(Acs) Perugia, 14 novembre 2013 - “Con l’avvicinarsi della scadenza del 31 Dicembre, diventa ormai improcrastinabile trovare una soluzione, che sia in grado di non disperdere le professionalità ed il bagaglio di esperienze maturate negli anni da parte dei medici del 118 e pronto soccorso”.
Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) ricordando che “in Umbria sono 10 le unità mediche specializzate, che hanno svolto regolare corso Deu (abilitazione all’emergenza sanitaria territoriale) e che periodicamente partecipano ai corsi di aggiornamento obbligatori in tema di emergenza ed urgenza. Ben otto sono nella Asl 2 e due nella Asl 1,medici che in molti casi operano da quasi un decennio in convenzione ed i cui contratti scadranno il 31 dicembre 2013”.
Per Smacchi “il paradosso sta nel fatto che, dopo avere formato il personale ed avere istituito in Umbria una delle cinque scuole su scala nazionale dell’emergenza – urgenza, la Giunta regionale nel 2007 ha emanato una delibera rispetto alla quale, sostanzialmente, si estromettono dalla partecipazione ai concorsi per la copertura dei posti relativi al 118 ed al pronto soccorso, i medici in possesso dei requisiti certificati e normati su base nazionale. In questo contesto – rimarca l'esponente della maggioranza-, il rischio vero è quello di perdere personale altamente qualificato nelle emergenze, visto che altre regioni limitrofe stanno invece seguendo la strada opposta rispetto alla Regione dell’Umbria, ed hanno nel tempo stabilizzato queste figure”.
Secondo Smacchi, quindi “dopo un ulteriore e doveroso approfondimento in Terza commissione, occorre agire celermente per trovare una soluzione ad un problema che riguarda l’intero sistema dell’emergenza della sanità in Umbria. E di soluzioni – fa notare - ce ne possono essere diverse, prima fra tutte quelle di intervenire sulla delibera del 2007, o quanto meno parificare i medici precari del 118 in possesso dei requisiti e delle certificazioni previste dalla legge per la partecipazione alle procedure concorsuali. In ultima istanza – conclude -, come fatto in Emilia Romagna, procedere ad una stabilizzazione graduale accompagnata dalla formazione di un’apposita graduatoria dei medici del 118”. RED/as