OPEN ACCESS: LIBERA IN TUTTO IL MONDO LA CONOSCENZA DEI RISULTATI DELLE RICERCHE FINANZIATE CON SOLDI PUBBLICI – PRESENTATO A PALAZZO CESARONI IL LIBRO DI MAURO GUERRINI “GLI ARCHIVI ISTITUZIONALI”

Presentato a Palazzo Cesaroni il volume“Gli archivi istituzionali” del professor Mauro Guerrini, ordinario di biblioteconomia all'Università di Firenze ha fatto il punto sul movimento Open Access”, nato nei primissimi anni del 2000 in ambito universitario, e che si propone di rendere liberamente consultabili i risultati di ricerche originali, finanziate con denaro pubblico e privato. In tutti gli interventi è stata sottolineata l'importanza dello strumento come fattore di sviluppo e democratizzazione dovuti alla libertà di accesso ai risultati scientifici, mai verificatosi prima nel mondo scientifico.

Data:

12 Nov 2010 00:00

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 (Acs) Perugia 12 novembre e 2010 – Il movimento “Open Access” nato solo nei primissimi anni del 2000 in ambito universitario, promosso fra alcuni atenei di Usa ed Europa, si propone di rendere liberamente consultabili i risultati di ricerche originali, finanziate con denaro pubblico e privato, condotte da università, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni. Si tratta di un nuovo modo già ben avviato per diffondere e socializzare la conoscenza in vari settori, da quello più prettamente scientifico fino a quello giuridico, amministrativo.

Delle potenzialità e degli sviluppi della rete di scambi che fa capo a Open Access e che comunque tutela i diritti d'autore, si è parlato a Palazzo Cesaroni, nell'ambito di Umbria Libri 2010, in occasione della presentazione del volume “Gli archivi istituzionali” del professor Mauro Guerrini, ordinario di biblioteconomia all'Università di Firenze.

Spiegando i contenuti della pubblicazione edita da pochi mesi, il professor Guerrini ha evidenziato una realtà ormai molto diffusa alla quale già aderiscono, se pur parzialmente, 71 atenei italiani su 84, ed il cui intento, impensabile fino a qualche anno fa, è di democratizzare la conoscenza, nella convinzione che ricerche finanziate con soldi pubblici debbano necessariamente essere messe a disposizione di tutti. A riscontro del successo del movimento Open Access, le pubblicazioni diffuse con questa modalità, risultano consultate e citate, rispetto alle tradizionali riviste in cartaceo, fino al 336 per cento in più.

Di libero accesso alla conoscenza per gli stessi atti della Pubblica amministrazione, ha parlato nella introduzione il dottor Franco Todini, segretario generale del Consiglio regionale citando le esperienze maturate da tempo a Palazzo Cesaroni con l'apertura al pubblico delle proprie banche dati, in un percorso di trasparenza e di democrazia della istituzione, nata per produrre leggi per i cittadini. Todini che ha anticipato ulteriori scelte a favore della diffusione e trasparenza delle procedure con sistemi di multicanalità destinati a superare anche la fase di digitalizzazione degli atti, ha citato le esperienze relative a Web2.0 che hanno contribuito a rompere ogni barriera fra utenti e detentori di conoscenza.

Alla presentazione, coordinata da Silvia Faloci responsabile della Bibliomediateca del Consiglio, sono intervenuti anche il professor Andrea Capaccioni dell'Università di Perugia che ha sottolineato l'importanza di non inflazionare i siti con informazioni e documentazioni superflue e ridondanti e Gabriele De Veris, presidente per l'Umbria della Associazione delle biblioteche, che ha ricordato il ruolo decisivo delle biblioteche, anche quelle minori che, purtroppo, in molti casi sono ancora poco accessibili, poco note e poco aperte al pubblico. GC/gc

Ultimo aggiornamento: 12/11/2010