QT 1 - “Impatto del meccanismo del payback sui dispositivi medici per le Pmi umbre del settore biomedicale”
Interrogazione di Simona Meloni (Pd) l’assessore Luca Coletto risponde: “Norma nazionale da rispettare, ma con la Manovra ‘All In’ anticiperemo queste somme alle nostre imprese, per superare il momento di difficoltà”
17 Set 2024 11:59
2 minuti, 48 secondi
(Acs) Perugia, 17 settembre 2024 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata relativa al “Grave impatto del meccanismo del payback sui dispositivi medici per le pmi umbre del settore biomedicale”, presentata dalla consigliera Simona Meloni (Pd).
Illustrando l’atto ispettivo, Meloni ha spiegato che “il meccanismo del payback sui dispositivi medici, introdotto per contenere la spesa sanitaria, impone alle aziende fornitrici l'onere di coprire gli sforamenti della spesa sanitaria regionale. Questo meccanismo, applicato retroattivamente per il periodo 2015-2018, rappresenta un pesante fardello economico, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la spina dorsale del settore biomedicale in Umbria e in Italia. Le recenti sentenze della Corte Costituzionale hanno confermato la legittimità del payback. Decisioni giuridiche che, sebbene legittime, rischiano di avere conseguenze catastrofiche sul comparto biomedicale, sul piano economico ed occupazionale. Il presidente di ‘Confindustria dispositivi medici’ ha lanciato l'allarme: molte aziende non saranno in grado di sostenere il pagamento richiesto dalle regioni, scenario che potrebbe portare a licenziamenti di massa, ritiro dalle gare pubbliche e, in molti casi, alla chiusura definitiva delle attività in Italia. La mancanza di prevedibilità e trasparenza nel calcolo del payback crea un ambiente di incertezza che mina la fiducia delle imprese, impedendo loro di pianificare il futuro. Questo clima di instabilità non solo mette a rischio la sopravvivenza delle Pmi, ma compromette anche la capacità del sistema sanitario di garantire continuità e qualità nelle cure. Il settore biomedicale umbro rappresenta un pilastro strategico per l'economia regionale, la rete di Pmi altamente specializzate costituisce un asset fondamentale per l'occupazione, la competitività e l'innovazione. La loro scomparsa e/o il loro ridimensionamento avrebbe effetti devastanti sull'intero sistema economico regionale.
La Giunta chiarisca dunque: quali misure straordinarie e immediate si intende adottare a sostegno delle PMI del settore biomedicale dall'impatto del payback, con particolare attenzione alla tutela dei livelli occupazionali, al mantenimento della competitività delle imprese e alla garanzia della continuità operativa delle aziende; se ha avviato un dialogo d'urgenza con il Governo nazionale e con le altre Regioni per promuovere una revisione immediata e sostanziale del meccanismo del payback, che tenga conto delle specificità delle Pmi e delle realtà locali, al fine di ridurre l'onere economico per le imprese più vulnerabili e salvaguardare la tenuta del comparto biomedicale; se intende istituire un tavolo tecnico di crisi permanente, coinvolgendo rappresentanti delle aziende del settore biomedicale, associazioni di categoria, istituzioni locali e organizzazioni sindacali, per monitorare l'evoluzione della situazione, identificare le criticità più urgenti e proporre soluzioni operative condivise per contrastare gli effetti del payback e tutelare l'intero comparto; quali incentivi o agevolazioni fiscali intende attivare per sostenere le Pmi del settore biomedicale, in modo da preservare l'occupazione, garantire la continuità delle attività produttive e promuovere lo sviluppo e l'innovazione tecnologica e se sono previste misure per facilitare l'accesso al credito per le Pmi del settore, supportando così gli investimenti necessari a superare questa fase critica”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che: “Gli ausili medicali sono prodotti spesso da aziende italiane ed anche umbre. Le Regioni sono state autorizzate al prelievo dalla norma ed anche dalle successive sentenze. Abbiamo richiesto al Governo di diluire nel tempo questa situazione per andare incontro alle aziende. Siamo disposti a supportarle, in modo concreto, attraverso la Manovra ‘All In’, anticipando queste somme alle nostre imprese, per superare il momento di difficoltà. La norma non ha tenuto conto dell’impatto di queste misure su piccole e medie imprese, italiane, che vengono messe in crisi”.
Simona Meloni ha replicato ringraziando l’assessore “di aver trovato una soluzione sostenibile per un comparto del made in Italy che il Governo afferma di voler sostenere”. MP/