QT 3 - “Riconoscimento di nuovi accreditamenti presso le strutture sanitarie e socio sanitarie umbre e sviluppo di iniziative per l'invecchiamento attivo”
A Meloni (PD) risponde l’assessore Coletto: “Ad oggi tutte le strutture per anziani non autosufficienti che hanno fatto richiesta sono state accreditate, tranne quelle che non sono risultate conformi ai requisiti di qualità”
24 Set 2024 12:46
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(Acs) Perugia, 24 settembre 2024 - L’Assemblea legislativa ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata della consigliera Simona Meloni (Pd) relativa al “Riconoscimento di nuovi accreditamenti presso le strutture sanitarie e socio sanitarie umbre e sviluppo di iniziative per l'invecchiamento attivo”.
Illustrando l’atto ispettivo, Meloni ha spiegato che “L’Umbria è la seconda regione in Italia con la più alta presenza di over 65, dal 22 per cento di qualche anno fa al 27 per cento di oggi. La nostra regione si trova in una situazione di ritardo rispetto ad altre regioni italiane per quanto riguarda il riconoscimento e l’accreditamento delle strutture assistenziali. Questo ritardo crea una carenza di strutture e servizi adeguati per le persone fragili e limita l'accesso a cure di qualità. La mancanza di un sistema di accreditamento e convenzionamento efficace influisce negativamente sulla disponibilità e sull’efficacia delle strutture di assistenza, aggravando le difficoltà delle famiglie e delle persone in cerca di assistenza. L'accreditamento è un processo cruciale che garantisce la qualità e la conformità delle strutture agli standard normativi. Il ritardo della nostra regione nell'accreditamento delle strutture rappresenta un ulteriore problema significativo, causando inefficienze e disagi, sia per le strutture stesse nel garantire servizi di qualità e nell'ottenere finanziamenti adeguati, oltre che per gli utenti e le loro famiglie. È necessario un intervento più ampio e mirato per affrontare completamente le difficoltà economiche delle famiglie e per accelerare il processo di accreditamento delle strutture. Inoltre i ritardi nell’accreditamento non solo creano difficoltà per le strutture già operative, ma ostacolano anche chi desidera proporre nuovi progetti nel settore socio-sanitario. Chiedo quindi alla Giunta quali azioni specifiche intende intraprendere per accelerare il riconoscimento di nuovi accreditamenti presso le strutture sanitarie e socio sanitari. Se intende mettere in atto iniziative volte alla promozione dell’invecchiamento attivo in Umbria e se intende incentivare e sostenere lo sviluppo di progetti di cohousing per anziani. Se sono in programma finanziamenti specifici destinati alla creazione di modelli abitativi innovativi che supportino l’autonomia, la socializzazione e la cura degli anziani”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che: “L’assistenza socio sanitaria residenziale e semiresidenziale, domiciliare per gli anziani non autosufficienti è un Livello essenziale di assistenza, pertanto deve essere garantita nei limiti delle compatibilità delle risorse disponibili per cui esistono criteri per l’erogazione. Il Testo unico regionale della sanità e servizi sociali afferma che le prestazioni socio-sanitarie e sociali garantite alle persone non autosufficienti sono orientate a favorire la permanenza dell’assistito nel proprio domicilio ed evitare ricoveri in strutture residenziali. La residenzialità, pertanto, è un intervento residuale, non a caso con il Pnrr si stanno destinando ingenti risorse per l’assistenza domiciliare integrata e per il rafforzamento dei servizi sociali domiciliari, al fine di prevenire l’ospedalizzazione. In Umbria c’è una storica carenza di posti letto residenziali per anziani non autosufficienti. Questa Giunta nell’ottobre 2023 ha programmato il fabbisogno di assistenza territoriale extraospedaliera per gli over 65. in Italia ci sono in media 21 posti letto per ogni mille anziani, in Umbria siamo fermi a 12,5. La programmazione è servita a far chiarezza su questa situazione. Per allinearci alla media, entro il 2027 la programmazione regionale stabilisce che possono essere autorizzati 2.280 nuovi posti letto in aggiunta ai 2.528 e che ne possono accreditare 2.840 in più rispetto ai 1992. Questo significa aver dato direttive chiare con delle strutture Rsa che devono essere correttamente distribuite sul territorio in maniera da accogliere più pazienti e il più vicino a casa possibile. Va ricordato che i posti letto accreditati sono a totale carico dei pazienti, mentre per quelli convenzionati vi è una copertura del 50 per cento da parte del Servizio sanitario regionale, coperture stabilite da apposita norma nazionale. L’accreditamento non conferisce il diritto al convenzionamento. Ad oggi tutte le strutture per anziani non autosufficienti che hanno fatto richiesta sono state accreditate, tranne quelle che non sono risultate conformi ai requisiti di qualità. L’organismo tecnicamente accreditante sta procedendo a programmare, per i prossimi mesi, l’accreditamento e l’organizzazione del trasporto sanitario, prima mai effettuato e delle aziende pubbliche regionali. Non esistono pertanto i fantomatici ritardi nell’accreditamento. Dopo ben 15 anni sono state approvate le nuove tariffe per le strutture socio sanitarie, ferme al 2004. quindi eventuali sofferenze del terzo settore non sono collegate a mancati accreditamenti o convenzionamenti. Tutte le organizzazioni regionali rappresentative degli enti gestori delle strutture hanno sottoscritto le nuove tariffe, all’esito di un percorso di partecipazione mai intrapreso prima in questo ambito. Rispetto al tema dell’invecchiamento attivo, la Regione ha programmato risorse nell’ambito delle politiche sociali curando i processi di inclusione per scongiurare la solitudine con un piano di prevenzione, facilitando gli anziani nel rimanere nella propria abitazione, per la digitalizzazione e garantire l’accesso alla pubblica amministrazione. Lo scorso venerdì abbiamo messo nella disponibilità del territorio 250mila euro per le palestre della salute. C’è anche un piano di interventi per 1,5 milioni di euro (Fse – 2021/2027) destinato agli anziani”.
Nella replica, Meloni ha sottolineato che: “è necessario lavorare di più e meglio sulla medicina del territorio. Attraverso i fondi Pnrr, occasione storica di nuovi fondi, si poteva intervenire sulle Rsa e sui servizi di cui l’Umbria è carente. I servizi offerti non sono sufficienti a coprire le spese delle famiglie. Bisogna prendere coscienza che è necessario poter rispondere al meglio all’invecchiamento delle persone”. AS/