PRIMA COMMISSIONE: APPROVATE LE LINEE GUIDA PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE E LA RELATIVA CLAUSOLA VALUTATIVA PER IL PERIODO 2014-2017
La Prima commissione, presieduta da Andrea Smacchi, ha approvato le “Linee guida strategiche per lo sviluppo della società dell'informazione” e la clausola valutativa sullo stesso argomento, in riferimento agli anni 2014-2017. Obiettivi del disegno di legge sono: l'alfabetizzazione informatica dei cittadini e il completamento della digitalizzazione dei servizi pubblici, a partire dalla sanità, ma è rivolta anche alle imprese attraverso l'integrazione delle tecnologie digitali.
13 Set 2017 16:30
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(Acs) Perugia, 13 settembre 2017 – La Prima commissione consiliare, presieduta da Andrea Smacchi, ha approvato (con i voti favorevoli di Chiacchieroni, Leonelli, Guasticchi e Smacchi-PD e l'astensione di Nevi-FI e Carbonari-M5S) le “Linee guida strategiche per lo sviluppo della società dell'informazione” e la clausola valutativa sullo stesso argomento in riferimento agli anni 2014-2017. Tali atti passano ora all'esame dell'Aula, dove per la maggioranza sarà relatore il presidente Smacchi (PD) e per la minoranza il consigliere Nevi (FI). Successivamente la commissione ha avviato l'iter di un'altra proposta di legge, quella riguardante “Nomine di competenza regionale e proroga degli organi amministrativi, di iniziativa dei consiglieri Smacchi (Pd) e Carbonari (M5s), di cui è stato approvato, all'unanimità, l'articolo uno, rinviando il resto alla prossima seduta.
La proposta di legge di iniziativa della Giunta riguardante l'Agenda digitale ha come obiettivi l'alfabetizzazione informatica dei cittadini e il completamento della digitalizzazione dei servizi pubblici, a partire dalla sanità, ma è rivolta anche alle imprese attraverso l'integrazione delle tecnologie digitali. L'investimento complessivo allocato sui progetti presentati dal 2014 a oggi è di 31milioni di euro, di cui 21 afferiscono a questa legislatura. Per la banda ultralarga, dopo i 46milioni di euro investiti già nella scorsa legislatura, ne sono previsti altri 56 per il quinquennio 2015-2020. Le risorse provengono per oltre la metà del totale da fondi europei (Fesr) e per la restante parte da risorse regionali per il sistema sanitario e per quello informativo. La progettazione regionale dovrà essere coordinata anche con quanto prevede il Piano digitale nazionale, legge dello Stato approvata nel giugno scorso.
Giudizi difformi sulla clausola valutativa: per il capogruppo di Forza Italia Raffaele Nevi il documento “contiene solo l'elencazione di dati e risorse da investire, ma non dice nulla sugli effetti della legge "9/2014", non si sa quali vantaggi abbiano avuto i cittadini nel periodo di tempo considerato anzi, negli uffici della pubblica amministrazione continuano ad affluire enormi montagne di carta, quindi gli effetti della semplificazione non si vedono, ma di questo non vi è notizia nella clausola valutativa, che si riduce all'elenco di quel che è stato messo in campo, senza considerare gli effetti”.
L'assessore Bartolini ha replicato che il consigliere Nevi, “proprio in qualità di presidente del Comitato di monitoraggio, dovrebbe conoscere bene il problema di fondo, vale a dire che il controllore deve prevedere in che tempi e modalità fare il controllo. Avete, come Assemblea legislativa, l'onere di determinare le regole per i controlli – ha concluso l'assessore – e comunque accetto la sfida e mi metto a disposizione. Lavoriamoci”.
Il presidente della Commissione, Andrea Smacchi, ha rilevato che “gli oltre cento milioni di investimento testimoniano l'impegno della Regione e la volontà di andare avanti e sviluppare Agenda digitale e società dell'informazione, nell'interesse di cittadini e imprese”.
Per Gianfranco Chiacchieroni (Pd) è necessario “diffondere il processo di formazione e adeguamento tecnologico. Categorie economiche, scuola e Pubblica amministrazione sono i tre attori del processo e dovranno sempre più integrarsi”.
Per Maria Grazia Carbonari (M5s) “il documento contiene molti dati e tecnicismi, ma non si riesce a capire se la legge funziona o no. Servirebbe una missione valutativa in collaborazione tra gli uffici di Giunta e Consiglio”.
Per Claudio Ricci (Rp) “bisogna insistere sulla formazione a tutti i livelli. Le piccole attività artigianali e imprese familiari non sfruttano ancora la tecnologia e la possibilità di inserirsi nel commercio online”.
SCHEDA DELL'ATTO
AGENDA DIGITALE persegue la crescita socio economica dell'Umbria attraverso 3 “chiavi per il futuro” (servizi disegnati intorno alle esigenze dei cittadini, cambiamento tecnologico e organizzativo, apertura alla collaborazione e al cambiamento) che mirano ad unire pubblico e privato attivando azioni che puntano a valorizzare cinque missioni: Capitale umano e uso di internet; Imprese ed integrazione delle tecnologie digitali; Territori smart e qualità della vita; Servizi pubblici digitali; Connettività per la banda ultralarga.
L’INVESTIMENTO COMPLESSIVO allocato su progetti nel periodo 2014-2017 è di circa 31MILIONI, con un forte incremento dell’investimento in agenda digitale (21 milioni). Nella scorsa legislatura sono stati di circa investiti 46 milioni per la banda ultra larga mentre nella nuova legislatura (2015/2020) ne sono previsti 56.
Grande importanza riveste la COMUNICAZIONE degli obiettivi dell'Agenda digitale, per questo è stata creata un'area tematica dedicata all'Agenda digitale all'interno del sito istituzionale della Regione (https://goo.gl/4S1ieZ (link is external)), sono stati pubblicati degli open data nell’apposito repertorio regionale, verrà presto rilasciata una “app” dell’Agenda digitale dell’Umbria.
Per implementare la SANITÀ DIGITALE è stata creata una infrastruttura in grado di offrire nuovi servizi: facilitazioni per i cittadini che devono prenotare gli esami, pagamento online e ritiro dei referti via internet, numero unico per prenotazioni e disdette di visite ed esami. È invece ancora in fase di sperimentazione il fascicolo sanitario, per il quale è stato necessario affrontare vari ambiti legati al problema della privacy, che conterrà le informazioni base del cittadino raccolte dai medici di famiglia ed anche i referti di laboratorio delle Asl.
Nel settore delle politiche per il LAVORO, anche se ancora il passaggio dei centri per l’impiego alle Regioni non è stato completato, sia come risorse finanziarie che come individuazione di standard omogenei da garantire in tutto il Paese, ci sono stati interventi nei Centri per l’impiego, con l'attivazione del portale “Lavoro per te”, per offrire servizi online ai cittadini senza la necessità di recarsi fisicamente ai centri per l’impiego. Nel portale ci sono servizi per il lavoro rivolti a cittadini e imprese, che possono inserire offerte di lavoro ed una propria vetrina aziendale. Il lavoro di aggiornamento in atto porterà all'introduzione di nuove funzionalità online: valutazione delle proprie competenze, offerte dei corsi di formazione, servizi di supporto nelle fasce deboli e servizio di inclusione attiva, servizio di messaggistica che avvertirà di nuove offerte di lavoro coerenti con la propria ricerca di lavoro. PG/
