QT 1 “Coordinare la Commissione regionale e l'Osservatorio Antimafia, il Comitato tecnico per la sicurezza, l'Osservatorio sui beni confiscati”

A Porzi (misto) ha risposto la presidente Tesei “Riteniamo un bene primario i temi riguardanti la sicurezza e la legalità”

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13 Giu 2023 11:35

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(Acs) Perugia, 13 giugno 2023 - Nella sessione dedicata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, Donatella Porzi (Misto) ha chiesto alla presidente Tesei per sapere quali “azioni di coordinamento ha attivato tra la commissione, l'osservatorio antimafia, il comitato tecnico scientifico della Giunta per sicurezza e vivibilità, l'osservatorio previsto per legge sulla valorizzazione dei beni confiscati e quali azioni di collaborazione ha effettivamente intrapreso con l’attuale Commissione Antimafia Nazionale”.

Illustrando l’atto in Aula Porzi ha spiegato che “le recenti indagini confermano le parole del prefetto di Perugia Armando Gradone: ‘l’Umbria non mostra fenomeni di consorterie di tipo mafioso ma ha indubbiamente caratteristiche di zona franca, che si presta per attività di riciclaggio, quindi parliamo di vulnerabilità’. Grazie al Fondo nazionale per la sicurezza Interna gestito dai precedenti Governi nazionali sono state investite risorse a beneficio di progetti di videosorveglianza, scuole sicure con prevenzione e contrasto dello spaccio, prevenzione delle truffe agli anziani e anche il progetto dei Comuni del Lago Trasimeno per il contrasto all’abusivismo commerciale nella stagione estiva. Circa 1 milione di euro sono stati attribuiti a 22 Comuni mentre altri 26 Comuni hanno avviato progetti di vicinato per il controllo del territorio da parte di gruppi di cittadini. A più di quattro mesi dall’insediamento del governo di Giorgia Meloni, a marzo il Parlamento ha dato il via libera alla nascita della Commissione Antimafia. Qualche giorno fa l’associazione Libera di don Luigi Ciotti ha chiesto di accelerare per l’effettiva operatività. Il forte ritardo dell’inizio dei lavori non ha permesso il vaglio da parte della Commissione Antimafia degli eventuali impresentabili delle elezioni amministrative di maggio. Alle ultime amministrative del 2022 l’allora Commissione Antimafia individuò ben 18 impresentabili, elemento su cui va fatta un’attenta riflessione. Risulta molto evidente la differente sensibilità che il Governo Meloni adotta nell’affrontare i vari temi in agenda. Molto solerte nell’effettuare lo spoil system, ma assoluto lassismo nell’individuare i nomi dei deputati e dei senatori chiamati a fare parte della Commissione Antimafia Nazionale. Eppure la Commissione antimafia avrebbe già molto lavoro da svolgere a partire dall’analisi dell’appropriatezza dei fondi impegnati del PNRR fino ad arrivare al supporto che potrebbe offrire alla Commissione omologa della Regione Umbria per l’inserimento nella proposta di legge regionale, attualmente all’esame, del conflitto di interessi o il controllo delle lobby attraverso l'agenda degli incontri ad oggi assenti nel testo”.

La presidente Tesei ha tenuto a precisare che “il coordinamento degli interventi per la sicurezza dei cittadini in capo a questa presidenza ha una funzione di indirizzo politico complessivo, strettamente esercitato nell’ambito delle competenze affidate dallo Stato alle Regioni. La sicurezza di competenza delle Regioni e delle Amministrazioni comunali è in primo luogo la sicurezza urbana, così come definita dall’articolo 4 della cosiddetta legge ‘Minniti’ (48/2017) che reca ‘disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città, definita quale bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione (anche urbana), sociale e culturale e recupero delle aree dei siti degradati, le limitazioni dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità (in particolare di tipo predatorio), la promozione della cultura del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile, cui concorrono prioritariamente, anche con interventi integrati, lo Stato, le Regioni, le province autonome e gli Enti locali. Ci sono state varie azioni indirizzate anche al recupero di zone particolarmente problematiche, che interessano il capoluogo, ma anche altre città, con interventi anche mirati da parte della Regione. Il sistema complessivo della sicurezza, di competenza regionale si completa con le azioni di sicurezza integrata, cioè con l’insieme di interventi assicurati dallo Stato, Regioni, Province autonome ed Enti locali, nonché da altri soggetti istituzionali al fine di concorrere ciascuno alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali. Il sistema della sicurezza urbana si sviluppa inoltre in coerenza con le linee generali sulla sicurezza integrata, linee guida adottate in accordo in sede di conferenza Stato-Regioni e Stato-Città (Enti locali) del 26 luglio 2018, attraverso i patti per la sicurezza sottoscritti tra la Regione, la Prefettura, i due Comuni capoluogo di provincia. Come Regione abbiamo sottoscritto vari accordi e vari patti e protocolli di intesa con Prefettura, Guardia di Finanza, finalizzati a scongiurare la possibilità di infiltrazioni malavitose, anche nella gestioni di importanti comparti quali il Pnrr e l’utilizzo di risorse pubbliche sulla programmazione comunitaria. Allo Stato compete l’ordine pubblico e la lotta alla mafia, alla Regione compete invece la promozione della cultura del rispetto della legalità. Rispetto alla Commissione consiliare di inchiesta, istituita da questa Assemblea nel febbraio 2020 ed insediata nel marzo 2020, i risultati delle audizioni e del lavoro svolto sono pubblici, come quelli dell’Osservatorio regionale sulla criminalità e l’illegalità istituito presso l’Assemblea legislativa. Il Comitato tecnico scientifico per la sicurezza e la vivibilità è un organismo che può essere interpellato e coinvolto in autonomia sia dalla Giunta che dall’Assemblea legislativa. Si tratta di un organismo che viene coinvolto puntualmente anche nel tavolo regionale di governance in materia di sicurezza urbana. Rispetto poi ai beni confiscati alla criminalità organizzata le Regioni ed i Comuni si interfacciano direttamente con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati. In questo contrasto c’è una disciplina normativa precisa che non può essere interpretata, ma assolutamente applicata. Questo è l’iter su cui siamo indirizzati. Riteniamo un bene primario i temi riguardanti la sicurezza e la legalità”.

Nella replica, Porzi si è detta “soddisfatta” della risposta. “Il mio intento era quello di richiamare l’attenzione su un tema così importante. Nella passata legislatura, da Presidente di questa Assemblea fui coordinatrice delle Commissioni antimafia di tutta Italia e l’intento era quello di perseguire un agire comune su un tema dove il raccordo tra i vari segmenti della società e delle istituzioni fosse il più alto e più forte possibile. Reputo importante il lavoro della nostra Commissione antimafia. Alla nostra comunità regionale dobbiamo far percepire che su questo tema non c’è possibilità di deroga alcuna e che siamo tutti dalla stessa parte”. AS/

Ultimo aggiornamento: 28/06/2023