“Provvedimenti a tutela e sostegno del settore agricolo umbro”
Approvata all’unanimità in Seconda Commissione una Proposta di risoluzione predisposta dal presidente Mancini ed emendata con proposte emerse nel corso dell’audizione odierna da parte di Confagricoltura, Cia e da alcuni consiglieri, membri della Commissione
16 Feb 2024 16:34
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(Acs) Perugia, 16 febbraio 2024 – Con sette voti favorevoli dei commissari presenti (Mancini-presidente, Bianconi-vice presidente, Bettarelli, Castellari, Pastorelli, Puletti e Rondini) la Seconda Commissione ha approvato una Proposta di risoluzione, che sarà portata al voto dell’Assemblea legislativa il prossimo martedì 20 febbraio, concernente alcuni ‘provvedimenti a tutela e sostegno del settore agricolo umbro’ per i quali verrà chiesto l’impegno della Giunta regionale al fine di “adottare ogni misura che assicuri equità e sostenibilità per gli agricoltori umbri anche attraverso proposte al Governo nazionale e al Parlamento”.
Dopo aver ascoltato le rappresentanze del mondo agricolo in una seduta dello scorso31 gennaio (https://urly.it/3-3gm), il presidente Valerio Mancini, di concerto con gli altri commissari, ha nuovamente convocato tutti i soggetti umbri interessati del mondo agricolo, in protesta da giorni anche a livello nazionale, ad una nuova audizione nella quale ha presentato una sua Proposta di risoluzione quale sintesi dei suggerimenti e delle esigenze emersi nella precedente riunione.
Sulla situazione attuale e sui contenuti del documento sono intervenuti, Fabio Rossi (presidente Confagricoltura Umbria), Matteo Bartolini (presidente Cia Umbria) ed alcuni imprenditori agricoli. Massima attenzione alle esigenze degli agricoltori è stata garantita, anche a nome dell’assessore Roberto Morroni, dal dirigente dell’assessorato regionale, Franco Garofalo che ha detto di condividere il documento in esame. Molteplici le proposte emerse da parte degli intervenuti e da alcuni commissari (Bettarelli, Bianconi, Puletti e dello stesso presidente Mancini) quasi completamente acquisite ed inserite nell’atto di indirizzo.
Il dispositivo previsto mira ad impegnare la Giunta regionale a: “Adottare ogni misura che assicuri equità e sostenibilità per gli agricoltori umbri, anche attraverso una proposta al Governo nazionale e al Parlamento che stabilisca adeguati prezzi di mercato in funzione dei costi di produzione, avvalendosi di autorità di controllo come ISMEA e di comitati tecnici regionali nei quali coinvolgere le Università e le associazioni del mondo agricolo; Promuovere misure e progetti volti al contenimento dei prezzi delle materie prime e dei mezzi tecnici, quali concimi, fitofarmaci, sementi, macchinari, etc.; Esprimere al Governo nazionale la necessità di intervenire per mitigare gli impatti economici negativi sul settore agricolo umbro, promuovendo, ad esempio, l’abolizione delle accise sul gasolio agricolo per gli operatori del settore o altre politiche utili al contenimento del prezzo; Sostenere la rendicontazione al termine dell’annualità agraria dell’uso del gasolio in base ai fabbisogni reali; Rivedere la perimetrazione delle zone svantaggiate dell’Umbria ridotte negli ultimi anni; Rivedere in aumento le misure a favore di agricoltori e allevatori che operano in aree collinari e/o di montagna; Sostenere la revisione delle misure europee relative alla concimazione nelle zone vulnerabili nel periodo novembre-febbraio, anche in considerazione dei cambiamenti climatici e delle reali condizioni meteorologiche rendendo più flessibili i vincoli come previsto dalle stesse norme europee sulla base dei dati agro metereologici, con eventuali deroghe concesse dalla Regione; Valorizzare la filiera della chianina e sostenere i prezzi della carne per i produttori in considerazione delle riconosciute qualità organolettiche del prodotto e della sicurezza dello stesso, anche in considerazione dell’efficace sistema di controllo sanitario garantito dalla Regione; Rilanciare il sistema regionale della zootecnia e loro derivati falcidiato da anni di chiusure di tante aziende, sostenendo così il sistema agricolo umbro; Avviare un dialogo con le Istituzioni europee, nazionali, regionali e comunali per semplificare e ridurre la burocrazia che grava sul settore agricolo, con particolare riferimento alle difficoltà rilevate dalle imprese agricole che operano in diverse regioni; Promuovere e sostenere attivamente il ‘vero’ Made in Italy attraverso l’apposizione di etichette chiare sull’origine dei prodotti e avviando l’adozione di tecniche di analisi in grado di verificare l’origine delle materie prime come l’analisi degli isotopi almeno per certificare l’origine italiana; Promuovere accordi con la grande distribuzione finalizzati all’individuazione di aree specifiche all’interno delle attività commerciali riservate esclusivamente a prodotti 100% Made in Italy; Promuovere presso il Governo l’istituzione del ‘Registro telematico’ nazionale del grano e di tutti gli altri cereali; Sostenere una riforma del sistema fiscale che riguarda l’agricoltura che tenga conto del reale utile dell’impresa; Promuovere forme di accesso agevolato al credito per le imprese agricole in considerazione delle peculiarità che le riguardano, con particolare attenzione ai giovani ed alle donne imprenditrici agricole anche mediante l’istituzione di un fondo rotativo con l’abbattimento dei costi degli interessi; Promuovere nelle scuole umbre di ogni ordine e grado e nondimeno nelle strutture sanitarie e RSA, una corretta alimentazione attraverso l’utilizzo nelle mense di prodotti a Km 0 provenienti dalle aziende agricole locali evitando l’impiego di cibi sintetici e a base di insetti e loro derivati; Porre in atto misure di sostegno volte alla reale remunerazione dei danni subiti dall’impresa agricola a causa della fauna selvatica basati sul valore commerciale della coltura e delle greggi predate e nel contempo attivare le iniziative tese a ridurre il danno; Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati di abbattimento dei capi della specie cinghiali e l’adozione di piani di contenimento tesi a raggiungere l’obiettivo ‘zero’ nelle aree non vocate, così da centrare gli obiettivi posti dal Commissario straordinario alla peste suina; Adottare politiche anche energetiche e di investimento che riducono i costi dell’acqua erogata dall’AFOR a pari livello delle altre realtà regionali, ovvero nella Val di Chiana; Adottare politiche di recupero e ripristino di laghetti collinari e altri bacini volte a migliorare la produzione idrica locale sostenendo così i nuovi impianti irrigui così importanti per le aree marginali dell’Umbria; Potenziare il Servizio di allerta per i trattamenti fito-sanitario al fine di trasmettere agli agricoltori le segnalazioni per il trattamento; Rivedere il regolamento regionale sulle recinzioni in edilizia libera affinché l’agricoltore e l’allevatore possano realizzarle secondo metodologie che salvaguardino coltivazioni e allevamenti; Eliminare i costi di smaltimento degli animali predati anche al fine di poter censire in modo puntuale i reali capi abbattuti dalla fauna selvatica; Rilanciare la cosiddetta ‘Banca della Terra’ istituita presso la Giunta regionale al fine di censire ed includere tutti i terreni di proprietà degli enti locali e territoriali finalizzando l’uso e la concessione di tali terreni a giovani agricoltori; Valutare l’opportunità di modificare le misure per l’insediamento in agricoltura non a bando, ma nella ‘modalità sportello’ garantendo cadenze periodiche brevi; Innalzare il tetto del reddito massimo per l’attività extra agricola, oggi essere pari a 6mila 500 euro lordi annui; Promuovere presso ogni scuola di ordine e grado la cultura per una corretta educazione alimentare, altresì adottare iniziative di divulgazione a tutta la cittadinanza di informazione e promozione dei nostri prodotti agroalimentare”.
Nell’espressione del voto, il consigliere Bettarelli ha annunciato alcuni emendamenti che presenterà in Aula in merito alla questione Irpef e sull’allineamento del settore con le nuove normative.
Soddisfazione per il risultato raggiunto è stato espresso, oltre che dai membri della Commissione, anche da tutte le rappresentanze ascoltate nelle due riunioni dedicate al tema. Il presidente Mancini, che sarà anche relatore in Aula, a margine della lunga seduta ha espresso la sua “massima soddisfazione per la fattiva collaborazione di tutti gli intervenuti, grazie ai quali è atato integrato il documento iniziale da me predisposto declinando al meglio alcuni punti, molti dei quali comunque già previsti. Abbiamo affrontato con il giusto metodo alcune importanti criticità del mondo agricolo sulle quali è urgente intervenire con misure adeguate e concrete”.
Nella parte introduttiva della Proposta di risoluzione, propedeutica al dispositivo, viene sottolineato, tra l’altro, che “il lavoro degli imprenditori agricoli umbri consente la produzione di eccellenze enogastronomiche locali che hanno raggiunto fama internazionale incentivando, così, lo sviluppo della nostra regione anche dal punto di vista turistico. Le misure messe in campo dall’Unione Europea e dal Piano strategico Nazionale appaiono insufficienti a sostenere il settore agricolo, e stanno mettendo in ginocchio gli imprenditori agricoli, non solo in Italia, ma anche negli altri Paesi dell’Unione”. AS/