(Acs) Perugia, 29 novembre 2010 - “L'audizione svoltasi questa mattina (lunedì 29 novembre) presso l'assessorato regionale alla Sanità, tra il Comitato tecnico e alcune associazioni sulle linee guida proposte per la procedura di aborto medico mediante RU486, ha confermato in maniera tardiva che i ‘presunti pretesti tecnici’ ai quali si è aggrappata la Giunta regionale non esistono”. Così il capogruppo regionale dell’Udc, Sandra Monacelli, secondo la quale “il comitato tecnico istituito dall'ex assessore Riommi, non ha saputo dare alcuna spiegazione scientifica e tanto meno giuridica a giustificazione della ‘disattenzione’ sui tre pareri emessi al riguardo dal Consiglio superiore della sanità e delle linee guida del Ministero della Salute che prevedono sulla procedura il ricovero ordinario”.
Secondo Monacelli “gli imbarazzati silenzi” sull'argomento hanno evidenziato come “datate ragioni ideologiche abbiano avuto la meglio sulla necessità di rispettare integralmente la legge ‘194/78’. È evidente dunque – conclude l’esponente dell’Udc - il passo indietro dell'Umbria che, alle necessarie garanzie di tutela della salute, preferisce immolare sull'altare di una finta libertà le donne, che sono ancora più sole di fronte al dramma dell'aborto”. RED/tb