(Acs) Perugia, 28 febbraio 2011 – Sulle lunghe liste di attesa per accertamenti diagnostici nel sistema sanitario pubblico dell'Umbria, incide anche il diverso comportamento di alcuni ospedali nell'indirizzare i pazienti verso i servizi privati convenzionati. Lo afferma Orfeo Goracci, consigliere regionale di Prc e vice presidente del Consiglio regionale, citando due esempi concreti della Asl 1, di servizi alternativi a quello pubblico: uno in Toscana, in Località Terontola al quale viene indirizzato un elevatissimo numero di pazienti e l'altro a Collestrada di Perugia.
Goracci che interroga la Giunta per conoscere quali iniziative intenda assumere, anche a seguito delle recenti dichiarazioni fatte dalla presidente Marini in sede di discussione del Dap 2011, evidenzia poi come in alcune realtà come a Città di Castello il problema liste di attesa sia minimo, “per un'ecografia c'è da aspettare solo pochi giorni”, mentre nella stessa Asl, nel nuovo ospedale unico di Branca, fra Gualdo Tadino e Gubbio, “peraltro una scelta lungimirante, capace di dare risposte di prospettiva e qualità”, il problema liste persiste, con tempi di attesa per un'ecografia che possono essere perfino di 8 mesi.
Per il consigliere che per principio dichiara di preferire una sanità completamente pubblica, occorre al più presto capire e risolvere alle radici il problema, perché le liste di attesa, “rappresentano una delle pagine oscure, che getta discredito e sfiducia dei cittadini, nei confronti della sanità pubblica, in quanto sono vissute dagli stessi pazienti sulla propria pelle, nei momenti di maggior debolezza, di insicurezza e di paure: quando si creano situazioni particolari in cui si è disposti a tutto, anche a spendere quello che non si ha”. GC/gc