Qt 4 “Attuazione della mozione a favore di persone disabili o non autosufficienti, libertà di scelta e rafforzamento del sistema di protezione sociale"

Interrogazione di Bianconi (Misto), l’assessore Coletto risponde: “Il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022/24 mantiene la distinzione tra gravi e gravissimi. Faremo pervenire in Conferenza Stato-Regioni le richieste di sburocratizzazione”

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07 Feb 2023 12:00

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(Acs) Perugia, 7 febbraio 2023 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata del consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Misto) relativa alla “attuazione della Mozione (Atto 631 della XI Legislatura) a favore di persone disabili o non autosufficienti, libertà di scelta e rafforzamento del sistema di protezione sociale”.

Illustrando l’atto ispettivo in Aula, Bianconi ha chiesto di “sapere se e quante risorse sono state attualmente erogate dalla Regione a favore di disabili gravi mediante assegni di cura o altre misure equivalenti negli anni 2020, 2021 e 2022, specificando quali somme si prevederebbe di erogare per l’anno 2023. Entro quando e in quali modalità intende attuare gli impegni dell’Atto 631 e quante risorse aggiuntive verranno stanziate dalla Regione nei prossimi tre anni per interventi a favore di persone non autosufficienti al fine di superare la discriminazione tra disabilità grave e gravissima e come si intende rimuovere gli ostacoli di ordine anche burocratico che impediscono un equo accesso a servizi e misure di sostegno. Se la Giunta è a conoscenza della deliberazione del Consiglio comunale di Gubbio sulle ‘Iniziative finalizzate a rafforzare il sistema di protezione sociale e di cura delle persone non autosufficienti e delle relative famiglie, assicurando un progetto personalizzato che, garantendo la libertà di scelta, potenzi l'offerta delle prestazioni e dei servizi volti a favorire la permanenza nel proprio domicilio’ e quali misure di propria competenza intende porre in essere per la realizzazione degli impegni in essa elencati. Il Piano regionale integrato per la non autosufficienza (Prina 2019-2021), approvato dall’Assemblea legislativa nel giugno 2020, prevederebbe interventi di spesa per assistenza domiciliare, assistenza indiretta e interventi complementari ad assistenza domiciliare, sia in favore di ‘disabili gravissimi’ che ‘disabili gravi’,  utilizzando risorse provenienti dal Fondo nazionale per la non autosufficienza. Il Dpcm del 21 novembre 2019 stabilisce che gli interventi del Fondo nazionale sono rivolti a persone con gravissima disabilità, minori, adulti e anziani. Tuttavia, mentre per i disabili gravissimi sarebbero stati confermati assegni di cura e sollievo, per quanto riguarda i disabili gravi non sarebbe chiaro se e in quale importo sarebbero stati erogati assegni di cura”. 

L’assessore Luca Coletto ha risposto che “Nel 2020 sono stati erogati alle Aziende sanitarie quasi 12 milioni di euro a cui si aggiungono i fondi per la vita indipendente e i progetti per la domiciliarità erogati ai Comuni, che ammontano a circa 2 milioni. Il 50% di queste risorse è stato attribuito alla grave disabilità. Nel 2021 sono stati erogati 12,5 milioni, oltre ai fondi per la vita indipendente e i progetti per la domiciliarità erogati ai Comuni. Nel 2022 sono stati assegnati 2 milioni alle aziende sanitarie e la nostra quota di fondo sanitario nazionale è stata di 13,4 milioni. Per il 2023 l’ammontare è di 14,6 milioni esclusi i fondi per la vita indipendente e i progetti per la domiciliarità erogati ai Comuni. Il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022/24 individua anziani, non autosufficienti, disabili (con distinzione tra gravi e gravissimi) quali beneficiari degli interventi. Ribadisce dunque la distinzione tra grave e gravissima disabilità. Sarà cura del Comitato direttivo e del Gruppo di redazione del piano regionale integrato garantire il Leps per tutti i beneficiari. La richiesta di sburocratizzazione è condivisibile ma la rendicontazione è prevista dalla legge. Faremo pervenire in Conferenza Stato-Regioni queste richieste di facilitazione. I livelli essenziali di prestazione erogate nel sociale dovrebbero garantire livelli omogenei di prestazioni sul territorio nazionale per disabili e pazienti fragili”. 

Vincenzo Bianconi ha replicato che “c’è un grande bisogno di confronto con le associazioni dei disabili. Ad oggi manca una delibera di Giunta che spieghi come assegnare le risorse alle persone affette da disabilità grave minori e ultra 65enni.  La crisi economica colpisce tutti ed in modo particolare le famiglie che devono affrontare queste situazioni”. MP/

 

Ultimo aggiornamento: 08/02/2023