(Acs) Perugia, 30 agosto 2012 – La prima Commissione consiliare, presieduta da Oliviero Dottorini, ha definito l'iter della legge di iniziativa popolare sule misure “per il contrasto e la prevenzione dei crimini organizzati e mafiosi in Umbria e per promuovere la cultura della legalità”, affidando ad una sottocommissione, composta dallo stesso presidente e dai consiglieri Luca Barberini (Pd) e Sandra Monacelli (Udc), la verifica entro mercoledì 12 settembre, degli strumenti della legge già presenti ed operativi nelle due normative regionali esistenti, la “1/2005 e la “13/2008”.
Alla decisione, condivisa da tutti, si è arrivati dopo aver ascoltato la Giunta regionale che con l'assessore Fernanda Cecchini, delegata dalla presidente Marini, ha spiegato le valutazioni e l'orientamento dell'Esecutivo sul testo di iniziativa popolare.
“Molte delle proposte contenute nella legge, ha detto Cecchini, sono condivise dalla Giunta, e diverse delle misure previste sono già applicate con le due leggi esistenti. Ma questo non esclude che altre idee proposte dai cittadini possano essere accolte e comunque valorizzate”. Qualche riserva, ha chiarito la Cecchini, “la dobbiamo esprimere sulle parti della proposta che implicano sostanziali impegni del bilancio regionale, come ad esempio l'articolo che prefigura il pagamento, agli imprenditori che denunciano richieste estorsive o usuraie, delle imposte sul reddito, dei contributi previdenziali e delle imposte comunali”.
Al termine della audizione, su proposta del presidente Dottorini è stata individuata la soluzione della sottocommissione che consentirà alla prima Commissione al completo grado di decidere se è più idoneo procedere portando il testo in Aula, lasciarlo decadere o formulare una proposta di integrazione e modifica delle norme esistenti, da concordare comunque, ha precisato Dottorini, con gli stessi promotori. D'accordo con la soluzione individuata si sono dichiarati un po' tutti i commissari. In particolare Renato Locchi, capogruppo del Pd si è dichiarato favorevole alla integrazione delle norme esistenti, osservando che è comunque positivo che la proposta di ispirazione popolare non trovi un vuoto legislativo.
Nel concreto la proposta è incentrata principalmente sulla predisposizione di appositi ausili in favore delle vittime della criminalità organizzata, facilitando il loro accesso alle procedure di evidenza pubblica. Altri obiettivi riguardano la formazione di personale regionale e delle autonomie locali umbre, e il rafforzamento dei presidi di legalità volti a prevenire e contrastare il fenomeno. GC/gc