(Acs) Perugia, 26 gennaio 2010 – Prendendo spunto dalla proposta lanciata dal ministro Brunetta di mettere a disposizione dei giovani 500 euro ricavandoli dalle pensioni di anzianità per permettere loro di uscire di casa, il consigliere regionale Aldo Tracchegiani (Lega Nord) rilancia l’idea contenuta in una sua proposta di legge, quella sul mutuo sociale, che intende rivisitare e riproporre per le politiche giovanili: “La surreale proposta del Ministro – afferma Tracchegiani - ci porta a riflettere su un’amara realtà, che rende indispensabile una presa in carico delle politiche giovanili, al fine di realizzare progetti capaci di consentire una maggiore stabilità nel lavoro e di poter accedere a un credito agevolato per l’acquisto di una propria abitazione, così da poter realizzare una vita autonoma e indipendente dalla famiglia di origine. In merito a queste due gravi problematiche giovanili – continua - già nel 2006, unitamente ai consiglieri del centrodestra avevo presentato una proposta di legge relativa alla ‘Promozione e coordinamento delle politiche in favore dei giovani e agevolazioni per l’ingresso nel mondo del lavoro’ e successivamente, nel 2008, per mia personale iniziativa, la proposta di legge per la ‘Creazione dell’Istituto regionale del Mutuo Sociale’. L’intento della prima proposta di legge era quello di conseguire un accrescimento della partecipazione dei giovani alla vita sociale, civile, economica e culturale della Regione, promuovendo in loro autonomia e responsabilità e favorendo l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, anche attraverso un sistema coordinato di informazioni in merito. Per quanto riguarda la seconda proposta di legge, conscio che la casa è un diritto riconosciuto dalla Costituzione e che il continuo aumento dei costi del settore è in effetti il problema più grave, proponevo lo strumento del mutuo sociale per favorire, soprattutto i giovani, nel trovare casa e nel crearsi una famiglia. In tale proposta di legge si prendeva in considerazione la creazione di un Ente regionale adibito alla costruzione di case-quartiere a misura d’uomo con soldi pubblici e intento a vendere a prezzo di costo le strutture realizzate attraverso in mutuo senza interesse, non superiore a un quinto dell’entrata della famiglia e che possa essere bloccato in caso di disoccupazione”.
“Ad oggi – conclude Tracchegiani - considerando che in Italia sono più di otto milioni e trecentomila i giovani di età compresa tre i 18 e i 29 anni che vivono in evidente condizione di precarietà, mi impegnerò in una rivisitazione della proposta di legge sul mutuo sociale, adattandola proprio alle problematiche giovanili”. RED//