LAVORO: “RISCHIO PRATO IN UMBRIA” – LIGNANI (PDL): “ISTITUIRE DI NUOVO COMMISSIONE SU INFILTRAZIONI MALAVITOSE”

Dopo gli arresti a Città di Castello per il maglificio in cui venivano sfruttati clandestini cinesi, il vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl) chiede di istituire di nuovo una Commissione sulle infiltrazioni criminali in Umbria che non si limiti a monitorare le situazioni di illegalità ma che possa relazionare su dati certi in termini di presenze di capitali, attività e persone fisiche, tenendo anche conto dell’ordine pubblico e proponendo nuove politiche di sicurezza. Sul tema Lignani ha presentato un’interrogazione.

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01 Giu 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 1 giugno 2010 – “Ormai è rischio Prato in Umbria, in particolar modo nell’Alta Valle del Tevere: non è la prima volta che le forze dell’ordine scoprono veri e propri lager con lavoratori clandestini di produzioni contraffatte e gestione di capitali illegali. E’ la punta di un iceberg di una pratica ormai diffusa e soprattutto non tiene conto di numerose altre attività apparentemente legali ma acquistate con denaro di dubbia provenienza”. Questa la denuncia del vicepresidente del Consiglio regionale dell’Umbria Andrea Lignani Marchesani (Pdl) sul caso degli arresti a Città di Castello dopo la scoperta del laboratorio di maglieria in cui vivevano e lavoravano in condizioni indecenti numerosi cinesi clandestini.
“In questa vicenda che coinvolge soggetti di nazionalità cinese – continua Lignani - non si tratta solamente del classico riciclaggio mafioso ma di un flusso di denaro internazionale che presuppone una lenta e costante acquisizione della nostra economia da parte di nazioni emergenti che se ne infischiano dei canoni di sicurezza e delle normative europee in materia. In Umbria il disagio dei residenti per simili attività è ancora modesto ma è di tutta evidenza che è destinato ad aumentare e a minare la nostra qualità di vita, così come avvenuto nel sopra ricordato capoluogo toscano”.
“E’ opportuno quindi – prosegue Lignani Marchesani - istituire nuovamente in Regione una Commissione (purché a costo zero riguardo a personale aggiuntivo) sulle infiltrazioni malavitose, che faccia indagini e confronti a tutto campo, non limitandosi ai canali classici del monitoraggio ma che possa, al termine dei suoi lavori, relazionare su dati certi in termini di presenze di capitali, attività e persone fisiche, tenendo anche conto dell’ordine pubblico e proponendo nuove politiche di sicurezza. Occorre agire celermente – conclude - perché le tutele, i benefici e le qualità dello stare in Umbria sono messe a repentaglio. Continuare a minarle, sottovalutando il problema, determinerebbe la discesa di tutti i parametri economici e sociali della nostra regione. Una interrogazione in tal senso è stata presentata in data odierna”. RED/PG
 

Ultimo aggiornamento: 01/06/2010