LEGGE 194: “IN UMBRIA SI APPLICA QUANTO PREVISTO IN ORDINE ALLA PREVENZIONE, CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLE DONNE STRANIERE?” - MONACELLI (UDC) INTERROGA LA GIUNTA

Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli,  con una interrogazione, chiede chiede se la legge “194/'70” (tutela maternità e interruzione volontaria di gravidanza) viene pienamente applicata in Umbria nella parte relativa alla prevenzione, con particolare riguardo anche alle donne straniere “che in Italia rappresentano un terzo di quante ricorrono all'aborto”. Monacelli spiega che in Umbria nell'anno 2012 si sono registrate 271,3 ivg ogni mille nati vivi, registrando il più elevato rapporto di abortività (numero di aborti/numero nati vivi), dell'intero Paese, e notevolmente superiore alla media nazionale (200) e dell'Italia centrale (223,3)”.

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19 Set 2013 01:00

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(Acs) Perugia, 19 settembre 2013 - Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli, con una interrogazione, chiede alla presidente Marini e all'assessore alla sanità se la legge “194/'70” (tutela maternità e interruzione volontaria di gravidanza) viene “pienamente applicata in Umbria nella parte relativa alla prevenzione, con particolare riguardo anche alle donne straniere per le quali, nel 2010 il Ministero della salute, aveva promosso e finanziato uno specifico progetto sulla prevenzione delle interruzioni volontarie di gravidanza (igv), al quale l'Umbria aveva dato la propria adesione”. Monacelli motiva la propria iniziativa alla luce dei dati forniti dal Ministero sull'attuazione della legge, relativi al 2011 (definitivi) e 2012 (preliminari), che registrano “nel rapporto di abortività, una netta controtendenza del dato umbro rispetto a quello nazionale”.

Il capogruppo Udc spiega quindi che il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza  in Italia risulta in diminuzione, con un tasso tra i più bassi fra i paesi industrializzati: “Nel 2012 sono stati 105.968, con una riduzione del 4,9 per cento rispetto al 2011 (111.415 casi) e del 54.9 rispetto al 1982. In Italia – aggiunge Monacelli - è elevato il ricorso all'aborto da parte delle donne straniere che costituiscono un terzo dei casi totali in Italia, mentre si rileva una diminuzione tra le giovani rispetto a quanto registrato negli altri Paesi dell’Europa Occidentale, così come minore è la percentuale di aborti ripetuti e di quelli dopo novanta giorni di gravidanza”.

Monacelli nell'interrogazione ricorda inoltre che per l’aborto volontario “le donne  umbre ricorrono in oltre la metà dei casi al consultorio familiare. La dinamica generale – prosegue - indica poi che in Umbria, si è registrata una riduzione del 3,1 per cento, valore in linea con la media dell'Italia centrale (-3,4 per cento), ma inferiore alla media nazionale che vede una contrazione degli aborti pari al 4,9 per cento. Nella nostra regione, infine – conclude -, nell'anno 2012 si sono registrate 271,3 ivg ogni mille nati vivi, registrando il più elevato rapporto di abortività (numero di aborti/numero nati vivi), considerato l'indicatore più preciso dell'intero Paese, e notevolmente superiore alla media nazionale (200) e dell'Italia centrale (223,3)”.  RED/tb

Ultimo aggiornamento: 19/09/2013