(Acs) Perugia, 17 gennaio 2019 – Sostanziale apprezzamento della nuova normativa regionale per il contrasto e la prevenzione al crimine organizzato e mafioso. È quanto emerso questa mattina a Palazzo Cesaroni dall’audizione svolta dalla Prima Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, sulla proposta di legge che apporta modifiche ed integrazioni alla legge regionale ‘16/2012’ in materia di contrasto e prevenzione del crimine organizzato e mafioso, promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Dai soggetti invitati all’audizione sono stati proposti suggerimenti per migliorare il testo su: gestione dei beni confiscati alla mafia, inserimento dell’equo compenso, lotta alle agromafie, formazione alla cultura della legalità, coordinamento con altre leggi e con il codice degli appalti.
Il testo è frutto del lavoro della Commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi su criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita’, e vede come primo firmatario il suo presidente Giacomo Leonelli (Pd), insieme ai consiglieri Sergio De Vincenzi (vicepresidente-misto/Un), Carla Casciari (Pd), Emanuele Fiorini (Lega), Andrea Liberati (M5S), Silvano Rometti (SeR), Attilio Solinas (misto-Mdp) e Roberto Morroni (FI). La proposta di legge era già stata illustrata alla fine dei lavori della Commissione d’inchiesta (https://tinyurl.com/y98xxlde). Ora il testo è all’esame della Prima Commissione che, dopo questa fase di partecipazione - ha sottolineato il presidente Smacchi - conta di dare il via libera entro la fine di gennaio, in maniera che l’Aula possa approvare la proposta nel mese di febbraio.
All’audizione hanno preso parte Michela Martini (Confcommercio), Barbara Mischianti (Cgil), Emanuele Tini (ordine architetti), Marta Lucaroni (Coldiretti), Walter Ceccarini (Ance), Alessandro Castagnino (Confindustria), Mario Malizia (collegio geometri) e Maria Elena Milletti (Camera commercio). Dagli interventi è emerso un parere positivo sui principi alla base della proposta di legge, con qualche suggerimento sui passaggi del testo da migliorare. In particolare per Michela Martini (Confcommercio) i punti su cui riflettere sono la gestione dei beni confiscati alla mafia, il rating di legalità, il monitoraggio condanne penali; per Barbara Mischianti (Cgil) la gestione dei beni confiscati, le mafie straniere, lo sfruttamento del lavoro, gli appalti al massimo ribasso, la composizione dell’osservatorio, e la legge deve essere una norma ‘aperta’; per Emanuela Tini (architetti) serve inserire il principio dell’equo compenso per tutti i professionisti, con il rilascio delle autorizzazioni legato al pagamento del compenso; per Marta Lucaroni (Coldiretti) è necessaria la tracciabilità dei prodotti e la trasparenza della filiera, e la realizzazione degli eventi formativi, di dibattiti e approfondimenti, di ricerche e studi; per Walter Ceccarini (Ance) il testo non deve rimanere una operazione cartacea, serve coordinarlo bene con le altre leggi regionali e con il codice degli appalti, e con un’assunzione di responsabilità collettiva; per Alessandro Castagnino (Confindustria) serve un percorso con tempi certi nella fase attuativa della legge.
Nell’introdurre e nel concludere i lavori Leonelli ha detto che tutte le osservazioni presentate verranno analizzate e che molti dei suggerimenti emersi verranno recepiti, ricordando che la legge è stata costruita insieme all’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l'illegalità di cui alcuni degli intervenuti fanno parte. Leonelli ha poi spiegato come la difficoltà sia stata quella di cercare di incidere il più possibile senza andare oltre il limite delle competenze regionali. Inoltre ha ricordato che il testo punta, con misure concrete, al contrasto del crimine organizzato e alla promozione della cultura della legalità attraverso la trasparenza, sensibilizzazione, nuove norme prescrittive e criteri di premialità. DMB/