MANOVRA ECONOMICA: “BASTA CON LA MISTIFICAZIONE DEL GOVERNO CATTIVO CHE TAGLIA I FONDI” – CONFERENZA STAMPA DI PDL E LEGA NORD

I consiglieri regionali di Pdl e Lega Nord nel corso di una conferenza stampa hanno replicato a quella che definiscono “la mistificazione della Regione Umbria buona e del Governo cattivo che taglia i fondi”. “E’ finita un’epoca – ha detto la portavoce Modena – e l’Umbria non può iscriversi al partito dei riottosi. Le Regioni hanno riconosciuto la necessità della manovra economica, ma chiedono un tavolo di trattativa per ripartire più equamente i sacrifici”.

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28 Mag 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 28 maggio 2010 – “E’ necessario smetterla con la mistificazione per cui la Regione è buona e il Governo cattivo perché taglia i fondi. In questa maniera si vogliono coprire le debolezze di una Regione come l’Umbria che, a differenza di altre che hanno intrapreso politiche di rigore e sviluppo, non ha mai fatto un controllo vero sulla partita della spesa pubblica. Stiamo attraversando una fase di compressione della spesa pubblica che non c’è mai stata in passato: è finita un’epoca”. Così la portavoce dell’opposizione Fiammetta Modena (Pdl) ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta stamani a Palazzo Cesaroni, quasi una risposta a quella indetta ieri pomeriggio dalla Giunta regionale.


“Le Regioni – ha continuato Modena - hanno riconosciuto la necessità di questa manovra economica, ma chiedono l’apertura di un tavolo di trattativa col governo per ripartire più equamente i sacrifici. L’Umbria non può permettersi una posizione da ‘pasdaran’ e iscriversi al partito dei riottosi senza avere fatto un’autocritica: non c’è stata alcuna riduzione di enti inutili, nonostante il governo abbia detto chiaramente che chi vuole le Comunità montane dovrà pagarsele e, dal 2011, gli ATI saranno eliminati. Quindi – conclude – piuttosto che agitare lo spauracchio dei tagli ai servizi si facciano riflessioni sulle cose di cui questa Giunta non parla, come il federalismo demaniale e la mai applicata sussidiarietà orizzontale: le vere chiavi per proporre uno sviluppo nuovo”.


Quindi ha preso la parola il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, il quale ha sottolineato che “nonostante sia necessaria una terapia d’urto per il Paese che ha il debito pubblico più alto d’Europa, il governo non ha aumentato le tasse ma ha dato uno stop agli stipendi pubblici e un taglio ai costi della politica”. Sul federalismo, Cirignoni ha affermato che la riforma del titolo V della Costituzione ha prodotto un “federalismo zoppo”, senza dare l’autonomia finanziaria alle regioni, producendo in Umbria, regione dove la sinistra ha creato uno “stipendificio”, una “autonomia del chiedere, anziché del fare”, con la conseguenza che da noi c’è una qualità della vita buona “per chi riscuote dallo stipendificio, mentre la gente e le piccole imprese soffrono. Con il federalismo, primo passo del quale è il federalismo demaniale – ha concluso – bisognerà farsi carico di prospettare un futuro, mantenendo i servizi ma diminuendo le spese per la burocrazia”.


Al proposito il consigliere Andrea Lignani Marchesani (Pdl) ha ricordato che la riforma endoregionale, pensata per avere migliori servizi e tariffe più basse, ha prodotto solo “carrozzoni”, e la “grottesca” legge di riforma e semplificazione delle agenzie regionali, che ha visto il taglio solo della Res spa,  ha creato “doppioni di assessorati per ricollocare politici trombati o a fine carriera, mentre la priorità che il centrodestra porterà avanti è quella di arrivare ad un unico Ambito territoriale regionale. E’ però necessario – ha concluso Lignani – che anche le categorie sociali prendano coraggio e cessino di fare del ‘vassallaggio’ nei confronti dei ‘padroni del vapore’”.
Il capogruppo del Pdl Raf

faele Nevi ha affermato che, “anche noi ci faremo carico della crisi e diversamente dal passato affronteremo queste problematiche con un più stretto coordinamento con i parlamentari del centrodestra, e la nostra politica sarà quella di spingere la maggioranza a non tornare sui soliti errori, cioè andare alla Conferenza Stato-Regioni per strappare un ‘accordicchio’ e tirare a campare, attuando invece concretamente la sussidiarietà orizzontale affinché il Pubblico svolga il ruolo di indirizzo e controllo che gli compete, lasciando ad altri la gestione per evitare la continua lievitazione dei costi”. PG/pg
 

Ultimo aggiornamento: 28/05/2010