(Acs) Perugia, 14 gennaio 2011 - “Mi auguro che il rinnovo del patto ‘Perugia sicura’ rappresenti per il Capoluogo umbro un punto di partenza condiviso affinché si operi sinergicamente per contrastare l’illegalità sotto i suoi più vari aspetti, senza procedere al consueto rimpallo di responsabilità tra Regione e Governo come avvenuto per la sua prima versione”. Così il capogruppo regionale di Futuro e Libertà, Franco Zaffini che non manca di sottolineare come “purtroppo in queste occasioni” si faccia molta attenzione alla “comunicazione piuttosto che alla concretezza: ne sono prova le condizioni in cui versano le forze dell’ordine senza straordinari retribuiti e senza gli adeguamenti delle indennità, per non parlare della scarsità di mezzi e strumenti loro forniti. I due miliardi provenienti dai beni confiscati alle mafie di cui ha parlato il ministro Maroni – aggiunge Zaffini -, sono lì che devono essere reinvestiti, nel potenziamento degli operatori della sicurezza”.
L’esponente di Futuro e Libertà sollecita poi la Regione a dare seguito rapidamente agli impegni presi: “A livello locale – afferma – oltre alle prescrizioni contenute nell’accordo, non si può prescindere dal ruolo del Consiglio regionale, l’organo che legifera per il territorio conoscendone caratteristiche e criticità. Mi preme ricordare - aggiunge Zaffini - che proprio per contrastare il fenomeno delle tossicodipendenze, di cui l’Umbria detiene i primati per morti e spaccio, ho proposto l’istituzione di una commissione d’inchiesta, per studiare il fenomeno e pianificare soluzioni efficaci e condivise con i soggetti coinvolti (forze dell’ordine, comunità terapeutiche, servizi sanitari), la cui approvazione non è più rinviabile se si ha a cuore il decoro e la vivibilità di Perugia e dell’Umbria intera. Oltre che la salute e la vita di molti ragazzi”. RED/tb