QT 7 - “Mancata trasposizione degli incarichi nell’Azienda Ospedaliera di Perugia”
A Bori (Pd) risponde assessore Coletto: “con il parere Aran l’applicazione del contratto è uguale in tutte le aziende umbre. Sono stati firmati accordi sindacali e non ci sono ricorsi”
10 Set 2024 14:31
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(Acs) Perugia, 10 settembre 2024 – Nella sessione ‘Question time’ prevista nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa’, il consigliere Tommaso Bori ha presentato una interrogazione circa la “mancata trasposizione degli incarichi di cui al CCNL 2019/2021 artt. 31 e 36 da parte dell’Azienda Ospedaliera di Perugia”.
Illustrando l’atto in Aula, Bori ha chiesto alla Giunta “se fosse a conoscenza della questione relativa a mancata trasposizione degli incarichi, anche a seguito del parere di Aran. E se ne era a conoscenza, quali sono le motivazioni alla base della mancata vigilanza e mancato intervento su tali azioni poste in essere dall'Azienda ospedaliera di Perugia. Le Aziende sanitarie, secondo il contratto nazionale di lavoro del comparto sanità 2019- 2021, devono provvedere a definire il sistema degli incarichi. Nelle Aziende umbre non è mai stato attuato il processo di istituzione ed assegnazione degli incarichi di funzione previsto dal contratto 2016/2018, così sono continuati ad esistere sia i coordinamenti che le posizioni organizzative. Neanche l’Azienda ospedaliera di Perugia lo ha fatto, limitandosi a cambiare la denominazione dei coordinamenti e degli incarichi di posizione in incarichi di funzione. La mancata istituzione degli incarichi di funzione ha comportato l’inapplicabilità della norma transitoria del contratto 2016/2018 per cui ‘gli incarichi di posizione e coordinamento attribuiti alla data di sottoscrizione del contratto restano in vigore fino al completamento del processo di istituzione ed assegnazione degli incarichi di funzione’. Una corretta applicazione del contratto 2019/2021 avrebbe dovuto comportare la trasposizione dei coordinamenti e degli incarichi restando ferma la scadenza precedentemente definita. Le Aziende umbre, però, non hanno posto in essere la trasposizione degli incarichi. Alla data di entrata in vigore del contratto (2 novembre 2022) erano ancora in essere gli incarichi in regime di prorogatio, senza l’individuazione di una data di scadenza. Alla luce di questa situazione la Regione Umbria ha posto all’Aran un quesito in tema di applicazione del contratto. Nel 2024 l’Azienda di Perugia ha di fatto applicato la trasposizione solo per alcuni incarichi. Nella risposta alla Regione Aran dice che la trasposizione degli incarichi va fatta mantenendo la durata precedentemente definita, ma poiché tutti gli incarichi del comparto erano in regime di prorogatio a causa della mancata applicazione del precedente contratto, gli incarichi in essere dovevano essere trasposti per cinque anni. Ad oggi risulta che l’Azienda Ospedaliera di Perugia non abbia trasposto alla data del 1 gennaio 2023 tutti gli incarichi dell’area di comparto in essere alla data del 2 novembre 2022, riconferendoli per la durata di 5 anni, ma al contrario, non tenendo conto dell’articolo 36 del contratto nazionale e dell’interpretazione Aran, ne ha soppressi alcuni, trasposti altri ed avviato le selezioni per il conferimento dei restanti. Nel rispetto della normativa vigente tutti gli incarichi devono essere stati assegnati con apposita selezione pubblica, invece risulta ad oggi essere stato conferito un incarico senza indizione della prova selettiva. La Regione Umbria, una volta acquisito il parere Aran, risulta che non abbia correttamente vigilato sull’operato dell’Azienda Ospedaliera di Perugia”.
L’assessore Coletto ha risposto che “grazie alla richiesta da parte della Regione del parere ad Aran siamo riusciti ad avere una applicazione del contratto nazionale condivisa ed uguale in tutte e quattro le aziende sanitarie umbre. E questo è già un forte elemento di discontinuità rispetto al passato. In ogni azienda sono stati firmati da tutti degli accordi sindacali per la trasposizione degli incarichi. Ad oggi non ci sono ricorsi in atto di alcun genere. Questa è la realtà dei fatti, al di là di sterili polemiche. E siamo riusciti a raggiungere questi risultati grazie al nostro fermo impegno, nonostante la materia degli incarichi sia di competenza della contrattazione aziendale. Ma tutte le aziende ci hanno relazionato di aver provveduto con specifiche delibere, in attuazione del nuovo contratto nazionale, alla trasposizione degli incarichi di posizione organizzativa e di coordinamento già in regime di prorogatio con il precedente contratto, nel nuovo sistema degli incarichi mantenendo la data di scadenza indicata negli atti precedenti. Inoltre hanno riferito di aver avviato il confronto con le rappresentanze sindacali e di aver adottato i regolamenti finalizzati alla disciplina delle procedure per il conferimento degli incarichi”.
Nella sua replica Bori ha parlato di una “risposta poco chiara. Approfondiremo questi passaggi. Comunque vi sollecito a vigilare sui passaggi fatti perché le modalità sembrano largamente paradossali”. DMB/