POLITICA: “ANCHE L’UMBRIA HA BISOGNO DI MENO BUROCRAZIA. LACCI E LACCIUOLI MAL SOPPORTATI” – BUCONI (SOCIALISTI E RIFORMISTI) PER UNA “STAGIONE DI VERE RIFORME”

“Sburocratizzazione e semplificazione sono procedure necessarie per ridare slancio allo sviluppo”. Lo scrive il capogruppo dei Socialisti e riformisti, Massimo Buconi per il quale: “Berlusconi ha dimostrato tutta la sua abilità nel presentarsi all'opinione pubblica come colui che ha chiaramente percepito il problema, a differenza del centro sinistra alle prese con l’annosa difficoltà a rientrare in sintonia con gli italiani e che dovrebbe invece dare vita a un chiaro e forte processo semplificativo che accresca la percezione nei cittadini che le istituzioni e la Pubblica amministrazione sono sempre più vicine a loro per aiutarli a fare impresa”.Per Buconi è necessaria quindi “una stagione di riforme vere che innalzino il livello della convivenza civile”.   

Data:

08 Giu 2010 01:00

Tempo di lettura:

3 minuti, 35 secondi

(Acs) Perugia, 8 giugno 2010 – “C'è assoluto bisogno in Italia, ma anche in Umbria, e non soltanto perché morde la crisi, di togliere tutti quei passaggi burocratici che appesantiscono la Pubblica amministrazione e che vengono percepiti come un freno allo sviluppo”. E’ quanto scrive, in una nota, il capogruppo dei Socialisti e riformisti, Massimo Buconi per il quale “la questione della sburocratizzazione e della semplificazione delle procedure è da sempre, in Italia, una questione al centro dei dibattiti. In questo periodo di profonda crisi è logico che ‘lacci e lacciuoli’, sempre mal sopportati, lo siano ancora di meno per tutti quelli che debbono quotidianamente combattere per andare avanti”.

Per Buconi, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, “ha dimostrato tutta la sua abilità nel presentarsi all'opinione pubblica come colui che ha chiaramente percepito il problema”, a differenza della “annosa difficoltà del centro-sinistra a rientrare in sintonia con gli italiani. Siamo lenti - commenta - abbiamo difficoltà ad intercettare il comune sentire prima di altri, non siamo efficaci nel comunicare, ne discutiamo, ma non prendiamo posizioni nette”. Per il capogruppo dei Socialisti “è ciclico che il Presidente del Consiglio approfitti della situazione per ‘grattare la pancia’ agli italiani. In altre parole – spiega - individua lucidamente il tema per essere in sintonia con i cittadini, condisce il tutto con una buona dose di populismo, annuncia risposte demagogiche e spesso pericolose, ma il popolo lo sente vicino e vede il centro-sinistra come colui che frena e dice ‘no’ su tutto”. Secondo Buconi è necessario che il centrosinistra, attraverso “un chiaro e forte processo semplificativo accresca la percezione nei cittadini che le istituzioni e la Pubblica amministrazione sono sempre più vicine ad aiutare nel fare impresa. In questo modo si potrebbe creare una eccezionale dose di fiducia che farebbe bene al superamento della crisi”. L’esponente socialista parla anche di una seconda questione: “quella che attiene al ‘grattare la pancia’ ed al populismo” e si domanda il motivo della “necessità di modificare l'art. 41 della Costituzione italiana”. Cioè quell'articolo – spiega – “che sancisce come l'iniziativa economica privata sia libera, che non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà alla dignità umana e che prevede che la legge operi affinché le attività economiche pubbliche e private possano indirizzarsi e coordinarsi a fini sociali. Cosa vorremmo cambiare di questo articolo? – si domanda -. E' riconosciuta e condivisa – dice - l'esigenza di ‘sburocratizzare’, di ‘aprire un'impresa in un giorno’, ma non si deve venire meno ai principi sempre attuali previsti nella Costituzione. Sfugge – continua Buconi - che proprio in questi periodi di crisi è più alto il rischio di scivolare nell'illegalità, nell'insicurezza sui luoghi di lavoro, di calpestare la dignità umana di tutti coloro che lavorano o che il lavoro non ce l'hanno o che lo hanno perduto”. “In Italia – aggiunge - il sistema dei controlli è quantomeno problematico. Quindi è giusto eliminare quella parte di burocrazia che rallenta e contrasta con il perseguimento dei fini sopra enunciati; va bene dare più fiducia al cittadino ed essere meno ‘borbonici’, va bene più “autocertificazioni e meno autorizzazioni”, ma tutto ciò deve avvenire all'interno di un rafforzamento dei principi di cui all'art. 41 della Costituzione e di un sistema di controlli veramente efficace”. “Dal Governo e dal Parlamento – avverte Buconi – dovrebbe arrivare una forte azione culturale di promozione della legalità e del rispetto delle regole. E’ pericoloso – sostiene - discreditare ancora una volta le istituzioni e la Pubblica amministrazione additandole come le uniche responsabili di tutti i mali dell'intera economia; è assai pericoloso diffondere la convinzione che ‘meno regole’ equivalgono a ‘più sviluppo’. Questo specialmente alla luce della crisi di questi ultimi anni che ha ampiamente dimostrato che ‘meno Stato e più mercato’ ci sta portando sull'orlo di un baratro mondiale”. In conclusione per il capogruppo dei Socialisti e riformisti, è giusto pensare al “bene del Paese e non solo agli interessi speculativi di parte. E’ necessario lavorare tutti per rafforzare la coesione sociale, la solidarietà tra persone e tra le categorie sociali, per produrre una stagione di riforme vere che innalzino il livello della convivenza civile”. RED/as 

Ultimo aggiornamento: 08/06/2010