Qt 2 “Forte aumento dispersione scolastica in Umbria, interventi per invertire la tendenza” – interrogazione di Porzi (Misto)

Assessore Agabiti: “previsto stanziamento di 500mila euro per azioni a contrasto della dispersione scolastica”

Data:

28 Feb 2023 13:07

Tempo di lettura:

5 minuti, 5 secondi

(Acs) Perugia, 28 febbraio 2023 – Nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa (sessione Question time) la consigliera Donatella Porzi (Misto) ha chiesto alla Giunta regionale quali interventi intende mettere in campo per “invertire la tendenza del forte aumento della dispersione scolastica in Umbria”. Nello specifico: “quali misure intende attivare e con quali mezzi intende intervenire, oltre ai fondi del PNRR destinati dal Governo Draghi, al fine di combattere la dispersione scolastica, creando anche le condizioni affinché i cosiddetti Neet, i giovani che non studiano, non si formano e non lavorano, siano sostenuti attraverso mirati percorsi di reinserimento”.

Illustrando il suo atto ispettivo, Porzi ha sottolineato che “il fenomeno dell’abbandono scolastico prematuro presenta notevoli sfumature a livello regionale, per diffusione proporzionata agli indicatori socio-economico-demografici, per attenzione all’assetto culturale complessivo ed alla formazione continua, per presenza sul territorio di assistenti sociali, per distribuzione dei plessi scolastici ed i relativi collegamenti. Da tale analisi emerge una grave penuria di investimenti spesso proporzionale ai tassi di dispersione che in questo momento si sta cercando di tamponare con i fondi del PNRR destinati alle scuole dal Governo Draghi con i progetti Italia Futura. Paesi europei maggiormente avanzati, come la Francia, canalizzano delle risorse verso le scuole nelle aree prioritarie in base al numero di studenti provenienti da contesti svantaggiati. Strutture permanenti annesse alle scuole secondarie che offrono possibilità per chi abbandona precocemente la scuola di terminare l’istruzione secondaria superiore. Secondo le statistiche sono più di 3 milioni gli studenti e le studentesse che non si recano più a scuola ed abbandonano gli studi prima di averli completati. Il fenomeno dell’abbandono scolastico è indissolubilmente correlato agli indicatori socio-economici di sviluppo del gruppo familiare di appartenenza in cui gli studenti si inseriscono. Ma anche l’assetto territoriale ed urbano ha un suo ruolo, infatti nelle aree urbane il tasso di abbandono è decisamente più basso che nelle aree rurali o isolate. La Regione Umbria, negli anni 2020-2021 ha visto un preoccupante peggioramento dei tassi di abbandono scolastico unito ad una disattesa applicazione delle azioni concrete definite nella normativa regionale (legge 4/2018) che disciplina interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Entrambi questi problemi hanno un impatto negativo sulla vita degli studenti, sia a livello personale che sociale. La dispersione scolastica può limitare le opportunità future dei giovani e influire sul loro benessere economico, mentre il bullismo può causare gravi danni psicologici e a volte anche fisici. Le istituzioni regionali umbre non riescono a cogliere l’importanza di implementare, ad esempio, il sostegno a distanza, programmi di tutoraggio, progetti di integrazione sociale e supporto psicologico. Inoltre, non vengono organizzate iniziative incisive per incentivare la motivazione degli studenti e promuovere l'importanza dell'istruzione. Nel 2022 la dispersione implicita è calata ed ha invertito la rotta in quasi tutte le regioni italiane ad eccezione della Sardegna e dell’Umbria dove la dispersione scolastica è arrivata all’ 8,9 per cento con un allarmante incremento in controtendenza. I primi dati riferiti all’anno 2022-2023 ci consegnano un risultato allarmante che vedrebbe un incremento molto preoccupante del valore rispetto a quello del 2022. In Umbria si rischia di arrivare, per la prima volta, ad un tasso di dispersione scolastica vicino al 10 per cento. Tutto ciò mette chiaramente in discussione le attuali politiche di contrasto, evidenziando numerose criticità dell’intervento regionale anche a livello preventivo. In questo contesto al Giunta regionale non può limitarsi a demandare ai privati o al Terzo settore il compito di intervenire per contrastare tale fenomeno anziché assolvere ai doveri di una Amministrazione pubblica il cui compito prioritario sia invece attivarsi con la programmazione di interventi incisivi e di sistema. È necessaria una pianificazione consapevole ed efficace che difenda e valorizzi il principio dell’istruzione e della formazione come capitale umano indispensabile per la crescita individuale dei nostri ragazzi e per fornire loro le competenze e i livelli di specializzazione necessari affinché siano in grado di affrontare un mondo del lavoro sempre più competitivo, contribuendo così al progresso economico e sociale del nostro territorio e al consolidamento del senso della comunità”.

L’assessore Agabiti ha risposto che “la dispersione scolastica e la povertà educativa sono diretta conseguenza di situazioni articolate e complesse che frequentemente nascono anche da un disagio economico e sociale a cui si aggiungono gli effetti di due anni di pandemia. La dispersione scolastica viene definita un’analisi multifattoriale. Secondo dati ed analisi, come riportato anche dall’Istat, l’abbandono scolastico è un fenomeno causato da una serie di fattori sociali e personali. Sin dal nostro insediamento abbiamo sempre riservato particolare attenzione al fenomeno, pur collocandosi esso al di sotto della media nazionale. Dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, nel 2020, sono stati avviati importanti interventi di sostegno indirizzati sia alle famiglie che alle scuole. Abbiamo quindi intrapreso percorsi di sostegno del tutto nuovi nel panorama educativo regionale: sostegni alle famiglie per servizi all’infanzia; borse scolastiche del primo e secondo ciclo di istruzione; sostegni per attività socio educativa nei mesi estivi. Sono state per questo messe a sistema linee di finanziamento diversificate. Altra svolta nel sistema educativo-formativo si è avuta con l’incremento di sostegno in percorsi di istruzione e formazione professionale, consentendo così di ampliare il panorama dell’offerta educativa-formativa. Nel 2022, per la prima volta, sono stati autorizzati e finanziati dalla Giunta regionale percorsi quadriennali presso le agenzie formative con sensibile incremento delle iscrizioni. Vanno anche ricordati percorsi di diritto-dovere biennali sostenuti con fondi del Fse. Ampliamento, diversificazione e qualificazione dell’offerta formativa sempre più calibrata sulla domanda di competenze nel contesto sociale ed economico, accompagnata dal potenziamento dei sostegni finanziari al diritto allo studio ed inclusione scolastica potranno avere riflessi importanti anche sul contesto educativo e formativo regionale dei prossimi anni. La Giunta intende inoltre investire e focalizzare l’attenzione, con risorse importanti, sull’orientamento per realizzare progetti di ampio respiro a partire dalla scuola primaria, indirizzati agli studenti e famiglie con attività puntuali e sistemiche. Abbiamo anche previsto lo stanziamento di 500mila euro per realizzare e finalizzare azioni per il contrasto alla dispersione scolastica. È stato anche attivato l’importante strumento dell’Osservatorio regionale per l’istruzione nel quale le diverse componenti dell’ambito scolastico, del contesto socio economico, daranno contributi significativi in funzione della programmazione dell’offerta formativa. L’obiettivo è un sistema scolastico umbro sempre più interattivo con il mondo del lavoro, dello sviluppo produttivo e dei servizi. Negli ultimi anni abbiamo messo in campo importanti sostegni finalizzati all’aiuto delle famiglie e dei giovani”.

Nella replica, Porzi  ha detto di non mettere in dubbio gli “interventi messi in campo dalla Giunta, ma in ogni ricerca sono presenti dati che rimarcano un aumento del 4 per cento della dispersione scolastica. Stiamo quindi arretrando pericolosamente. I ragazzi sono stati lasciati troppo soli e le misure messe in campo non hanno raggiunto quelli più bisognosi. Auspico che questo importante e delicato tema possa essere analizzato ed approfondito in Terza Commissione”. AS/

Ultimo aggiornamento: 03/03/2023