QT 1 - “Chiusura posto tele-conduzione del polo idroelettrico di Terni. Necessari interventi urgenti da parte della Giunta regionale”
A Eleonora Pace (FdI) risponde l’assessore Thomas De Luca: “la Giunta ha chiesto il blocco immediato di qualsiasi trasferimento, esprimendo una grave preoccupazione”
18 Giu 2025 13:35
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(Acs) Perugia, 18 giugno 2025 - Nella parte dedicata al Question time della seduta consiliare odierna, il capogruppo di FdI, Eleonora Pace ha presentato una interrogazione all’assessore Thomas De Luca circa la “Chiusura del posto di tele-conduzione del polo idroelettrico di Terni”, rispetto alla quale, l’interrogante ha sottolineato la necessità di “interventi urgenti da parte della Giunta regionale”. Nello specifico, Pace ha chiesto all’assessore De Luca, “perché non sia stata data risposta formale alla richiesta di incontro urgente inviata dalle organizzazioni sindacali, e se si intenda porre rimedio a tale mancanza; se, ed eventualmente come, la Giunta intende esercitare pienamente il proprio ruolo di ente concedente, assumendo una posizione chiara per contrastare la chiusura del presidio e per aprire un tavolo istituzionale che coinvolga anche le parti sociali; quali azioni concrete si intendono adottare per tutelare l’occupazione, la sicurezza e il presidio tecnico territoriale rappresentato dal PT, e quali gli interventi volti a contrastare la continua perdita di competenze e funzioni operative a favore di altri territori”.
Illustrando l’atto ispettivo, Pace ha rimarcato che “da mesi si registra un crescente allarme tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali in merito al possibile smantellamento del Posto di Teleconduzione del Polo Idroelettrico di Terni da parte di Enel. Secondo quanto reso noto dalle organizzazioni sindacali, Enel avrebbe comunicato l’intenzione di procedere con una chiusura progressiva, fissando come termine ultimo il primo luglio, lasciando un unico presidio con modalità di semi-turno che prevederebbe la presenza di una sola figura professionale, per poi giungere alla chiusura definitiva alla data del primo ottobre 2025. Gli stessi sindacati hanno denunciato con forza l’assenza di un confronto preventivo con le parti sociali, e il mancato coinvolgimento del territorio in una scelta che comporterebbe seri rischi in termini di sicurezza idraulica, considerando il verificarsi di eventi climatici estremi sempre più frequenti, in particolare nell’eventualità di piene improvvise che potrebbero impattare su bacini, dighe e corsi d’acqua. La Regione Umbria, pur essendo titolare della concessione del servizio idroelettrico, non ha ancora fornito una risposta ufficiale alla richiesta di incontro avanzata dai sindacati. Le stesse organizzazioni lamentano che, nonostante gli impegni e le rassicurazioni ricevute da parte degli assessori regionali, non ci sono state da parte dell’amministrazione regionale azioni incisive capaci di aprire un tavolo di confronto formale e risolutivo con Enel, la quale prosegue nel proprio piano di chiusura nel totale silenzio della massima istituzione. La dismissione del PT di Terni rappresenterebbe l’ennesima perdita di un presidio direzionale e tecnico in una zona già segnata da profonde trasformazioni industriali e da gravi crisi occupazionali. Occorrono impegni chiari e incisivi, volti alla salvaguardia dei nostri territori in materia di investimenti e livelli occupazionali”.
L’assessore De Luca ha risposto che “l’attuale Giunta ha da tempo preso una posizione chiara e netta sulla faccenda: abbiamo chiesto il blocco immediato di qualsiasi trasferimento esprimendo una grave preoccupazione per la situazione. Noi abbiamo già fatto ben tre incontri con le rappresentanze sindacali e altrettanti con Enel, un passo avanti deciso rispetto al disinteresse degli anni passati. Enel afferma che lo spostamento del posto di teleconduzione fa parte di un’opera di razionalizzazione nazionale che non inciderebbe sulla parte infrastrutturale ma solo su quella gestionale, ad invarianza dei posti di lavoro. Dal nostro punto di vista in alcun modo è possibile prendere in considerazione questa scelta. Questa Giunta ha scelto, inserendolo anche nell’accordo di programma, di perseguire, alla scadenza delle attuali concessioni, la strada del reimpegno pubblico all’interno del quadro delle grandi gestioni dell’idroelettrico. Stiamo parlando di asset che hanno una connotazione strategica per la difesa del nostro territorio e dell’assetto idraulico in situazioni di emergenza, con la possibilità di intervento immediato che non è compatibile con la delocalizzazione. Quando in passato ci sono stati fenomeni alluvionali nell’orvietano, al Corbara, e perfino coinvolgendo la Capitale, l’intervento dei nostri professionisti che erano lì a garantire un’azione tempestiva è stato decisivo per poter evitare situazioni più gravi. Noi non ci tiriamo indietro dal mettere in campo ogni strumento possibile per difendere un sistema che negli anni passati non ha visto alcun tipo di ricognizione. Dobbiamo fare un salto nelle interlocuzioni istituzionali. Il 24% delle quote di Enel è in possesso del Ministero dell’Economia e Finanze. Dobbiamo far sì che nel dialogo interistituzionale abbia una parte anche il Governo, affinché il nostro territorio venga tutelato”.
Nella sua replica Pace ha detto di “accogliere favorevolmente l’intenzione dell’Assessore di non fare un passo indietro su questo tema. Ribadisco la nostra disponibilità a lavorare insieme per una difesa compatta di questo presidio, anche in vista della mozione che è oggi all’ordine del giorno”. DMB/