PRIMA COMMISSIONE: “ACCORPAMENTO DI ENTI REGIONALI INTERMEDI CON RIFORME VERE E FUNZIONANTI” – AUDIZIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE AL BILANCIO TOMASSONI

In una audizione in prima Commissione consiliare, presieduta da Oliviero Dottorini (Idv), l’assessore regionale al Bilancio, Franco Tomassoni ha parlato delle linee programmatiche, degli interventi e quindi delle azioni che verranno messe in atto dall’Esecutivo regionale con particolare riferimento alle riforme endoregionali per le quali è prevista una accelerazione e che riguarderanno principalmente Comunità montane, Ato, Ati e Agenzie. In riferimento ai tagli previsti nella manovra governativa, Tomassoni ha detto che “dovrà essere ridotto all’osso il Bilancio regionale, che potrà prevedere soltanto l’organizzazione di servizi essenziali e primari”.

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15 Lug 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 15 luglio 2010 – “Priorità al contenimento della spesa pubblica regionale che passa anche attraverso una semplificazione di tipo istituzionale e quindi sulle riforme endoregionali. Questo, del resto, era già contenuto nelle linee programmatiche di legislatura illustrate in Aula dalla presidente Marini. Per quanto riguarda invece i tagli previsti dalla manovra governativa, incideranno pesantemente sulla nostra regione e peseranno particolarmente sulle politiche incentivanti. Si dovrà ridurre all’osso il nostro Bilancio che potrà prevedere soltanto l’organizzazione di servizi essenziali e primari”.

Lo ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Franco Tomassoni convocato per un’audizione, ieri pomeriggio, dalla prima Commissione consiliare presieduta da Oliviero Dottorini (Idv) in merito alla messa in atto delle azioni strategiche e delle linee generali del programma di legislatura. Tomassoni si è soffermato sull’urgenza di dare il via alle riforme endoregionali, con particolare riferimento alle Comunità montane, Ati, Ato e Agenzie Entrando nel merito delle difficoltà gestionali di alcune Comunità montane, l’assessore ha ricordato che, per effetto della legge ‘Calderoli’, sono state di fatto cancellate, come pure i trasferimenti statali a partire dal 2010 per le loro spese di funzionamento. “In Umbria, - ha detto – alcune di esse erano già in una situazione di particolari difficoltà economiche. L’effetto della legge ha significato un taglio pari a circa 4 milioni di euro, oltre alla mancanza dei contributi per la così detta ‘montanità’ equivalenti ad un altro milione di euro. Questo – ha aggiunto - ha significato per le Comunità montane, alcune già in condizioni difficili, una ulteriore difficoltà per la chiusura dei propri bilanci. Per cui è stata la Giunta regionale a provvedere con risorse proprie ai mancati trasferimenti dello Stato. Quello delle Comunità montane sarà, comunque, il primo problema che la Giunta affronterà dopo la pausa estiva”. Tomassoni, che ha toccato anche altri importanti punti concernenti le linee programmatiche a breve e medio termine, ha garantito la sua massima disponibilità alla Commissione per la discussione e quindi la partecipazione fattiva ad ogni atto, con particolarmente riferimento al Bilancio regionale. Per il capogruppo del Pd, Renato Locchi, membro della Commissione, “è giusto, come ha evidenziato l’assessore, intervenire fin da subito sulle strutture che hanno mostrato limiti gravi di natura economica. Questa volta – ha detto – al contrario di quanto avvenuto in altre circostanze, non si darà luogo soltanto a un maquillage istituzionale che cambia soltanto il nome delle cose senza intervenire in modo rigoroso. Questo sarà un parametro che terremo in considerazione su ogni aspetto che interesserà la così detta riforma endoregionale”. Per Fiammetta Modena (portavoce opposizione Pdl-Lega nord), “l’assessore non ha illustrato un quadro chiaro della situazione. La nostra sensazione è che la Giunta non ha ancora deciso la strada da prendere. E’ preoccupante – ha aggiunto - la situazione relativa alla riorganizzazione delle Comunità montane e degli Enti locali dove non sembra esserci la volontà di seguire una strada semplice, che è quella indicata dall’ultima finanziaria, dalla manovra e dal decreto Calderoli, cioè partire, come centro di imputazione base, dai Comuni e dalle unioni dei Comuni”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 15/07/2010