(Acs) Perugia, 6 settembre 2012 - “Al tristissimo primato regionale dei morti sul lavoro si sta aggiungendo anche quello dell'ipocrisia in materia da parte della maggioranza che governa la Regione. Pur condividendo l'invito del consigliere regionale Smacchi ad integrare con somme del gruppo consiliare il Fondo di emergenza per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul lavoro, per il quale sin d'ora do la mia disponibilità come capogruppo, non posso comunque fare a meno di notare l'ipocrisia di una maggioranza che solo pochi giorni fa ha tentato di far passare in Terza commissione una proposta di modifica del  regolamento attuativo della legge regionale che ha istituito il fondo, al fine di ridurre  drasticamente il contributo di solidarietà destinato ai familiari delle vittime”. Lo afferma il capogruppo regionale della Lega nord, Gianluca Cirignoni, facendo riferimento a quanto proposto dal collega del Partito democratico.
Il consigliere regionale leghista spiega che “la proposta di riduzione del contributo presentata dalla Giunta e sostenuta da motivazioni ridicole, ha trovato la nostra ferma opposizione, mentre abbiamo fatto notare all'assessore Casciari come sia indegno e vergognoso che vi siano ad oggi 12 famiglie colpite da un così grave lutto che non hanno ricevuto il contributo dovuto solo perché la Regione non ha trovato, nei meandri di un bilancio da oltre 2 miliardi di euro, le poche decine di migliaia di euro necessarie per aiutare fattivamente queste sfortunate famiglie adempiendo peraltro ad un preciso obbligo sancito dalla legge approvata nel 2008. La legge regionale – continua Cirignoni - necessita di una revisione, cui stiamo peraltro lavorando,  che elimini il contributo per i lavoratori non residenti in Umbria deceduti nel territorio regionale  nel caso in cui la Regione o il paese di residenza abbiano attivato strumenti simili; che ridetermini le funzioni del comitato regionale per il Fondo di emergenza incidenti sul lavoro previsto dall'articolo 3 della legge regionale 1/2008 affidando la gestione del fondo e l'erogazione del contributo alla direzione regionale competente in materia di servizi sociali; che obblighi la Regione, in via transitoria, a sanare le posizioni debitorie del fondo verso le sfortunate famiglie in attesa del contributo; che obblighi, infine, la Giunta a destinare annualmente al fondo risorse regionali, in modo che vi siano sempre disponibilità pari alla media degli ultimi tre anni dei contributi erogati o da erogare. Il problema delle morti sul lavoro in Umbria – conclude il capogruppo regionale della Lega - è gravissimo e percentualmente molto rilevante, ma si tratta pur sempre di poche decine di casi annui che non giustificano riduzioni del contributo ai superstiti, ritardi o mancati pagamenti”. RED/mp