PILLOLA ABORTIVA RU486: “LINEE UMBRE NON VALIDE, L'ASSESSORE RIOMMI PRENDA ATTO DI QUELLE DEL CSS” - MONACELLI (UDC) CRITICA LA DECISIONE TROPPO AUTONOMA DELL'ASSESSORE REGIONALE

Sandra Monacelli consigliere regionale, capogruppo Udc, critica l'assessore regionale umbro alla sanità Vincenzo Riommi per aver elaborato autonomamente linee guida di applicazione della pillola abortiva Ru486, senza farle preventivamente passare all'esame della Conferenza Stato-Regioni.A suo giudizio la Regione deve attenersi ai pareri del Consiglio superiore di sanità e ad assumere sull'argomento “posizioni più ragionevoli” anche per “evitare di incorrere in eventuali irregolarità gestionali”.

Data:

02 Lug 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 2 luglio 2010 – Le linee guida sulla pillola abortiva Ru486 elaborate dall'assessore regionale alla sanità Vincenzo Riommi che ha definito un diktat quelle del Ministero della Salute, sono troppo autonome e non vincolanti perché non sono passate all'esame della Conferenza Stato Regioni.

Lo afferma Sandra Monacelli, capogruppo Udc in Consiglio regionale, esortando l'assessore Riommi, “a leggersi i tre pareri del Consiglio Superiore di Sanità sull'uso della Ru486” e precisando che, il Css è la massima autorità scientifica sanitaria istituzionale, “e se il Comitato tecnico scientifico regionale non ne tenesse conto, dovrebbe ben giustificarne i motivi”. E' in base a questi tre pareri, espressi in anni differenti, da consigli diversi e con diversi ministri, precisa la Monacelli, “che viene indicata la necessità del ricovero ordinario, oltre che altre linee di comportamento riguardo questa procedura abortiva. Qualora le linee sanitarie della nostra regione se ne discostassero, l'amministrazione regionale tutta se ne dovrà assumere pubblicamente l'intera responsabilità nei confronti dei cittadini e delle donne in particolare, chiarendone le motivazioni”.

Dal punto di vista legale, aggiunge l'esponente Udc, “l'assessore dovrà invece prendere atto del parere del Governo alla Commissione Europea circa la compatibilità della procedura abortiva farmacologica con la legge italiana. Tale parere, a firma del Ministro Sacconi, afferma che l'uso della pillola Ru486 è compatibile con la nostra legislazione, solo in regime di ricovero ordinario, e di questo ha preso atto la Commissione.

Dal punto di vista amministrativo, invece, prosegue la Monacelli, “il Ministero segnala delle possibili criticità per quanto riguarda rimborsi e diagnosi nel caso di dimissioni volontarie anticipate, contro la volontà del medico”. Sarà bene, conclude il capogruppo, invitando l'assessore ad assumere “posizioni più ragionevoli” anche per evitare di incorrere in eventuali irregolarità gestionali”. GC/gc


 

Ultimo aggiornamento: 02/07/2010