QT 4 - “Potenziamento della Struttura complessa dell'Unità spinale unipolare dell'Umbria”
Interrogazione di Tagliaferri (Umbria Domani-Proietti presidente), la presidente Proietti risponde: “volontà assoluta della Regione è mantenere e potenziare l’Unità spinale, superando anche le criticità legate al personale”
05 Giu 2025 11:54
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(Acs) Perugia, 5 giugno 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso l’interrogazione a risposta immediata, presentata da Bianca Maria Tagliaferri (Umbria Domani-Proietti presidente) dal titolo “Intendimenti della Giunta regionale in merito al potenziamento della Struttura complessa dell'Unità spinale unipolare dell'Umbria”.
Illustrando l’atto in Aula, Tagliaferri ha spiegato che si interroga la Giunta per conoscere “quali siano gli intendimenti in merito alle azioni da porre in essere per garantire un migliore e più efficace funzionamento della Struttura Complessa dell’Unità Spinale Unipolare dell’Umbria, considerando il suo ruolo e funzione all’interno della riorganizzazione della rete riabilitativa regionale, alla luce di quanto previsto dalla programmazione del nuovo Piano sociosanitario. L’Unità Spinale Unipolare dell’Umbria, tra le prime avviate in Italia e distintasi sin da subito come centro d’eccellenza, forte di un modello organizzativo caratterizzato da un approccio assistenziale globale, finalizzato al massimo recupero dell’autonomia e dell’indipendenza della persona con lesione al midollo spinale, ha accolto pazienti provenienti non solo dall'Umbria, ma anche da altre regioni del Centro e del Sud Italia. Ogni anno, nel nostro Paese, si registrano 2.500 nuovi casi di lesioni di midollo spinale. Attualmente, in Umbria, vivono circa 500 persone con lesione al midollo spinale stabilizzate e ogni anno si verificano 20-25 nuovi casi di lesioni al midollo spinale. L’Unità Spinale per questi pazienti rappresenta un punto di riferimento fondamentale in quanto garantisce loro un’assistenza continuativa e altamente specializzata, finalizzata ad individuare tutti i mezzi idonei ad affrontare e riparare non solo la ferita biologica, ma anche quella del sé psichico, del sé sociale, del sé collettivo. La salvaguardia e il potenziamento dell’Unità Spinale sono essenziali affinché le persone con lesioni al midollo spinale ricevano il miglior trattamento possibile durante tutte le fasi della loro vita, dal periodo acuto alla riabilitazione e al reinserimento sociale. Nella nostra regione la struttura Complessa di Unità Spinale è attualmente situata al piano -2 dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, con 13 posti letto per la degenza e con attività ambulatoriali che sfiorano le 2.500 prestazioni specialistiche all’anno e che richiedono investimenti per consentire un potenziamento significativo sia delle attività, sia dei sussidi tecnologici riabilitativi. E questo anche per ridurre la mobilità passiva verso altre regioni. Fenomeno che negli ultimi anni ha comportato ulteriori gravi disagi per le persone con lesione del midollo spinale e per le loro famiglie. La Regione Umbria, durante la scorsa legislatura, ha approvato la legge regionale ‘7/2024’, ‘Progetto globale delle persone con lesione midollare e funzionamento dell’Unità Spinale Unipolare nel Servizio sociosanitario umbro’ che, tuttavia, ad oggi non ha ancora trovato concreta attuazione”.
La presidente Stefania Proietti ha risposto che “resta ferma la volontà assoluta della Regione a mantenere e potenziare l'unità spinale, integrandola nella rete, che negli anni ha maturato competenze, esperienza e una visione centrale completa per la cura delle persone con lesione midollare. Una struttura che può rispondere alle attuali e aumentate necessità socio-assistenziali per i pazienti in fase acuta e per le complicanze in fase stabilizzata, contrastando la mobilità passiva extra-regionale in questo campo. Il numero di posti letto dell'Unità è confermato in tredici, ripristinando completamente i posti letto di degenza ordinaria, che ora sono stabili a dodici, dopo che in periodo di pandemia erano stati ridotti a causa della riduzione del personale. Resta ferma la volontà di superare le criticità determinate in questi ultimi anni dalle carenze di personale, che sarà integrato per la sempre più piena operatività della struttura. Ricordo che l’Unità spinale è una delle sole 11 in Italia, la maggior parte delle quali situate nel Nord Italia. Quella di Perugia, quindi, è un polo attrattivo per il Centrosud. All’interno del nuovo Piano sociosanitario, sul quale stiamo lavorando, c’è la riorganizzazione della rete ospedaliera e clinico assistenziale. Sono stati avviati i lavori per ristrutturare la rete delle riabilitazioni. Qui ci sarà l'unità spinale, insieme all’unità gravi cerebro lesioni acquisite, riabilitazione intensiva, riabilitazione estensiva, ambulatoriale e domiciliare. Con tutte le modalità di collegamento, perché la rete è un modello organizzativo che si pone l'obiettivo di fornire una risposta appropriata dal punto di vista sia clinico che organizzativo ai bisogni di salute della popolazione. Il lavoro di riscrittura della rete è quasi ultimato ed è coordinato dai referenti aziendali delle unità operative di riabilitazione, compreso il dottor Sauro Biscotto, direttore dell'Unità Complessa Spinale, e i direttori sanitari. E sarà presentato in un evento pubblico per poi procedere con l'adozione formale da parte della Giunta. Giunta che vuole effettuare una pianificazione strategica, riorganizzare i servizi ospedalieri e territoriali nell'ottica di un'integrazione dei percorsi riabilitativi appropriati. Tale programmazione è finalizzata all’istituzione di una rete di post-acuzie per garantire l'inserimento precoce della persona nei percorsi di riabilitazione e fin dal ricovero per acuti e successivamente nelle strutture specialistiche secondo percorsi dedicati, compresi quelli di competenza dell'unità spinale per i quali è di fondamentale importanza l'integrazione con la rete socio-assistenziale riabilitativa regionale, col terzo settore che è già molto attivo nella nostra unità spinale. In tale contesto l'unità spinale di Perugia rappresenta la struttura di alta specialità riabilitativa finalizzata ad affrontare e soddisfare i bisogni clinici, terapeutico-riabilitativi, psicologico-sociali delle persone con lesioni midollari”.
Nella sua replica Tagliaferri si è detta “soddisfatta della risposta, soprattutto per la prospettiva e l’attenzione che la Presidente ha dato dell’Unità spinale all’interno del Piano socio sanitario. Nel 1998 oltre a Perugia c’erano unità spinali a Pietra ligure e Ostia. Non è scontato averla. Quindi grazie per l’impegno della Giunta”. DMB/