QT 2 “Mantenimento del Punto di primo intervento presso l’Ospedale Santa Maria dei Laici di Amelia”
A Pernazza (FI) risponde la presidente della Giunta regionale, Proietti: “il presidio che si intende mantenere, anche dopo la costruzione dell’ospedale di Narni-Amelia, rappresenta l’evoluzione secondo norma dei Ppi (Punti primo intervento) consentendo di mantenere, potenziandole, le stesse attività”
28 Gen 2025 12:38
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(Acs) Perugia, 28 gennaio 2025 – Nella parte riservata alle interrogazioni a risposta immediata (question time) il consigliere Laura Pernazza (FI) ha chiesto alla presidente della Giunta regionale, Stefania Proietti, gli intendimenti circa il “Mantenimento del Punto di primo intervento presso l’Ospedale Santa Maria dei Laici di Amelia fino alla realizzazione del nuovo Ospedale comprensoriale di Narni-Amelia”.
Illustrando l’atto in Aula, Pernazza ha sottolineato che con specifica deliberazione della Giunta regionale (n. 1399 del 28 dicembre 2023) è stata disposta la disattivazione formale della postazione di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Amelia anche se, nei fatti, la stessa era già stata depotenziata in modo significativo dai precedenti governi regionali. Si ricorda che presso l’Ospedale di Amelia è attivo un Punto di Primo Intervento per il trattamento dei pazienti con patologie non critiche, di natura traumatica e non. In caso di accesso di pazienti in condizioni critiche è prevista la loro stabilizzazione e il trasferimento all’Ospedale più idoneo in analogia con quanto accade per il paziente soccorso sul territorio. Una nota del Direttore della Direzione Salute e Welfare della Regione (11 gennaio 2024) indirizzata al Comune di Amelia ha confermato che sarebbe rimasto attivo il Punto di Primo Intervento territoriale H12 in argomento fino alla realizzazione del nuovo Ospedale comprensoriale di Narni-Amelia. La presenza di un Punto di Primo Intervento presso l’Ospedale di Amelia è importante per i cittadini di tutto il territorio amerino, considerato il bacino di utenti che sarebbero costretti a recarsi all’Ospedale di Narni o, ancora peggio, all’Ospedale di Terni che risulta già avere un afflusso di utenti ai limiti delle proprie capacità, così come ampiamente riportato nella stampa locale in questi giorni. Questa interrogazione è diventata indispensabile dopo che ci è stata comunicata il 31 dicembre per il primo gennaio una chiusura a singhiozzo del servizio e l’Amministrazione comunale di Amelia ha prontamente comunicato al Direttore dell’Asl 2 l’impossibilità di sopprimere, senza un congruo preavviso ai cittadini, la suddetta organizzazione del servizio”.
La presidente Proietti ha risposto che: “con delibera della Giunta del 2022, quello di Amela viene trasformato da ospedale per acuti ad ospedale per post acuti con una unità operativa di riabilitazione intensiva e come ospedale di comunità intra ospedaliero. Per questa caratteristica è stato disattivato il pronto soccorso, la cui connotazione è possibile solo negli ospedali per acuti la cui organizzazione è configurata per livelli gerarchici di complessità. Nel corso del 2024 è stato mantenuto un punto di primo intervento territoriale h12. Il punto di primo intervento come questo prevede almeno 6 mila accessi all’anno. Possono però essere organizzati punti di primo intervento anche per esigenze temporanee oppure organizzati punti di presidio ed assistenza territoriale. Sono stati analizzati i dati di afflusso di Amelia dal 2019 al 2024 stratificati per codici, dal rosso al bianco. Nel 2024 si sono registrati 2.415 accessi di cui 4 in codice rosso, 60 arancione, 345 azzurro, 1.637 verde, 369 bianco. Nel 2023 sono stati 1.758, nel 2022 si sono registrati 862, nel 2021 2.162, nel 2020 1465 accessi. Nel 2019 sono stati 4.546 con un punto di primo soccorso diverso. In base agli esiti, i pazienti che accedono a questa struttura ricevono un trattamento ambulatoriale immediato e quindi con dimissioni a domicilio o in strutture ambulatoriali. Mentre in caso di ricovero i pazienti vengono inviati in altro ospedale. La nostra intenzione è che, al fine di mantenere una postazione per gli accessi diretti non programmati al servizio sanitario, e alla luce da quanto previsto dall’analisi dei dati di afflusso e di attività ed anche in virtù della vigente normativa la scelta dell’Amministrazione cadrà sull’evoluzione del Ppi (Punto primo intervento) in presidio di assistenza territoriale, che mantiene le stesse caratteristiche anche in termini di personale, ma ci permette di essere attinenti alla legge. Il presidio di assistenza territoriale garantisce la presa in carico delle prestazioni ad accesso diretto non differibili ed assicura prestazioni efficaci e sicurezza delle cure definendo i requisiti minimi autorizzativi necessari alla sua autorizzazione. Il presidio di assistenza territoriale è una struttura di natura territoriale operativa h12 sette giorni su sette in grado di garantire un punto di assistenza territoriale ad accesso diretto alla popolazione per assicurare visite e prestazioni ambulatoriali non differibili quali quelle sovrapponibili a codici minori di accesso al pronto soccorso e rimane in stretto collegamento con la rete di emergenza/urgenza in caso di necessità. In sintesi, il presidio che si intende mantenere anche dopo la costruzione dell’ospedale di Narni-Amelia rappresenta l’evoluzione seconda norma del Ppi esistente consentendo di mantenere, potenziandole, le stesse attività, ma non andando in deroga alla normativa vigente”.
Nella replica, il consigliere Laura Pernazza ha detto di prendere atto del “declassamento del presidio. Sono curiosa di sapere come reagiranno gli esponenti del Pd amerino su questa decisione. Nel passato, nella mia veste di Sindaco ho sempre interloquito con la presidente Tesei sottolineando la forte posizione per avere precisi impegni al fine di mantenere il punto di primo intervento fino alla realizzazione dell’ospedale di Narni/Amelia. L’insufficienza dei numeri di accesso sono il frutto della totale disinformazione che il centrosinistra ha portato avanti negli anni dicendo ai cittadini che il servizio non esisteva, così che molti si sono rivolti altrove. Il servizio a singhiozzo diffonde nella cittadinanza la sensazione che lo stesso non esista e da qui la diminuzione del numero degli accessi. Se questa è la finalità della attuale Amministrazione regionale ci state riuscendo. È chiaro che tornerò convintamente su questo argomento attraverso altri atti ispettivi”. AS