QT – “PIANO SANITARIO E CONFRONTO CON RAPPRESENTANTI PROFESSIONI SOCIO-SANITARIE, UTENTI E AUTONOMIE LOCALI” - BIANCONI (MISTO) INTERROGA ASSESSORE COLETTO: “VICINI ALLA COSTITUZIONE DELLA CONSULTA”

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30 Nov 2021 13:00

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(Acs) Perugia, 30 novembre 2021 – Nel question time odierno, il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (gruppo Misto) ha interrogato l’assessore Luca Coletto per sapere “quando verrà presentato all’Assemblea legislativa il nuovo Piano Socio-sanitario Regionale 2021-2025; se e quando intende istituire una Consulta permanente delle professioni socio-sanitarie così come avvenuto a livello nazionale e in altre regioni; se e quando intende avviare una concertazione e partecipazione con le autonomie locali, le associazioni che rappresentano gli utenti, i sindacati e le rappresentanze delle professioni socio-sanitarie, al fine di meglio orientare l’utilizzo dei fondi PNRR e la messa a punto del Piano Sanitario Regionale al fine di creare una Sanità regionale sostenibile e priva di discriminazioni territoriali”.

In Aula, Bianconi ha sottolineato che “nel nuovo Piano i distretti passano da 12 a 5 ma bisognerebbe sapere anche come opereranno, bisognerebbe conoscere il ruolo della sanità privata in ausilio della pubblica, non ci sono quantificazioni e specifiche in merito, altri aspetti sono lacunosi perché enunciati ma non chiariti. Poi ricordo che i presidenti degli Ordini dei Medici di Perugia e Terni, dei Veterinari di Perugia e Terni, la consigliera delegata dell’Ordine nazionale dei Biologi, i presidenti dell’Ordine degli Infermieri di Perugia e Terni, i presidenti dell’Ordine delle Ostetriche di Perugia e Terni, i presidenti dell’ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni, il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Perugia e Terni e il presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia hanno scritto una lettera alla Presidente della Giunta chiedendo che anche la Regione Umbria istituisca una Consulta permanente delle professioni sanitarie e socio sanitarie. Sembrerebbe essere mancato l’ascolto attivo degli stakeholders che consentirebbe alle istituzioni di trovare e realizzare soluzioni efficienti, efficaci, eque rispetto ai bisogni dell’utenza, con la quale i lavoratori di tali categorie hanno un contatto diretto e continuo, in modo da rendere il nuovo Piano Sanitario Regionale veramente adeguato ad un contesto mutevole e complesso, che richiede flessibilità negli interventi. Ciò sarebbe possibile creando un canale di partecipazione istituzionale stabile tra gli enti locali, gli organismi delle categorie professionali socio-sanitarie, i rappresentanti dei pazienti-utenti-familiari e degli altri eventuali soggetti interessati. Tale metodo di ascolto attivo e reale partecipazione consentirebbe alle istituzioni regionali di ricevere informazioni e istanze sempre aggiornate dalle diverse categorie e poter di conseguenza calibrare rapidamente ed efficientemente gli interventi a seconda del mutare del contesto. Serve costruire un sistema regionale socio-sanitario che garantisca pari dignità alle esigenze di tutti i territori regionali, sfuggendo alle logiche dei campanili. Sarebbe auspicabile la costruzione di un nuovo sistema strutturato di partecipazione e programmazione costante, che sia adeguatamente rappresentativo di tutti i territori regionali e di tutti coloro che lavorano e usufruiscono dei servizi socio-sanitari”.

L’assessore Coletto ha risposto che “il Piano prevede elementi di innovazione di grande impatto. La Giunta ha preso atto della ‘fotografia’ della sanità contenuta nel Libro Bianco ed ha proceduto a nuove articolazioni della sanità, distretti, Creva, anche la modifica del periodo di vigenza, che passa da 3 a 5 anni. I distretti passeranno da 12 a 5 sulla base di un indirizzo nazionale che prevede distretti per almeno 100mila abitanti: non sottovalutiamo le problematiche, la nostra è una presa d’atto dell’indirizzo nazionale contenuto nel Pnrr. Non vogliamo sopprimere realtà territoriali, semplicemente gli stessi distretti saranno coordinati da un unico ambito. Si tratta di una economia di scala per rendere più agevole il lavoro di chi dovrà gestire la sanità nel distretto in funzione delle centrali operative territoriali, che saranno 7 sovrapponibili ai nuovi distretti più i due coordinatori, uno per Asl, con il compito di gestire i pazienti fragili e il percorso di cura. Ciò è permesso dal Pnrr, che prevede ospedali di comunità e case della salute. Non ci saranno rallentamenti nella gestione della sanità ma una gestione più appropriata. Ci sarà un Disegno di legge che integrerà il Testo Unico su Sanità e Sociale. Per quanto riguarda la Consulta permanente stiamo elaborando la delibera per adeguarci alle direttive nazionali, siamo prossimi alla sua costituzione. Ci sarà un confronto con le autonomie locali, previsto in delibera per il rilascio dei pareri di competenza da Cal, Province e Università, ulteriori stakeholders saranno coinvolti nel percorso di concertazione come da decreto legislativo ‘502/92’ e Testo unico. In Terza commissione si stanno già calendarizzando le audizioni. Ci sarà massima partecipazione degli stakeholders, anche delle associazioni e di chi vorrà dare un apporto a questa importante programmazione”.

Nella replica, Bianconi ha invitato l’assessore “nella concertazione ad andare anche oltre il minimo previsto dalla legge, si può andare anche oltre. Condivisibile che la nuova governance necessitasse di tempo per l’esatta conoscenza della complessa macchina sanitaria, ma i tempi sarebbero ridotti con l’ascolto e il coinvolgimento dei tanti che operano in prima linea, tanti che vorrebbero aiutare a migliorare le cose sulla base delle loro conoscenze. Necessario costruire una comunità più forte, più stabile, con più attenzione alla persona, e anche l’economia viaggerà a un altro livello. L’ascolto cambierà il risultato del lavoro che state facendo”. PG

 

Ultimo aggiornamento: 01/12/2021