NOMINE SANITÀ: “LA NOMINA DI ORLANDI UNA FORZATURA DELLA PRESIDENTE-ASSESSORE MARINI” – NOTA DI MONACELLI (UDC)

 

Il capogruppo regionale dell’Udc, Sandra Monacelli interviene criticamente sulla vicenda riguardante la nomina a Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Perugia dell’attuale direttore generale. Monacelli parla di “forzatura da parte della presidente-assessore Marini”,  di “vero e proprio tentativo di calpestare l'azione del Consiglio” e di “vecchia e logora dinamica delle nomine”. L’esponente dell’Udc auspica “un profondo e sostanziale mutamento” nei metodi delle future nomine.

Data:

14 Lug 2011 01:00

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(Acs) Perugia, 14 luglio 2011 - “La questione dei criteri per le nomine dei direttori generali e dei primari, dopo aver patito un iter travagliato, subisce oggi un'improvvisa forzatura da parte della presidente-assessore Marini, che sbiadisce i contorni dell'acceso e lungo dibattito in Consiglio, ridotto così a teatrino politico. La nomina di Walter Orlandi era già in tasca, una settimana prima che l'atto venisse licenziato dal Consiglio regionale, indipendentemente dal suo esito”. Così il capogruppo regionale dell’Udc, Sandra Monacelli, commenta la nomina a Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Perugia dell’attuale direttore generale.

 

“Probabilmente – spiega l’esponente dell’Udc - il fatto che il disegno di legge, rispetto al testo presentato dalla Giunta, abbia subito modifiche inaspettate per la stessa proponente, deve aver indotto la presidente a tenere pronto un piano B. Ma allora che senso aveva portarlo all'attenzione del Consiglio, il quale dopo un ampio dibattito aveva indicato degli input ben precisi persino da parte delle forze di maggioranza, per poi disattenderli il giorno dopo? Perché – chiede - si è voluta consumare questa farsa, con molti attori interni alla coalizione stessa che governa? L'atto di nomina di Orlandi, a questo punto, si configura come un vero e proprio tentativo di calpestare l'azione del Consiglio, ponendo enormi difficoltà in futuro nei rapporti con la Giunta”.

 

L’esponente dell’Udc ricorda che si dall’inizio del dibattito consiliare sul testo di legge delle nomine aveva già avuto modo di affermare che “la politica deve esercitare appieno il suo ruolo nel gestire le sorti della sanità umbra, riconoscendo e premiando i principi di qualità e merito, assumendo in pieno tale responsabilità all'interno però del margine di arbitrio che la classe politica deve avere nella selezione dei manager. La possibilità di mantenere un dirigente, se meritevole, o di sostituirlo in caso di valutazione negativa – spiega Monacelli -  va dunque preservata. Non è in discussione la sostanza di questo principio, quanto la forma usata nella circostanza specifica. Ed in politica, si sa, la forma è sostanza!”.

 

“Sono perfettamente cosciente – prosegue Monacelli - dell’opportunità di affidare l'incarico di Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia “al dottor Walter Orlandi, attuale Direttore generale dell’Azienda stessa. Per ‘garantire nel modo più adeguato’, come recita la delibera la delibera di Giunta n.744 del 5 luglio 2011, ‘le esigenze di continuità gestionale al fine di definire nel merito l’assetto normativo e istituzionale del sistema sanitario regionale, fino al 31 dicembre 2012 per consentire allo stesso di realizzare gli specifici obiettivi in relazione ai programmi della Giunta regionale. Il 16 luglio prossimo, infatti – ricorda il capogruppo dell’Udc - , scade il suo incarico, mentre sono in atto le procedure per la stipula di un nuovo Protocollo d’intesa fra la Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia, un processo che avrà necessarie ripercussioni sugli organi dell'Azienda, in virtù di una rivisitazione dei rapporti tra Servizio Sanitario Regionale e Università per rafforzarne la collaborazione, obiettivo che la Giunta intende raggiungere entro la fine del 2012. Le ragioni della nomina, dunque, ci starebbero tutte”.

 

Ma rispetto a tutto ciò quello che non convince Monacelli è “ancora una volta, questa vecchia e logora dinamica delle nomine, che non evidenzia discontinuità rispetto alle gestioni passate e sforna stessi metodi. E Monacelli si chiede quale cambiamento sia possibile realizzare, “se gli apicali hanno sempre le stesse facce: questo modo di operare sta travolgendo tutta la galassia che ruota attorno alla Regione, dalla sanità alle varie aziende (Arusia in testa...) e non fa purtroppo ben sperare circa la volontà di cambiamento di questa Giunta, guidata da una presidente giovane e fresca di primo anno di mandato, dalla quale ci si aspetterebbe tutto tranne che la realtà umbra rimanga pressoché immutata. Le inchieste giudiziarie, al netto di giudizi assolutori o di condanna – afferma l’esponente dell’Udc -, avrebbero dovuto indurre ad un energico cambiamento di passo e ad una vera discontinuità gestionale, di cui fino ad oggi non esistono che impercettibili tracce”.

 

Monacelli conclude la sua nota auspicando “un profondo e sostanziale cambiamento, in riferimento alla situazione degli incarichi dei direttori generali, caratterizzata per la disomogeneità delle scadenze, come evidenziato dalla Giunta stessa, la quale ha espresso anche l'intento di riallinearle, progressivamente e compatibilmente con gli incarichi in atto. Un cambiamento doveroso – conclude - non solo per il rispetto verso il Consiglio, ma nei confronti degli umbri che lo aspettano con ansia”. RED/

Ultimo aggiornamento: 14/07/2011