(Acs) Perugia, 17 giugno 2016 – “Vi ricordate l'enfasi della Giunta Marini sulle provvidenze del nuovo Psr? Ma quanti cittadini lascerebbero davvero gestire approssimativamente un miliardo di euro a simili amministratori? Ebbene, questa domanda iniziano a farsela in tanti. E pure alcuni sindacati delle imprese agricole iniziano finalmente a muoversi”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati secondo il quale “dopo anni di inutile retorica, e promesse e clientele, da parte della Regione, dopo aver dipinto l'Umbria come uno spazio teneramente bucolico, oltre la sterile propaganda, emerge l'immobilismo di sempre. E improvvisamente qualche associazione di categoria denuncia di non poter più gestire nemmeno le situazioni ordinarie. Il M5S non ne è affatto stupito: lo andiamo ripetendo, inascoltati, sin dal nostro insediamento. Non si controlla nemmeno la quotidianità”.
Per il capogruppo pentastellato, “al di là della mala-gestio a livello centrale, che, a beneficio di pochi, continuerà sino all’intervento della Magistratura, al di là delle corresponsabilità di certi sindacati e del loro laissez faire a livello periferico, oggi in Umbria si squarcia il velo su malumori di lunga data da parte delle aziende associate: Confagricoltura lancia alla Regione un grido di dolore”.
“Rendiamo pertanto pubblica – spiega Liberati - la denuncia di tale associazione che, tra l'altro, segnala di non poter portare a compimento le domande, con problemi di interfaccia tra i software nazionali e quelli regionali e somme perdite di tempo nella compilazione delle pratiche. Assai rilevante è la considerazione con cui Confagricoltura chiude la missiva alla Regione: la minaccia di azioni legali collettive da parte delle imprese agricole, visti gli evidenti danni ai potenziali beneficiari delle misure del PSR”.
“In Umbria – commenta il capogruppo del M5S - siamo allo sbando su quasi tutto: non c'è più un vero governo sulle questioni che contano, dalla sanità all'agricoltura, passando per i trasporti e altro. E relativamente all'agricoltura, ci troviamo dinanzi a una situazione particolarmente preoccupante, soprattutto alla luce delle centinaia di milioni di euro riservati dal nuovo PSR all'Umbria fino al 2020: chi vigila, allora, concretamente su un simile sistema? Ripeto – conclude -: quanti cittadini lascerebbero gestire approssimativamente un miliardo di euro a simili amministratori?” RED/as