QT 6 - “Autonomia differenziata e rischio aumento delle disparità sociali ed economiche, intendimenti della Giunta”
Interrogazione di Donatella Porzi (gruppo Misto), la presidente Donatella Tesei risponde: “L’Autonomia sarà certamente una sfida perché richiederà capacità di lavorare, di governare e di fare scelte. I Lep vera garanzia contro le disparità”
26 Lug 2024 13:06
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(Acs) Perugia, 26 luglio 2024 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata sulla autonomia differenziata, presentata dalla consigliera Donatella Porzi (Gruppo Misto) che chiedeva di sapere “se trattenere la gran parte del gettito fiscale si traduca automaticamente in una maggiore efficienza tanto più in una Regione come l’Umbria non autosufficiente dal punto di vista economico e con una popolazione molto anziana; se è corretto che l’autonomia differenziata comporti necessariamente una sottrazione di ingenti risorse alla collettività nazionale e la disarticolazione di servizi e infrastrutture logistiche (come i trasporti, la distribuzione dell’energia, la sanità o l’istruzione); se la Giunta sostiene la sottrazione del gettito fiscale alla redistribuzione su tutti i territori che violerebbe poi il principio di solidarietà economica e sociale contenuto in Costituzione, andando a aumentare le disuguaglianze tra Nord e Sud, con un conseguente crollo sociale ed economico dei territori più svantaggiati come la Regione Umbria”.
La presidente della Giunta, Donatella Tesei, ha risposto che “siamo probabilmente entrati in un clima di campagna elettorale. L’Autonomia sarà certamente una sfida perché richiederà capacità di lavorare, di governare e di fare scelte. Ho letto con attenzione tutto l’atto della consigliera Porzi e credo sia necessario fare chiarezza evitando omissioni di comodo. Uno spazio di autodeterminazione regionale nell’ambito della Repubblica è stato previsto dalla Costituzione. Forme di Autonomia sono già previste nella Carta sia per le Regioni a Statuto speciale che per le altre. Fu il Governo Gentiloni, nel 2018, a dare il via a procedure di Autonomia, che anche l’Umbria ha richiesto. Ci fu anche un incontro congiunto Umbria-Marche per definire le materie su cui richiedere maggiore autonomia. Strano che allora non siano montate tutte le proteste di questi giorni. Nel disegno Calderoli vengono previsti livelli essenziali di prestazioni che devono essere garantiti a tutti, per affermare il principio di eguaglianza. Si potrà deformare solo in meglio, garantendo livelli superiori. Esiste dunque un percorso serio, da seguire obbligatoriamente. L’Umbria oggi versa alla finanza pubblica 16 milioni di euro (7 più del passato) per sanare operazioni del passato. La base dell’Autonomia è il residuo fiscale: una stima di delta tra gettito fiscale e spesa pubblica territoriale. Per l’Umbria il residuo risulta positivo di 485 milioni di euro medi nell’ultimo quadriennio, non consentirei mai una riforma che danneggiasse l’Umbria e non prevedesse livelli minimi per le prestazioni, che peraltro punterei da subito a superare in positivo. Questa Regione oggi è economicamente più forte del 2018, quando voi avete chiesto l’Autonomia. In questa legislatura abbiamo ridotto il debito regionale di 84 milioni e gestito molte situazioni debitorie che abbiamo trovato. Tutto senza alcun incremento fiscale. Siamo pronti alle sfide del futuro, facciamo meno propaganda e utilizziamo maggiore serietà nell’affrontare le questioni”.
Donatella Porzi ha replicato che “ho seguito i lavori del 2018 per quel tentativo di Autonomia che però riguardava solo 3 materie su 23. Le informazioni e il cronoprogramma riportato dalla presidente è molto utile ed io ho solo chiesto di avere un aggiornamento su questo processo. La risposta ricevuta mi soddisfa ma mi preoccupano le posizioni di alcuni presidenti di Regione del suo partito”. MP
