(Acs) Perugia, 16 luglio 2010 - Una seduta straordinaria del Consiglio regionale per valutare e discutere le ripercussioni della manovra finanziaria del Governo sul bilancio della Regione Umbria. La richiedono i presidenti dei Gruppi consiliari, delle Commissioni consiliari permanenti e del Comitato per la legislazione della maggioranza che hanno inviato al presidente Eros Brega la richiesta formale di convocazione dell’Assemblea legislativa che è stata fissata dal presidente per il 23 luglio prossimo. Gli esponenti della maggioranza proporranno all’approvazione dell’Aula una mozione che impegna la Giunta regionale a “intraprendere tutte le azioni possibili per garantire alla Regione Umbria l’autonomia costituzionalmente riconosciuta ed il finanziamento delle funzioni pubbliche di cui è depositaria”.
Gli esponenti della maggioranza motivano la richiesta con la necessità di porre l’intero Consiglio regionale in condizione di valutare gli effetti della manovra governativa per gli anni 2010-2013, che comporterà per il bilancio regionale dell’Umbria “la riduzione di risorse per un ammontare di circa 130 milioni di euro all’anno. E questo – spiegano - andrà ad incidere pesantemente sul bilancio regionale tanto da compromettere lo svolgimento di fondamentali funzioni e servizi quali il trasporto pubblico locale, i servizi sociali, le politiche attive per il lavoro e l’edilizia residenziale pubblica”.
I rappresentanti della maggioranza di centrosinistra ricordano inoltre che il 12 luglio scorso la Giunta regionale, con proprio atto (delibera n. 1019), ha giudicato la manovra del Governo “insostenibile per il bilancio della Regione, tale da compromettere lo svolgimento e la sostenibilità di funzioni di particolare importanza sotto il profilo socio–economico”. Nella’atto dell’Esecutivo regionale si sottolinea inoltre come la soppressione dei trasferimenti dal bilancio dello Stato, “per le modalità, quantità e caratteristiche evidenziate, compromette seriamente il percorso di attuazione del processo di federalismo fiscale”.
La manovra del Governo, spiegano poi gli esponenti della maggioranza “ammonta a 24,936 miliardi per il triennio 2010-2012 (nel 2008 fu pari a 16,3 miliardi, mentre nel 2009-2011 è stata di 36,3 miliardi) e incide pesantemente sulla finanza e sui bilanci delle Regioni senza che queste siano state minimamente coinvolte nella stesura della stessa. E ciò – sottolineano - in palese contraddizione con quanto previsto dalla nuova legge di riforma della contabilità pubblica (196/2009) che, agli artt. 8 e 18, prevede un percorso di condivisione delle linee guida per la ripartizione fra le amministrazioni degli obiettivi di bilancio”.
Da ultimo, i promotori della richiesta ricordano che anche la Conferenza dei Presidenti, ha ritenuto il provvedimento finanziario del Governo “irricevibile”, approvando in data 1 Luglio 2010 un ordine del Giorno approvato all’unanimità in cui si ritiene che “i tentativi di soluzione del problema individuati in sede parlamentare risultano assolutamente inefficaci, tecnicamente sbagliati e sostanzialmente peggiorativi”.
La richiesta è stata firmata dai capigruppo Renato Locchi (PD), Oliviero Dottorini (Idv), Damiano Stufara (Prc-Fed, Sin.), Massimo Buconi (Socialisti e riformisti), Roberto Carpinelli (Pdci), e dai presidenti Gianfranco Chiacchieroni (Seconda Commissione) Luca Barberini (Comitato per la legislazione). RED/tb