PRIMA COMMISSIONE (1): PRESENTATO ASSESTAMENTO AL BILANCIO 2019-2021 DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Si è svolta oggi nella Prima commissione la presentazione dell’assestamento al bilancio 2019/2021 dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. L’atto terminerà il proprio iter nella seduta d’Aula già prevista per martedì 30 luglio 2019.
17 Lug 2019 15:45
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(Acs) Perugia, 17 luglio 2019 - Si è svolta oggi nella Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, la presentazione della proposta assestamento al bilancio 2019/2021 dell’Assemblea e della Regione Umbria. I due atti termineranno il proprio iter nella seduta d’Aula già convocata per martedì 30 luglio 2019
Il documento, illustrato dal dirigente regionale competente, evidenzia che verrà applicato al bilancio 2019 una parte dell’avanzo di amministrazione di 2milioni 52mila euro per coprire alcune voci di spesa: indennità di fine mandato del presidente della Giunta, controversia su Palazzo Monaldi, trattamenti di fine rapporto per il personale dei gruppi, alimentazione del fondo rischi, trasferimento al bilancio di una quota dell’avanzo di amministrazione, manutenzioni straordinarie della sede di Palazzo Cesaroni, fondi AgCom da trasferire al Corecom dell’Umbria, altri interventi relativi a vari programmi e attività dell’Assemblea legislativa.
GLI INTERVENTI
Gianfranco Chiacchieroni (Pd): “i risparmi dei gruppi consiliari non possono essere destinati a specifici capitoli, tornano semplicemente al bilancio regionale. Andrebbe quindi fatta una ricognizione sui fondi ‘avanzati’ dai gruppi. Il singolo consigliere non può certo stabilire a cosa destinare quei risparmi. In ogni caso si è portati ad esporre il risultato dei risparmi maturati da tutto il gruppo consiliare per rispondere a provocazioni e attacchi che tendono ad indicarci come politici che sprecano risorse pubbliche. Non si possono ignorare i precedenti, le campagne contro la politica e gli eletti nelle istituzioni”.
Claudio Ricci (misto Rp Ic): “Voto favorevole all’assestamento, anche per prevedere uno stanziamento prudenziale per la conclusione della vicenda di Palazzo Monaldi. Positivo anche lo spostamento di fondi su capitoli che erano stati in precedenza ridotti”.
Andrea Smacchi (Pd): “Sarebbe in effetti opportuno avere un quadro di quanto tornerà al bilancio dell’Assemblea dai fondi in precedenza assegnati ai singoli gruppi, anche per capire quanto di quelle cifre potrebbe diventare un avanzo effettivo di cui decidere insieme la destinazione. Si dovrebbe anche verificare se i risparmi legati al contributo di solidarietà sugli assegni vitalizi sono stati impiegati, come era stato richiesto dalla Prima commissione, per i padri separati. La discussione sull’assestamento potrà essere l’occasione per affrontare in Prima commissione alcuni argomenti che altrimenti troverebbero dei limiti nel regime di ‘ordinaria’ amministrazione”.
Roberto Morroni (FI): “Prima di decidere come utilizzare i risparmi dei gruppi bisognerebbe capire come mai i gruppi non usano questi fondi. Se sono eccessivi vanno ridotti alla fonte, altrimenti vanno utilizzati per le finalità istituzionali a cui sono destinati”.
Maria Grazia Carbonari (M5S): “Anche in questa fase di normale amministrazione l’attività dei gruppi deve proseguire, visto che la Giunta continua a produrre atti in quantità notevole, che noi dovremmo analizzare e studiare. Servirebbe anche altro personale di supporto per seguire una tale mole di atti. L’eventuale risparmio di un gruppo non può essere destinata dal capogruppo ad altri capitoli di bilancio in autonomia. Sono scelte che competono all’Assemblea. Non avere speso i fondi a disposizione non è un punto di merito”.
Giacomo Leonelli (Pd): “Bisogna evitare la demagogia. Il portavoce del centrodestra Squarta ha scelto di innescare un ragionamento relativo alla destinazione dei risparmi dei gruppi che non mi pare istituzionalmente serio. Ho chiesto una audizione sui trasporti in Seconda commissione ma mi è stato detto che ciò non è possibile perché un consigliere eventualmente assente potrebbe eccepire sulla mancata erogazione integrale della propria indennità. Quindi ci troviamo sostanzialmente bloccati e non siamo nelle condizioni di svolgere il nostro compito”. MP/