(Acs)Perugia, 22 novembre 2011 - “In queste settimane in Umbria si sta discutendo di una serie di importanti riforme strutturali: sul possibile nuovo assetto della sanità è importante non ingenerare confusione o falsi allarmi”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), secondo cui “la mobilitazione dei cittadini, che considero sempre e comunque come fattore di positività, a difesa del punto nascita del nosocomio di Branca, deve portare a fare chiarezza su alcuni punti fermi che vanno ribaditi e spiegati nel loro complesso”.
“Innanzi tutto – spiega Smacchi - alla base di ogni ragionamento va inserita la pesante politica di tagli lineari messa in atto dal Governo Berlusconi che per l’Umbria significano una perdita secca di 140 milioni di euro nel prossimo biennio. Partendo da questo presupposto nella sua visita presso l’ospedale comprensoriale di Branca, l’assessore Tomassoni ha tenuto a precisare che non è in discussione la classificazione della struttura come presidio dell’emergenza–urgenza, ciò comporta il fatto che il punto nascita di Branca con i suoi 483 parti nell’ultimo anno non è in alcun modo messo in discussione, pur essendo di poco sotto la fatidica soglia dei 500. Tale limite infatti è riferito esclusivamente ai presidi di territorio e non riguarda i presidi, come quello di Branca, dell’emergenza – urgenza”.
Andrea Smacchi conclude auspicando che “in questo contesto venga fatta la dovuta chiarezza su aspetti che potrebbero essere mal interpretati. Occorre comunque, pur nell’esiguità delle risorse, proseguire nell’opera di potenziamento della struttura e del personale, l’obiettivo dichiarato anche dall’assessore Tomassoni, è quello di valorizzare al meglio la struttura di Branca, vista anche la sua strategicità sull’asse viario Perugia – Ancona”. RED/mp