PROVINCE: “IL CONSIGLIO REGIONALE SIA COINVOLTO NEL RIORDINO ISTITUZIONALE” - NOTA DI LIGNANI MARCHESANI (FD'I) PER CUI SAREBBE INACCETTABILE UN DISEGNO DI LEGGE PRECONFEZIONATO

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Andrea Lignani Marchesani, chiede che il  Consiglio regionale sia coinvolto nel riordino istituzionale determinato dall’assegnazione delle funzioni delle Province. Per Lignani sarebbe “inaccettabile un disegno di legge non concertato, come invece avvenuto recentemente sui referendum di accorpamento dei comuni”. Per questo auspica che la maggioranza privilegi “l'aspetto istituzionale a quello della bottega politica”.

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17 Giu 2014 01:00

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(Acs) Perugia, 17 giugno 2014 - “L'Assemblea legislativa dell'Umbria deve essere coinvolta nel riordino istituzionale delle funzioni delle Province”. È quanto chiede il consigliere di Fratelli d'Italia, Andrea Lignani Marchesani, per il quale sarebbe inaccettabile un provvedimento “preconfezionato da votare frettolosamente” come avvenuto per l'accorpamento dei Comuni dell'Orvietano.

 
Secondo Lignani “con la fine dei Consigli provinciali e, di fatto, lo svuotamento delle competenze, si è aperta una complessa partita per riallocare le funzioni delle Province in capo ad altri Enti. Si apre un complesso iter normativo che, da un lato, prevede un confronto tra Regioni e Stato e, dall’altro, una potestà regionale su quale ente dovrà in futuro gestire funzioni strategiche. Riforma costituzionale, statuto regionale, nuova legge di riforma endoregionale e normative-ponte caratterizzeranno i lavori dei prossimi mesi del Consiglio regionale”.
 
“In queste condizioni – spiega il consigliere di Fratelli d'Italia - rappresentanti istituzionali e dirigenti dell’Assemblea legislativa hanno il diritto dovere di partecipare all’iter di formazione di dette norme. Non ci si può trovare, dopo la pausa estiva, in presenza di un pacco preconfezionato che il Consiglio poi dovrà frettolosamente votare ed approvare, come già avvenuto, con annessa figuraccia della Giunta, in occasione del referendum sull’unione dei cinque Comuni dell’Orvietano”.
 
“Non è solo una questione di dignità del Consiglio regionale. C'è anche in ballo la necessità – conclude Lignani - di formulare norme equilibrate, che snelliscano dal punto di vista burocratico ed allontanino la tentazione di formare nuove agenzie o carrozzoni. Ci auguriamo pertanto che la maggioranza politica del Consiglio regionale batta un colpo in tal senso e privilegi l’aspetto istituzionale, fondamentale in simili momenti di transizione, a quello della bottega partitica”. RED/Dmb

Ultimo aggiornamento: 17/06/2014