(Acs) Perugia, 1 agosto – “Il centrodestra guarda con interesse alla proposta di legge in materia elettorale proposta dai colleghi del Pd Smacchi e Barberini. Eliminare il listino – afferma il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl) - è indubbiamente un passo avanti verso una democrazia partecipata e tutto ciò che va in direzione di un'effettiva rappresentanza va adeguatamente sostenuto. Mettere mano ad una Legge elettorale deve essere però l'occasione per riparare ad errori che la contingenza di una approvazione frettolosa nel dicembre del 2009 aveva prodotto”.
“I gruppi di centrodestra – ricorda Lignani - approvarono quella norma perché in extremis evitarono con un compromesso una legge che nelle menti del centrosinistra presupponeva anche i capilista bloccati, scongiurando la nefasta conseguenza per il nuovo Consiglio regionale di avere non l'attuale 20 per cento di nominati, ma addirittura il 50%. Dovemmo però all'epoca ingoiare un assurdo premio di maggioranza al 65 per cento, assolutamente iniquo e contrario all'indirizzo che dovrebbe guidare tutte le leggi elettorali, quello cioè di garantire governabilità e rappresentanza”.
“La Provincia di Perugia e, fino al prossimo rinnovo, i Comuni italiani tra 30mila e 60mila abitanti, hanno lo stesso numero di consiglieri della Regione Umbria – aggiunge - cioè 31, compresi sindaco e presidente, ed i seggi sono assegnati nella misura di 19 alla maggioranza e 12 alle opposizioni. Tali amministrazioni si reggono molto bene dal punto di vista numerico. Non si comprende perché solo la Regione Umbria debba garantire 20 seggi alla maggioranza e solo 11 alle opposizioni. Se veramente la proposta di Barberini e Smacchi va in direzione dell'equità, della rappresentanza e della democrazia – conclude Lignani - non ci sono dubbi che faranno propria questa più che equa proposta di riportare al 60 per cento il premio di maggioranza per la coalizione vincente in Consiglio regionale”. RED/pg