OSPEDALE SANTA MARIA DI PERUGIA: “DALL'INDAGINE DEL NAS DEI CARABINIERI EMERGE IL MALCOSTUME DELLA SANITÀ REGIONALE” - PER MONNI (PDL) “NESSUN CONTROLLO DELLA REGIONE SU VISITE E PRESTAZIONI”
18 Apr 2012 01:00
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(Acs) Perugia 18 aprile 2012 – L'indagine dei Carabinieri dei Nas al Santa Maria della Misericordia di Perugia su visite, analisi di laboratorio e ricoveri facili per non far pagare il ticket, ha scoperchiato un vaso di Pandora della sanità che, come da da tradizione mitologica, tiene nascosti tutti i mali del mondo.
Lo afferma Massimo Monni, consigliere regionale del Pdl, evidenziando i risultati di un'indagine a tutto campo che ha fatto emergere “il malcostume ai danni del sistema sanitario regionale”.
A suo giudizio si è arrivati a scoprire “una rete subdola e casi anomali, dei quali la direzione sanitaria ha solo preso atto con provvedimenti disciplinari, perché il sistema, non è soggetto a controlli da parte di chi invece dovrebbe vigilare sull'operato di medici e paramedici, e per colpa di poche mosche bianche che non rispettano le procedure standard indicate, tutti sono finiti sotto la luce dei riflettori”.
L'indagine, spiega Monni, dimostra come “né la direzione generale né quella sanitaria dell'ospedale si siano mai preoccupati (forse non sono in grado) di attuare uno screening sulle prestazioni riferite ai ricoverati ed ai pazienti esterni.
Sembrerebbe anche, aggiunge Monni, che il giorno seguente al controllo dei Nas, sia stato attivato un sistema di controllo computerizzato sulle visite e prestazioni che era già era in possesso dell'azienda ospedaliera, ma che mai era stato messo in funzione”.
Alla luce di quanto emerso, conclude il consigliere, “l'autotutela evidentemente non ha un ruolo determinante, se chi amministra non è in grado di mettere in atto azioni di controllo capillare all'interno della propria azienda”. GC/gc
