(Acs) Perugia, 23 giugno 2015 - “Speriamo che l'assessore regionale alle riforme, quale esperto nei sistemi giuridici e amministrativi, attivi immediatamente la revisione della legge elettorale e che, entro breve, rimandi tutti al voto con una legge normale e democratica e non quella fatta su misura e con ampi presupposti di illegittimità, che ha negato una assegnazione proporzionale dei seggi rispetto ai voti democraticamente espressi dai cittadini che, appunto secondo il metodo proporzionale, sarebbero stati 9 per la presidente eletta Marini e 11 tra la coalizione per il cambiamento, con Ricci presidente, e i voti dei Cinque stelle”. Lo sostiene il consigliere regionale Claudio Ricci (capogruppo Ricci presidente).
“Il verbale dell'ufficio centrale regionale - afferma Ricci - indica chiaramente che se alle recenti elezioni regionali i seggi fossero stati assegnati proporzionalmente ai voti espressi democraticamente dai cittadini la presidente Marini sarebbe in minoranza, con nove seggi più uno a lei assegnato, contro gli undici delle opposizioni. Invece, grazie a una legge regionale su misura e con quei 'presupposti di illegittimità' che speriamo vengano presto riscontrati, si assegna un premio di maggioranza senza alcuna soglia e senza il secondo turno, come avviene per i sindaci, che vincono solo se aggregano il 50 per cento più uno dei voti”.
“In Umbria – conclude Ricci - si assiste ad un 'vuoto democratico', con un presidente della Regione che non avrebbe la maggioranza effettiva dei seggi, avendone ben tre in più rispetto a quelli democraticamente espressi dai cittadini”. RED/pg