LAVORI D'AULA (5) NOMINA DIRETTORI SANITÀ: RESPINTA MOZIONE DELLA LEGA NORD CHE MIRAVA A MODIFICARE CRITERI DI SCELTA – NO DELLA MAGGIORANZA, ASTENUTO NEVI (FI)
L'Assemblea legislativa dell'Umbria, con 12 no della maggioranza, 5 favorevoli delle opposizioni e l'astensione di Nevi (FI) ha respinto la mozione proposta dai consiglieri della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini che mirava ad impegnare la Giunta regionale a modificare le modalità di nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere, affidando ad una commissione di esperti il compito di stilare una graduatoria, basata sui curriculum e le esperienze professionali, nel rispetto della quale effettuare la scelta dei soggetti da nominare.
12 Gen 2016 00:00
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(Acs) Perugia, 12 gennaio 2016 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria, con 12 no della maggioranza, 5 favorevoli delle opposizioni e l'astensione di Nevi (FI) ha respinto la mozione proposta dai consiglieri della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini che mirava ad impegnare la Giunta regionale a modificare le modalità di nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere, affidando ad una commissione di esperti il compito di stilare una graduatoria, basata sui curriculum e le esperienze professionali, nel rispetto della quale effettuare la scelta dei soggetti da nominare.
Nell'illustrazione della mozione, il consigliere Fiorini ha spiegato che si chiede l'impegno della Giunta regionale a modificare l'articolo 26, comma1 della legge regionale “11/2015” (Testo unico in materia di sanità e servizi sociali) per far sì che i direttori generali delle aziende sanitarie nominati dalla presidente dell'Esecutivo, “siano individuati attraverso una graduatoria compilata da una commissione giudicatrice composta da esperti e formata in base alla valutazione dei curriculum dei candidati e delle loro esperienze professionali maturate, nonché in base alla valutazione di test o questionari”. Nel dispositivo veniva comunque prevista la possibilità di “discostarsi dai criteri di elaborazione della graduatoria laddove sussistano motivi giustificati e ragionevoli, adeguatamente motivati, di carattere tecnico-scientifico”.
Fiorini ha spiegato che la proposta di modifica delle modalità di nomina degli apicali della sanità umbra si rende necessaria per “garantire trasparenza e rispetto del merito professionale, per garantire un servizio sanitario efficiente ed efficace e in grado quindi di rispondere alle aspettative e agli interessi dei cittadini. Ed anche per evitare – ha sottolineato – che le scelte dei direttori generali siano condizionate da dinamiche politiche o di altro genere che ben poco hanno a che vedere con il soddisfacimento delle esigenze aziendali del sistema sanitario regionale ”.
L'assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, dopo aver rimarcato il “procedimento serio e trasparente” nella nomina dei direttori generali, ha anche sottolineato che “in fatto di mobilità attiva e passiva, dal 2011 il differenziale è sempre stato a vantaggio di quella attiva. Dal 2013 – ha assicurato - i dati sono in progressiva espansione. La mobilità attiva supera quella passiva per 8 milioni di euro annui ed è in costante miglioramento. La nostra sanità – ha detto -, nel 2014 ha chiuso il rendiconto finanziario con 11 milioni di euro di attivo”.
INTERVENTI:
GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Partito democratico): “SIAMO DI FRONTE AD EVOLUZIONE NORMATIVA PER QUANTO CONCERNE LE NOMINE DEI DIRETTORI GENERALI. E QUESTA MOZIONE È UN CONTRIBUTO IMPORTANTE SU UN DIBATTITO DI GRANDE ATTUALITÀ. La Giunta regionale sta esaminando con serenità la valutazione, positiva, dell'operato dei direttori generali in carica. Le risorse e le energie in grado di governare e gestire la nostra sanità sono molteplici, come lo sono sempre state, dimostrazione è che l'attuale direttore generale della sanità del Lazio è un manager che ha lavorato in Umbria, Vincenzo Panella. L'Umbria esprime una buona scuola in fatto di direzione e cultura sanitaria. Non si può parlare di lottizzazione per quanto attiene alle nomine. E non si possono prevedere test di valutazione e questionari per la scelta perché rappresenta un sistema molto riduttivo”.
CLAUDIO RICCI (Portavoce centro destra e liste civiche): “LA MOZIONE VA VALUTATA NEL SUO SPUNTO PROPOSITIVO VERSO IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ, VERSO UNA SANITÀ PIÙ ATTRATTIVA IMPORTANTE PER DIMINUIRE LA MOBILITÀ PASSIVA. Per una sanità fondata di più sul merito, su scelte legate a curriculum per la scelta di figure con ruolo apicale. Le nomine che la Giunta regionale si accinge a fare dovranno lavorare sulla ottimizzazione dei costi, sulla qualità, sul miglioramento dei Lea e sui tempi di attesa, ancora troppo lunghi. I nuovi direttori generali dovranno porre particolare attenzione sulla informatizzazione di sistemi e procedure. Il fascicolo sanitario elettronico potrebbe portare a risparmi importantissimi, fino al 10 per cento. È fuori dubbio poi, ed in vista delle Macro Regioni ancor di più, che le dirigenze nominate dovranno entrare in forte sinergia tra loro. Il termine di un milione di abitanti per dare vita ad una Usl è un quadro che appartengono all'Europa. Serve un vero raccordo tra responsabili di ambiti anche diversi. Serve unitarietà nell'organizzazione e nel quadro economico di spesa”.
MARIA GRAZIA CARBONARI (Movimento 5 Stelle): “UN PUNTO FERMO È RAPPRESENTATO DALL'INDIVIDUARE ALLA DIRIGENZA DELLA MACCHINA ORGANIZZATIVA DELLA SANITÀ SOGGETTI CON MERITI E COMPROVATA CAPACITÀ DI SAPER AMMINISTRARE. TROPPO SPESSO SI NOTANO NOMINE POLITICHE. Bisogna considerare che è in arrivo il decreto ministeriale 'Madia' che prevede linee guida precise anche per le nomine dei direttori generali che dovranno passare attraverso una commissione di esperti con la Regione che non sarà più chiamata a decidere. Viene istituito un Albo unico nazionale per la copertura di ruoli manageriali. Chiedo pertanto alla presidente Marini di prendere quanto di buono si fa a livello nazionale e traslarlo in ambito regionale”.
LUCA BARBERINI (assessore regionale Sanità): “Si affronta un tema caldo e oggetto di un attuale ampio dibattito. Credo comunque che un soggetto, in questo caso i consiglieri firmatari, con potere di iniziativa legislativa non possano chiedere ad un soggetto con lo stesso potere di iniziativa, come la Giunta, attraverso una mozione, di apportare una modifica legislativa. L'attuale articolo 26 del testo unico della sanità, per il quale si chiede la modifica, ricalca fedelmente i principi dileggi nazionali. I principi riguardano l'individuazione di soggetti con autonomia gestionale, esperienza, competenza, adeguati al ruolo, individuati attraverso meccanismi trasparenti. E questo abbiamo fatto, attraverso un bando pubblico ampiamente diffuso. La commissione istituita è composta da soggetti estranei alla pubblica amministrazione regionale. La Giunta ha provveduto ad approvare l'elenco di soggetti con requisiti certificati dalla Commissione e da questo elenco la Giunta dovrà scegliere. Non siamo di fronte ad una lottizzazione, ma ad un procedimento serio e trasparente. Nel frattempo è stata definitivamente approvata la legge nazionale '124/2015' che delega al Governo, attraverso decreti legislativi, la predisposizione di un elenco nazionale degli idonei a ricoprire il ruolo di direttori generali della sanità. Una scelta che non sarà più in capo alle Regioni, ma demandata a livello centrale. E su questo procedimento non nego di avere, a livello personale, qualche dubbio. La scelta del Governo rappresenta una diminuzione del ruolo, del protagonismo e delle scelte programmatiche delle Regioni. Comunque i decreti legislativi hanno bisogno di tempi lunghi, per cui noi procederemo al rinnovo dei direttori generali, utilizzando la legislazione attuale. Vorrei comunque sottolineare, in fatto di mobilità attiva e passiva che dal 2011 il differenziale è sempre stato a vantaggio di quella attiva. Dal 2013 i dati sono in progressiva espansione. La mobilità attiva supera quella passiva per 8 milioni di euro annui ed è in costante miglioramento. La nostra sanità, nel 2014, ha chiuso il rendiconto finanziario con 11 milioni di euro di attivo. Per quanto riguarda i Lea rappresentano un dato importante a livello di indicatore dello stato di salute della sanità, ma quanto pubblicato ultimamente rappresenta un 2014 parziale, i dati reali li conosceremo a fine mese. E secondo le proiezioni di cui disponiamo il punteggio è in crescita. Il nostro sistema sanitario regionale è in sostanziale miglioramento, tanto che continuiamo a far parte delle Regioni prese a riferimento. Siamo tuttavia convinti che dobbiamo ancora migliorare per dare risposte di maggiore qualità ai nostri cittadini, all'interno comunque di una equazione difficile: 'più bisogni-meno risorse'”.
DICHIARAZIONI DI VOTO
RAFFAELE NEVI (Forza Italia): “Non voterò la mozione perché non la condivido. una delle sciagure dell'Italia è aver deresponsabilizzato la politica. Invece, siccome è la Regione che ha la responsabilità, se la deve assumere fino in fondo nominando i direttori generali delle Asl. Che poi, se sbagliano, vanno criticati. E i direttori attuali non hanno fatto bene il loro lavoro visto che nella classifica dei Lea nel 2011 eravamo al terzo posto e nel 2014 siamo al decimo. Stessa cosa per la mobilità passiva: nel 2003 la mobilità attiva era di 94 milioni di euro e quella passiva di 61 milioni, mentre nel 2013 quella attiva era rimasta uguale e quella passiva era arrivata a 89 milioni. Dato allarmante perché sempre più umbri scelgono di andare a farsi curare fuori Regione. Da 10 anni la sanità umbra sta perdendo terreno e questa emorragia non l'avete arrestata”.
VALERIO MANCINI (Lega Nord): “Il lavoro fatto da Emanuele Fiorini ci fa sorgere più di qualche dubbio sulla scelta delle persone che hanno governato la nostra sanità regionale. Noi chiediamo maggiore competenza tecnica e esperienza nei direttori generali. E poi chiediamo sanzioni per chi sbaglia. I cittadini umbri non sono soddisfatti di come è stata gestita la sanità regionale fino ad ora. Le persone chiamate a questo importante ruolo devono essere scelte dalla politica con maggiore attenzione”. AS/DMB/TB
