarie che indicavano le prestazioni, mentre con il Decreto legge 50/2017 è stato disposto che le competenze di tali prestazioni fossero trasferite al Ministero della salute dal 2017. Per le risorse a disposizione sulla base dei flussi informativi, lascio la tabella consultabile a disposizione sui finanziamenti. Per quanto riguarda i costi a carico delle Asl nel 2017 i ricoveri sono costati 602mila euro, per la specialistica ambulatoriale 152mila, per spesa farmaceutica 336mila, per il Pronto soccorso 15mila, a seguire le altre con costi minori. Nel 2018, risorse aumentate fino a 755 mila euro per i ricoveri, 156mila euro per la specialistica ambulatoriale, 34 mila euro per la spesa farmaceutica e 12mila per il Pronto soccorso, un totale 948mila euro. Nel 2019 invece risorse per 732mila euro. I medici forniscono assistenza come agli altri cittadini. Nel 2017 per i medici di medicina generale 7360 euro, per i pediatri 2190, fino al 2021, non risultano altre spese. Dal 2017 al 2021, sono 62 gli stp che hanno usufruito per più volte del rinnovo della tessera. Ad oggi non si segnalano situazioni per le quali sia necessario ricorrere a tutela particolare per gli operatori dei front office”.

Nella replica conclusiva. Pastorelli ha sottolineato che “si tratta di un atto ispettivo doveroso nei confronti dei cittadini umbri con basso reddito e disoccupati che, a differenza degli stranieri, sono sempre passibili di controlli, con il paradosso che molti Stp lavorano in nero e usufruiscono delle erogazioni pagate dai cittadini umbri”. PG

 

Ultimo aggiornamento: 28/09/2022