QT 6 - “Pagamento incentivi attività per lavori, servizi e forniture post emergenza sisma 2016”

Interrogazione di Enrico Melasecche (Lega), la presidente Stefania Proietti risponde: “gli incentivi devono essere riconosciuti, mi impegno a sciogliere questo nodo il prima possibile”

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25 Feb 2025 12:35

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(Acs) Perugia, 25 febbraio 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso l’interrogazione a risposta immediata sul “pagamento degli incentivi ex art. 113 del codice dei contratti pubblici (d.lgs. 50/2016) per attività connesse a lavori, servizi e forniture post emergenza sisma 2016”, presentata da Enrico Melasecche (Lega).

Illustrando l’atto in Aula, Melasecche ha spiegato che “per fare fronte alla complessa fase emergenziale post sisma 2016 ed all’esigenza di realizzare tempestivamente soluzioni abitative emergenziali, anche rurali, ricoveri per animali, scuole, fabbricati destinati a servizi e commercio nonché provvedere alla gestione delle macerie, la Regione Umbria, annullando i tempi che sarebbero stati necessari per le gare di appalto, ha affidato al personale regionale le attività tecnico-amministrative e professionali per i servizi tecnici necessari, conseguendo anche un notevole risparmio economico rispetto al ricorso a professionisti esterni. Per lo svolgimento di questi incarichi, per il maggiore impegno richiesto e le responsabilità assunte dal personale, nonché nell'ottica di una maggiore qualità, risparmio e riduzione dei tempi, il Codice dei Contratti prevedeva l'incentivo. Le risorse per l’incentivo sono contenute nei quadri economici ed erogate con le risorse per gli interventi, senza mai gravare sui bilanci regionali. Tali attività, richieste dalla Regione come datore di lavoro, non si comprende per quale ragione non furono mai retribuite nel corso dei tre anni successivi alla decima legislatura con la presidenza Marini e poi quella provvisoria Paparelli. E questa situazione ha trovato solo una soluzione parziale nella passata legislatura. Il ‘Servizio Protezione civile ed Emergenze’ ha trasmesso al ‘Servizio Ragioneria’ le determinazioni per la corresponsione dell’incentivo ma inspiegabilmente solo alcune di queste sono state pagate mentre altre sono rimaste sospese. Le diatribe fra dirigenti e direttori non hanno portato ad una definitiva conclusione neanche nel 2024 quando il problema fu di nuovo evidenziato a livello sindacale. Chiedo quindi di sapere se la Giunta ritiene di approfondire ulteriormente e definire in modo tombale quella vicenda provvedendo al pagamento delle indennità previste per tali prestazioni, se regolarmente richieste dalla dirigenza dell’epoca e regolarmente effettuate dai lavoratori, ritenendo inammissibile che questo problema non sia stato affrontato e risolto nel corso della legislatura di competenza e neppure definito nella successiva”.

La presidente Stefania Proietti ha risposto che “gli incentivi, se sono legittimi, devono essere riconosciuti alle figure interne che hanno avuto responsabilità nei lavori. Il mio impegno è quello di sciogliere questo nodo il prima possibile. Va riconosciuto alla passata Giunta che si è occupata di una questione del 2016. Nei due mesi di attività della nuova Giunta questa questione ancora non era venuta a galla. Non c’è ancora una risoluzione. E mi sono chiesta perché. Non è neanche un problema di regolamento. Il problema dovrebbe essere proprio in quelle prestazioni emergenziali che avevano potuto derogare ad alcune procedure di gara. Anche dopo un esposto anonimo di fine 2024, ho acquisito la disponibilità delle tre direzioni interessate ad aprire un tavolo per approfondire la vicenda. Il mio impegno personale è quello di dare conto al più presto di una situazione che non può perdurare. Se sono legittimi questi incentivi, vanno riconosciuti al personale perché hanno fatto risparmiare l’ente e anche perché così si può premiare il personale che si è ben comportato. Oggi non posso dare una soluzione specifica. Mi impegno a sciogliere questo nodo il prima possibile”.

Nella sua replica Melasecche ha detto di non potersi dire “soddisfatto o meno” della risposta della Presidente perché “speravo che avesse potuto dare una risposta specifica ma voglio fare un’apertura di credito rispetto alla buona volontà che lei sta dimostrando. Spero che in pochi giorni la vicenda si risolva. Non credo ci siano ragioni per tergiversare. Il problema va affrontato e definitivamente risolto. Mi auguro che nel giro di qualche giorno lei possa darci una risposta favorevole”. DMB/

Ultimo aggiornamento: 26/02/2025