Qt 6 - “Revisione degli indirizzi per l’adozione del Piano pandemico 2024-2028”
Interrogazione di Valerio Mancini (Lega), l’assessore Luca Coletto risponde: “la Regione non fa parte del gruppo tecnico nominato dal Ministero della Salute”
05 Mar 2024 13:02
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(Acs) Perugia, 5 marzo 2024 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata del consigliere Valerio Mancini (Lega) sulla “Revisione degli indirizzi in vista dell’adozione del Piano pandemico per il periodo 2024-2028”.
Illustrando l’atto ispettivo, Mancini ha spiegato che l’interrogazione chiede di sapere “se la Giunta non ritenga di intervenire nelle sedi istituzionali opportune per chiedere al Governo nazionale una revisione della bozza del piano 2024-2028 pubblicata da fonti giornalistiche, affinché la versione definitiva tenga conto delle conoscenze apprese dall’esperienza della pandemia Covid-19 e si ponga quindi in discontinuità rispetto a quanto previsto dal piano 2021-2023. La bozza, tra le azioni di contrasto a una pandemia, indica i vaccini come ‘le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio beneficio significativamente favorevole’, senza tenere in considerazione che la validità di un vaccino si deve analizzare caso per caso sulla base della singola malattia e in base alle procedure di sviluppo dello specifico vaccino. Inoltre si prevede, come già successo negli anni del Covid, la possibilità di assumere decisioni che vadano a limitare la libertà personale. Un contesto nell’ambito del quale il diritto alla tutela della salute esige limitazioni di altre libertà del singolo e della collettività è sicuramente quello che si caratterizza per la diffusione di malattie infettive: ‘l’epidemia è un fatto emergenziale, empiricamente individuato e scientificamente provato, che mettendo in pericolo la salute dei singoli e la sopravvivenza della comunità nel suo insieme, impone al decisore pubblico di individuare le soluzioni idonee a neutralizzare o minimizzare i rischi anche attraverso le limitazioni di distinti diritti e libertà fondamentali’, si legge nella bozza del piano. Altro punto centrale della bozza è il coordinamento dell’emergenza: ‘il tradizionale strumento dell’ordinanza urgente adottata dal Ministro della Salute, pur mantenendo un ruolo centrale nella gestione dell’emergenza, appare non sufficiente per il governo complessivo della molteplicità di interessi e di settori incisi dall’emergenza sanitaria. La scelta del Dpcm quale strumento centrale di governo dell’emergenza sanitaria riflette la posizione costituzionale del Presidente del Consiglio quale garante dell’unità di indirizzo dell’azione di governo e di bilanciamento dei molteplici interessi pubblici’”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che “la bozza del piano 2024-2028 è stata redatta da un gruppo tecnico nominato dal Ministero della Salute all’interno del quale la Regione Umbria non era presente. La bozza è stata poi condivisa nella Conferenza Stato Regioni. Dal punto di vista tecnico le misure del piano sono state definite in risposta ad un’eventuale pandemia che può causare un’elevata morbilità e mortalità. Le misure individuate sono quelle validate dagli organi competenti in materia. Le misure di isolamento e restrizione delle libertà personali vengono attuate solo quando ci si trova in una situazione estremamente pericolosa per la comunità e comunque vengono attivate con Dpcm ministeriali e non regionali. Le terapie e i trattamenti farmacologici vengono somministrati in base all’espressione clinica dell’epidemia. Le campagne di vaccinazione seguono le indicazioni nazionali. La scelta di quali tipologie di atti adottare in corso emergenza resta definita dal Governo nazionale. La Giunta esprime il proprio parere attenendosi strettamente a quelle che sono le normative vigenti”.
Nella sua replica Mancini ha detto che “la mia interrogazione, che si ispira a quella fatta in Parlamento dall’onorevole Claudio Borghi, deve essere portata al tavolo nazionale perché la risposta del Ministro sia basata su quello che indagini e inchieste hanno dimostrato. Dobbiamo difendere la nostra libertà e la nostra salute di fronte alla scienza vera. Le cure domiciliari c’erano e avrebbero evitato il ricovero di tante persone nei nostri ospedali. Non vogliamo più look down e green pass”. DMB/